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Economia

La giunta rinnova "Rimini Open Space", restano i maggiori spazi pubblici per ampliare i dehor

Solo quest’anno sono stati oltre 250 i pubblici esercizi che hanno presentato domanda

Prosegue anche per il 2023 il progetto Rimini open space, l’intervento dell’amministrazione comunale a favore delle imprese e che consente ai pubblici esercizi della città di poter usufruire di più spazio pubblico per ampliare le proprie attività, attraverso procedure autorizzative semplificate. Si rinnova quindi per il prossimo anno un’azione introdotta dal Comune di Rimini nella primavera del 2020, allo scoppiare della pandemia di Covid, pensata proprio per garantire le misure di distanziamento e quindi offrire maggiori opportunità ai pubblici esercizi di lavorare in sicurezza. Un’opportunità che in questi quasi due anni e mezzo è stata raccolta da tantissimi operatori: solo quest’anno sono stati oltre 250 i pubblici esercizi che hanno presentato domanda, confermando il dato registrato nell’anno precedente, quando le restrizioni a tutela della salute pubblica e di contrasto alla pandemia erano più stringenti.  

Nell’ultima seduta la Giunta comunale ha approvato le indicazioni operative per la presentazione delle richieste di occupazione suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e per il rilascio delle concessioni. Le disposizioni, valide fino al 31 dicembre 2023, sono in continuità con quelle in vigore: l’ampliamento massimo consentito, dove le condizioni oggettive e il Codice della strada lo consentano, potrà arrivare fino al 50% della somma della superficie interna dell’esercizio e del suolo pubblico esterno precedentemente autorizzato. 

Per garantire le condizioni di sicurezza, sulla sede stradale l’occupazione del suolo pubblico potrà estendersi solo agli spazi disciplinati dall’amministrazione comunale con appositi provvedimenti e la corsia riservata al traffico dovrà essere delimitata da fioriere secondo  modello già stabilito. Per richiedere la concessione è stata attivata una procedura semplificata: è necessario presentare all’ufficio competente di un’autodichiarazione nella quale il richiedente specifica che l’occupazione non interferirà con le disposizioni del Codice della strada e che non andrà a collocarsi sugli attraversamenti pedonali, in corrispondenza delle fermate dell’autobus o in corrispondenza di passi carrabili. Le occupazioni non dovranno impedire il libero ingresso nei negozi, nelle abitazioni, nei cortili e dovranno essere collocate ad almeno 5 metri dalle intersezioni stradali. Il fronte delle occupazioni che saranno richieste in ampliamento sulle aree precedentemente destinate a stalli di sosta non potrà estendersi oltre a quanto già precedentemente autorizzato. Le istanze presentate e le concessioni rilasciate saranno poi trasmesse alla Polizia Municipale e all’Ufficio Arredo Urbano per le verifiche e i provvedimenti di competenza.   

La maggiore occupazione di suolo pubblico concessa sarà assoggettata alle condizioni previste dal “Regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi pubblici”.   

“Andiamo a confermare una misura che ha permesso in questi mesi di dare un importante e concreto sostegno a centinaia di attività della nostra città – commenta l’assessore alle attività economiche Juri Magrini –. Di fatto l’amministrazione mette a disposizione degli operatori riminesi un importante patrimonio di spazio pubblico, con l’obiettivo di dare loro l’opportunità di innalzare la qualità del servizio offerto e la quantità della clientela potenziale. E’ una misura che si inserisce e si aggiunge a un programma integrato e robusto di azioni trasversali e mirate che l’amministrazione sta portando avanti per affiancare le imprese del territorio in una fase di ripresa dalla pandemia, ma congelata dal rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime: dal bando Sise 2022 (ex no tax area) recentemente pubblicato per 200mila euro a sostegno a start up e imprese giovanili e femminili, attività economiche attive nelle aree del territorio lontane dal Centro e che ne contribuiscono allo sviluppo, botteghe storiche, ai contributi assegnati nel 2022 a 150 attività che hanno partecipato al bando rivolto alle imprese maggiormente colpite dal Covid. E ancora, le agevolazioni tributarie inserite nel bilancio, come la riduzione aliquota imu canoni concordati, la conferma di di tutte le riduzioni previste su terreni agricoli e capannoni produttivi, l’invarianza di Imu e del canone unico patrimoniale. Un impegno importante in termini di risorse e strumenti, per continuare ad essere vicini al nostro tessuto imprenditoriale”.

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