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Emilia-Romagna, prima regione in Italia per export pro capite

Il Presidente dell’Agenzia Ice Riccardo Monti ha incontrato i vertici di Confindustria Emilia-Romagna, per illustrare il Programma export 2013

Il Presidente dell’Agenzia Ice Riccardo Monti ha incontrato i vertici di Confindustria Emilia-Romagna, per illustrare il Programma export 2013 e raccogliere le esigenze delle imprese della regione in tema di export ed internazionalizzazione. “Nell’attuale scenario di crisi l’export e l’internazionalizzazione – ha affermato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini –  rappresentano un fattore oggi indispensabile per la crescita economica".

"Lo straordinario impegno delle nostre imprese ha reso possibile, grazie anche al supporto di politiche mirate della Regione e un modello vincente di rete associativa del sistema Confindustria,  i positivi risultati dell’Emilia-Romagna, che è la prima regione in Italia quanto ad  incremento delle esportazioni nell’ultimo decennio (+52,5%, a fronte di una media italiana del +38%) e ad export pro capite (quasi 10 mila ad abitante).  Siamo anche la seconda regione, insieme al Veneto e dopo la Lombardia, per valore delle esportazioni in Italia  (13% del totale dell’export nazionale), e per propensione all’export nei nuovi mercati, ai quali è destinato il 30% dell’export regionale”, afferma Marchesini.

“L’export – ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia ICE Riccardo Monti –  si conferma la principale leva di sviluppo in questa fase di difficoltà dell’economia italiana ed europea. Il 2012 si è chiuso con un surplus di circa 8-10 miliardi di euro della bilancia commerciale aggregata, per la prima volta dopo dieci anni. Negli ultimi dodici mesi abbiamo avviato una profonda revisione del sistema di supporto all’internazionalizzazione, basato sulla Cabina di Regia e un nuovo modello operativo".

L’Italia – ha proseguito Riccardo Monti – può generare nei prossimi tre anni 150 miliardi di euro di export aggiuntivo, raggiungendo quota 620 miliardi a fine 2015. Per ottenere questo risultato dobbiamo però avviare rapidamente una serie di azioni, a partire da maggiori risorse per il piano promozionale,  nuovi uffici ICE nei Paesi ad alto potenziale, una rete diffusa di terminali del sistema Italia, ulteriori strumenti di aggregazione dell’export e incentivi fiscali per investimenti in promozione all’estero.”

Gli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, con l’intervento del Consigliere Internazionalizzazione Gino Cocchi, hanno ribadito la necessità di fare squadra tra i vari soggetti protagonisti dell’export e internazionalizzazione, con una programmazione condivisa e valorizzando le competenze tra livello nazionale e regionale.   

“Occorre – ha sottolineato Cocchi  –  orientare i servizi dell’Agenzia ICE non solo all’assistenza informativa alle aziende, ma anche a favorire l’incubazione dal basso di  progetti  all’estero delle PMI e,  quanto alle risorse per i programmi promozionali, favorire progetti e iniziative promossi ed elaborati sulla base delle esigenze delle imprese da Organizzazioni imprenditoriali e Regioni. È fondamentale anche attrarre nuovi investimenti dall’estero: l’Emilia-Romagna, ha evidenziato una recente indagine del Financial Times, è al primo posto tra le regioni italiane per business attractiveness”.

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