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Economia

"Il valore di fare l'impresa": il Festival di Confindustria entra nel vivo

Il festival inaugurato venerdì scorso proseguirà fino al 28 giugno fra Rimini e Ravenna con una serie di eventi

L’orgoglio e il valore del fare impresa raccontato da chi l’impresa la fa e la vive ogni giorno. L’impresa come grande famiglia, come fulcro del cambiamento e dello sviluppo economico di ogni territorio.  Questi i temi dell’incontro “Il Valore dell’Impresa: il perché del Festival” che si è tenuto giovedì ad Innovation Square di Rimini e organizzato da Confindustria Romagna nell’ambito delle iniziative del Festival dell’Industria e dei Valori di Impresa. Il festival inaugurato venerdì scorso proseguirà fino al 28 giugno fra Rimini e Ravenna con una serie di eventi. La presentazione riminese del programma è stata l’occasione per un confronto sulla cultura di impresa. A dialogare sul tema sono intervenuti Simone Badioli, vicepresidente Confindustria Romagna; Leonardo Cagnoli, presidente UniRimini; Gilles Donzellini, componente del Comitato Cultura e Sviluppo di Confindustria; Alberto Peretti  filosofo del lavoro fondatore e coordinatore di Genius Faber. 

“Il Festival – ha spiegato Badioli - promuove i valori della cultura d’impresa per un sentimento anti impresa che oggi purtroppo sembra essere ancora radicato. Troppo spesso la fabbrica è identificata con un’immagine di inizio secolo: lo stabilimento rumoroso e grigio. Una fotografia che non rispecchia certamente la realtà del quotidiano. Oggi le industrie sono ben altro: sono tecnologia avanzata, attenzione al rispetto dell’ambiente circostante, valorizzazione delle risorse umane.  È il momento in cui si celebra l’orgoglio del fare impresa e in cui tutti possono conoscere e toccare con mano le tante realtà imprenditoriali del territorio". Molti gli argomenti che sono emersi durante la tavola rotonda e legati alla cultura d’impresa: dalla formazione dei giovani, con focus sul rapporto imprese e università, all’importanza del dialogo fra i diversi settori, iniziando da manifatturiero e turismo i due pilastri dell’economia della Romagna. Senza dimenticare la spinta all’innovazione e all’internazionalizzazione e in particolare l’importanza del fare rete e sistema. 

“Crediamo profondamente nei valori promossi dal Festival - ha commentato Cagnoli -. Valori che sosteniamo anche con il Premio Cultura d’impresa giunto alla nona edizione. Il nostro obiettivo è quello di promuove la partnership ormai consolidata tra Territorio e Università premiando fino ad oggi ben 75 imprese che hanno collaborato permettendo ai nostri studenti di realizzare tirocini e tesi di laurea in azienda.  Il rapporto fra università e imprese di Confindustria Romagna è sempre più consolidato e questo non può che giovare allo sviluppo di tutto il territorio”.  

“La cultura d’impresa è sempre più diffusa - ha sottolineato Donzellini - ciò aiuterà senz’altro lo sviluppo del paese. La cultura è il motore che può generare un grande sviluppo, il rapporto fra il bello e il ben fatto è essenziale soprattutto nella promozione del Made in Italy. Negli eventi conclusivi delle passate edizioni, che abbiamo organizzato come sezione turismo, abbiamo avuto il piacere di vedere una condivisione d’intenti senza precedenti. La dimensione romagnola porta nuova linfa e voglia di comunicare e i risultati finali saranno sicuramente ancora più eclatanti”. Nel confronto si è parlato anche della figura di Adriano Olivetti e degli 8 valori  riconoscibili nella sua concezione d’impresa.

“L’intuizione di Adriano Olivetti - ha commentato Peretti - è che un’azienda valorialmente radicata è più competitiva. E’ un’azienda dove le persone stanno meglio, producono meglio, lavorano meglio. Fanno il ben per sé, per l’azienda, per il territorio, per la comunità, per il mondo. Ha anticipato di almeno mezzo secolo quella che oggi chiamiamo economia circolare. Il bene per l’industria, per l’uomo, per l’ambiente: è possibile tenerli insieme? Certo, occorre semplicemente avere una visione che sappia maneggiare la complessità. Oggi c’è sempre più bisogno di imprenditori come Olivetti. Le imprese italiane devono essere in grado di potere competere a livello internazionale, non solo per il prodotto che realizzano, ma per la concezione della vita e del lavoro che nel lavoro riesce ad albergare”. 

“Con l’incontro di oggi siamo entrati nel vivo di questa edizione del Festival - ha concluso il direttore generale di Confindustria Romagna Marco Chimenti - Si sta confermando l’obiettivo di portare verso le comunità il messaggio dell’importanza del fare impresa.  Per le aziende oggi è sempre più fondamentale avere una rete di riferimento. La competizione non è più fra imprese ma fra sistemi territoriali. Per un territorio è importante avere ottime aziende, per queste è fondamentale avere alle spalle un territorio che le renda competitive. Ma le due realtà devono essere interconnesse. E il Festival facilita proprio il dialogo fra mondo delle aziende e chi sta al di fuori”.

Al termine della tavola rotonda l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini, ha presentato le novità e le opportunità offerte dell’Art Bonus.  “Credo sia fondamentale legare il proprio nome e la propria immagine a interventi di riqualificazione del nostro patrimonio culturale – ha detto Brasini – Con l’Art Bonus le imprese hanno la possibilità di avere vantaggi di natura fiscale con la detraibilità dell’imposta fino al 65% degli interventi. Ciò rappresenta un’opportunità e porta un duplice vantaggio, sia per le aziende che per il miglioramento del territorio in cui operano e quindi per tutta la società. Cultura e impresa rappresentano un bel mix che va sempre più valorizzato”. Fra i prossimi eventi del Festival la presentazione del libro di Alberto Sommella “Euxit: Uscita di sicurezza per l’Europa” il 30 maggio a Ravenna (sede di Confindustria Romagna) e l’escursione in battello al porto di Ravenna il 31 maggio. Il programma aggiornato su www.confindustriaromagna.it.

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