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Fiere e l'holding regionale: si va avanti. Cagnoni critica la riforma Madia

È a tutti gli effetti un segnale di "stop" quello lanciato dal numero uno di Rimini Fiera all'assessore regionale Palma Costi sull'ipotesi di un'unica società fieristica emiliano romagnola che aggreghi Bologna, Rimini e Parma.

Audizione in seduta congiunta delle commissioni Bilancio, affari generali e istituzionali e Politiche economiche, presiedute rispettivamente da Massimiliano Pompignoli e Luciana Serri, dei vertici di BolognaFiere spa, con il presidente Franco Boni, di Rimini Fiera spa, con il presidente Lorenzo Cagnoni, e di Fiera di Parma spa, rappresentata da Marcella Pedroni, sulle modifiche alla legge regionale 15 del 2008 e, in particolare, sull’evoluzione del sistema fieristico regionale.

“La Giunta intende accelerare il processo di aggregazione delle società fieristiche, anche attraverso lo sviluppo di un comune piano strategico e industriale, in grado di integrare e coordinare le singole infrastrutture, ottenere economie di scala e promuovere iniziative comuni”, ha esordito l’assessore alle Attività produttive Palma Costi. Inoltre, ha aggiunto, “per la società BolognaFiere è previsto l’aumento del capitale sociale: la Regione aderisce con un importo di 5 milioni di euro”. Costi ha poi ricordato che “l’insieme di Bologna, Parma e Rimini rappresenta il secondo sistema fieristico in Italia, è nei primi dieci in Europa e nei primi venticinque nel mondo”.

Il presidente Rimini Fiera spa, Lorenzo Cagnoni, ha ribadito che “l’obiettivo è quello di rafforzare il sistema fieristico regionale”, si deve procedere, ha evidenziato, “in modo deciso all’integrazione delle tre società”. Ci saremmo quindi attesi, ha aggiunto, “di conoscere l’entità del contributo finanziario e non solo finanziario che la Regione intende mettere a disposizione per arrivare all’unificazione dei poli. Per ora, a quanto pare, è stato programmato solo un aumento di capitale di BolognaFiere”. Il presidente ha poi criticato la riforma Madia, che coinvolge anche il sistema fiere: “Con la sua approvazione perderemo competitività, la Regione deve intervenire”.  

"Un progetto rispetto al quale il Presidente Bonaccini ha alzato la posta, fissandolo come obiettivo di fine mandato, ma che nei fatti non raccoglie il consenso dei territori - afferma il presidente della Commissione Bilancio e consigliere regionale della Lega Nord, Massimiliano Pompignoli -. Bonaccini ha fatto i conti senza l’oste il messaggio lanciato in commissione dal Presidente Cagnoni è piuttosto chiaro e di certo non si allinea con le volontà del “premier” emiliano romagnolo. Rispetto a questa frettolosa ed egocentrica manovra bolognese la Lega Nord ha espresso fin da subito il proprio scetticismo".

L'esponente del Carroccio sottolinea il rischio che "il più grande (Bologna) fagociti il più piccolo (Rimini e Parma) innescando effetti devastanti sulle realtà locali. Quello che la giunta Bonaccini sta tentando di intraprendere è un vero e proprio salto nel vuoto, che nulla ha a che vedere con un piano industriale che giustifichi ad azionisti pubblici e privati la strada dell’aggregazione".

"Per questo motivo - conclude Pompignoli - la strategia di fusione intrapresa dall'assessore Costi non trova il nostro benestare. Rimini merita un ruolo da protagonista che si è guadagnata sul campo e in questo senso il nostro, in Assemblea legislativa, sarà un lavoro di supervisione e controllo in un ottica di valorizzazione e salvaguardia delle rassegne fieristiche locali".

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