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Fondazione Carim si disimpegna sull’università di Rimini, addio a 350mila euro

Con la parziale dismissione delle quote di Unirimini, sarà il Comune di Rimini a diventareil primo azionista con il 20%

Altro che possibile fuoriuscita del Comune di Riccione. A preoccupare Unirimini e i suoi vertici è il disimpegno parziale annunciato dalla Fondazione Cassa di risparmio. Si fa il punto sullo stato di salute dell'insediamento universitario a Rimini questa mattina in commissione. E il presidente di Unirimini, la società che ne promuove lo sviluppo, Lorenzo Cagnoli, ragiona sul risiko societario in corso. "Sappiamo dai giornali che la Perla Verde intende uscire". Ma si tratta comunque di un problema "più simbolico che economico", dato che al momento detiene l'1,1% e contribuisce con 13.000 euro. Tra l'altro, aggiunge, due anni e mezzo fa uscì Cattolica. Ma il discorso è ben diverso per la Fondazione Carim che al momento detiene il 42% e intende scendere al 10%, facendo venire a mancare circa 350.000 euro su un bilancio ottale della società da 1,1 milioni di euro. Insomma "un'uscita parziale, ma un calo importante", sottolinea Cagnoli. Per cui ci sarà bisogno di "sacrifici, si spera momentanei" per far fronte alla situazione.

Soprattutto da parte dei soci più importanti, come il Comune di Rimini che diverrà il primo azionista con il 20% dal gruppo Maggioli presente con il 10% e da Confindustria Romagna, 3,5%. Comunque, aggiunge, rispetto alle colleghe di Forlì-Cesena e Ravenna, Serinar e Fondazione Flaminia, Unirimini ha un parco soci più allargato, una quindicina in tutto. Il suo ruolo, prosegue, da quello di aiuti per gli spazi, si è trasformato in "stimolo per la ricerca", sostegno all'incontro con le realtà del territorio e con la città stessa, supporto all'internazionalizzazione, alla visibilità del campus e al radicamento dei docenti. "Anche se non è detto che debbano per forza dormire qui".

L'attività di finanziamento, prosegue Cagnoli, di assegni di ricerca e borse di studio ammonta a 300.000 euro, mentre tra i diversi progetti ci sono: quello per il menu verde alla mensa, la convenzione con l'Ausl per l'assistenza sanitaria gratuita ai fuori sede, uni junior che coinvolge 300 famiglie e i loro piccoli, quello per la salute e benessere per le seconda medie e i tirocini e le tesi in azienda. Infine Unirimini si è candidata il 28 settembre scorso a gestire il tecnopolo da poco inaugurato.
(Agenzia Dire)

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