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Fusione fiere, pressing di Bonaccini sui sindaci di Rimini e Bologna per chiudere l'accordo

Il presidente della regione: "Avrebbero solo un vantaggio a mettersi insieme nel futuro ed essere, invece, che competitivi tra loro, collaborativi, perchè diventerebbero la prima fiera italiana"

Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, va in pressing sui sindaci di Bologna e Rimini perché scrivano la parola fine alla telenovela dell'aggregazione tra le fiere delle due città. Un dossier che nei mesi, dopo un'accelerazione nella fase più acuta della pandemia, con i due quartieri chiusi causa Covid, si è raffreddato sotto i colpi dei veti incrociati arrivati dai territori. Tanto che in un 'intervista alla 'Dire' il presidente della Fiera di Bologna aveva auspicato un intervento nazionale in materia di alleanze proprio per uscire dalle secche dei localismi. "Se c'è la volontà le cose si fanno. Personalmente penso che non ci sia bisogno di nessun livello nazionale. Se Bologna e Rimini, come fiere e come amministrazioni comunali, decidono di fare un passo avanti, la Regione c'è ed è pronta. Era pronta a mettere 30 milioni di euro in un proggeto di questo tipo. Noi le cose le facciamo sul serio, tocca a loro decidere se è una strada percorribile", incalza il governatore a margine dell'inaugurazione di Mecspe a Bologna. "Credo che la Fiera di Bologna e quella di Rimini avrebbero solo un vantaggio a mettersi insieme nel futuro ed essere, invece, che competitivi tra loro, collaborativi, perchè diventerebbero la prima fiera italiana e, soprattutto, metterebbero insieme tante eccellenze", ripete Bonaccini. "Nei due comparti fieristici, tra Romagna ed Emilia, si tengono alcune tra le più importanti fiere al mondo. Sarà nelle mani dei sindaci, Lepore e Sadegholvaad, la decisione di riprendere in mano questo percorso. Io mi auguro vogliano fare questa scommessa, perché nel mondo globalizzato la dimensione fa la differenza", ammonisce il presidente della Regione. "Stiamo parlando di fiere che vanno bene, tra le primissime fiere italianane. Penso che aggregarsi e avere una dimensione ancora più grande permetterebbere loro di essere ancora più competitive", sottolinea. "Sono due fiere che vanno bene, forti, ben gestite. Io, però, credo che nel mondo di oggi e, soprattutto in quello di domani, avere la dimensione più grande con eccellenze come hanno questi due poli fieristici potrebbe essere un valore affiunto", conclude.

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