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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Demografia delle imprese: numero delle iscrizioni superiore alle cessazioni. Galoppa il comparto edile

In Provincia di Rimini nel corso del secondo trimestre 2022 si sono verificate 878 iscrizioni e 388 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), con un saldo positivo di 490 unità

Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, al 30 giugno 2022, nelle province Forlì-Cesena e Rimini, si contano 81.996 imprese registrate (sedi), di cui 71.906 attive. L’imprenditorialità si conferma diffusa: 98 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 88 a livello nazionale). Nel corso del secondo trimestre del 2022 nell’aggregato Romagna si sono verificate 1.418 iscrizioni e 742 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 676 unità (nel secondo trimestre del 2021 il saldo fu pari a +547); il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,83%, superiore dato regionale (+0,60%) e nazionale (+0,54%).

Nel periodo in esame, il tasso di natalità delle imprese (iscrizioni ogni mille registrate) è stato pari a 17,3, superiore al dato regionale (14,7) e nazionale (13,6); il dato delle iscrizioni risulta, infatti, superiore del 24,5% alla media pre-Pandemia (2017-2019) per il trimestre di riferimento, mentre il livello delle cessazioni non d’ufficio è ancora inferiore dell’8,4% ai valori medi registrati prima del 2020. Nel confronto tendenziale con il 30 giugno 2021 si riscontra un aumento delle imprese attive pari all’1,2%, superiore al dato regionale (+0,3%) e nazionale (-0,1%). Tale variazione deriva anche dal conteggio statistico dei due Comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini (lasciando il territorio Pesarese); la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe, in ogni modo, pari al +0,8%.

Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell’ordine: Commercio (22,9% sul totale delle imprese attive), in flessione la dinamica (-0,4%); Costruzioni (15,4%), in aumento del 5,1%; Agricoltura (12,1%), in flessione dello 0,7%; Attività immobiliari (8,2% l’incidenza) in aumento (+2,4%); stabilità per Alloggio e ristorazione e Industria manifatturiera (con incidenze rispettivamente del 10,5% e dell’8,3%). Si segnala la crescita del settore “Altre attività di servizi” (incidenza del 4,6% sul totale, +0,6% la dinamica tendenziale) che comprendono i servizi alla persona come acconciatori e centri estetici e la moderata flessione di “Trasporto e magazzinaggio” (3,0% l’incidenza, -0,4% la dinamica). Aumentano le imprese attive nei comparti “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,8%, con una crescita del 4,1%) e “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza del 3,1%, +3,7%).

Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,3%) è costituita come ditta individuale (in aumento dello 0,6% rispetto ai 12 mesi precedenti); seguono le società di persone (22,2%) e le società di capitale (21,3%) che continuano nel loro trend di crescita (+5,6%), riscontrabile anche negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

Focus provincia di Rimini

Al 30 giugno 2022, in provincia di Rimini si contano 40.194 imprese registrate, delle quali 35.249 attive. L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 104 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 88 a livello nazionale). Nel corso del secondo trimestre 2022 si sono verificate 878 iscrizioni e 388 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), con un saldo positivo di 490 unità (nel secondo trimestre del 2021 fu pari a +311 unità); +1,23% è il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate, migliore del dato regionale (+0,60%) e nazionale (+0,54%).

Nel periodo in esame, il tasso di natalità delle imprese (iscrizioni ogni mille registrate) è stato pari a 21,9, superiore al dato regionale (14,7) e nazionale (13,6); il dato delle iscrizioni risulta, infatti, superiore del 44,6% alla media pre-Pandemia (2017-2019) per il trimestre di riferimento, mentre il livello delle cessazioni non d’ufficio è tornato allineato ai valori registrati prima del 2020. Nel confronto con il secondo trimestre del 2021 si riscontra una rilevante espansione delle imprese attive (+2,2%) che si è consolidata negli ultimi trimestri, superiore al dato regionale (+0,3%) e nazionale (-0,1%). Tale variazione deriva anche dal conteggio statistico dei due Comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini (lasciando il territorio Pesarese); la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe, in ogni modo, pari al +1,4%.

La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali, se si esclude la componente esogena esposta in precedenza; in aumento le imprese nei Comuni di Rimini (+1,7%) e di Riccione (+1,6%) che insieme costituiscono più della metà (il 55,7%) delle imprese attive provinciali.

Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell’ordine, il Commercio (24,6% incidenza sul totale delle imprese attive) stabile (+0,2%); le Costruzioni (15,0%) in aumento del 7,0%; Alloggio e ristorazione (13,6%) in crescita dello 0,8% e le Attività immobiliari (9,8%) in crescita del 2,6%. Le imprese attive nel settore Manifatturiero (7,2% del totale) sono in crescita dello 0,4%, così come quelle agricole (+2,9%) che costituiscono il 7,1% del totale e le “Altre attività di servizi” (incidenza del 4,3% sul totale, +1,5%) che comprendono i servizi alla persona come acconciatori e centri estetici. Crescono anche le imprese nelle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,9%, +6,4% la variazione), nel “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza 3,4%, +2,8% la dinamica), nelle attività artistiche e sportive (2,9%, +0,8%) e le imprese del comparto “Trasporto e magazzinaggio” (+0,5%), che costituiscono il 2,6% del totale. Con riferimento alla natura giuridica, infine, sono maggioritarie le imprese individuali (51,7% sul totale, +1,6% la dinamica annuale), seguite dalle società di persone (23,8%); le società di capitale (22,7%) confermano il loro trend in aumento (+5,9%), analogamente agli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

"I dati del secondo trimestre 2022 confermano una ripresa delle iscrizioni superiore al dato delle cessazioni. I flussi delle iscrizioni, infatti, hanno recuperato i livelli pre-pandemia, mentre le cessazioni sono ancora sotto la media 2017-2019 – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Aumenta, perciò, in termini tendenziali, l'intensità imprenditoriale, cioè la numerosità delle imprese attive e l'imprenditorialità, ossia il numero delle imprese per abitante. Sono segnali positivi, ma, purtroppo, crescono anche le difficoltà che rendono difficile identificare un sentiero di espansione tendenziale. In questo contesto pesano le incognite su crisi internazionale, nuove elezioni, inflazione e revisione del Pnrr. Esemplificativo il ruolo delle Costruzioni che, per effetto del bonus ristrutturazioni edilizie, è rilevante, ma è anche compresso fra l'incremento dei costi delle materie prime e la riduzione dei redditi reali delle famiglie a causa dell'inflazione".

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