Crisi Scm, Gassi: "Seguiremo attentamente la trattativa tra azienda e sindacati"

"Il fatto che alla domanda: “ma a Rimini oltre al Turismo avete anche industrie?” la risposta 8 volte su 10 sia “Si ad esempio c’è l’SCM” è indicativo dello stretto legame tra l’SCM il territorio di Rimini e la sua comunità". A dichiararlo è Andrea Gnassi, nella sua veste di presidente della provincia di Rimini, che promette di seguire attentamente la crisi dell'Scm dopo che l'azienda ha annunciato 120 esuberi e la chiusura della fonderia. "Non si tratta della sola presenza fisica degli stabilimenti - sottolinea Gnassi - ma anche della condivisione dei momenti di crescita e sviluppo dell’industria così come dei momenti di difficoltà come quelli superati di recente grazie  alla responsabilità di tutte le componenti aziendali. In questi giorni la proprietà dell’ SCM ha dichiarato una sofferenza per un segmento della produzione aziendale (fonderia) con una ipotesi di esuberi di oltre 100 unità. E’ un fatto che desta forte preoccupazione soprattutto pensando ai lavoratori e alle loro famiglie che sono la nostra prima preoccupazione. Si apre ora una fase di trattativa tra azienda e sindacati che seguiremo, come abbiamo fatto con altre crisi aziendali; confidiamo che anche in questo ulteriore momento di difficoltà dell’SCM il legame tra territorio comunità e impresa di cui ho parlato prima faccia nuovamente scattare la responsabilità di tutte le componenti aziendali per una soluzione condivisa e positiva per tutte le parti in causa".

Intanto l'incontro sugli esuberi alle fonderie Scm si terrà lunedì alle 11 nella sede di Confindustria Rimini. "Parteciperanno solo i delegati delle fonderie ma il giorno dopo si riunirà coordinamento della Scm group di Fim-Fiom-Uilm, che deciderà come proseguire la discussione", segnala il segretario Fiom-Cgil Emilia-Romagna Bruno Papignani. Intanto, intervengono le istituzioni.