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Economia

I sindacati proclamano lo stato d'agitazione per i lavoratori delle cooperative sociali

"Le rivendicazioni di chi lavora nel cosiddetto terzo settore, a partire dal rinnovo del Contratto territoriale, riguardano in particolare il rimborso chilometrico, il premio territoriale di risultato, gli inquadramenti professionali, la conciliazione fra tempi di vita privata e tempi di lavoro, la salute e sicurezza"

"Le Centrali cooperative, alcune delle quali con atteggiamenti al limite della provocazione, stanno dimostrando tutta la loro determinazione nel far fallire qualsiasi possibilità di confronto che abbia come esito il rinnovo del Contratto territoriale delle cooperative sociali scaduto dal 2016. Stiamo parlando delle lavoratrici e dei lavoratori sulle spalle dei quali oggi grava quasi esclusivamente l’erogazione di servizi essenziali (socio-assistenziale, socio-sanitario e sostegno scolastico, igiene ambientale) garantiti nonostante mille difficoltà". A dichiararlo sono i sindacati Fp Cgil Rimini, Cisl Fp Romagna, Uiltucs Rimini, Uiltrasporti Rimini e Uil Fpl Rimini, che hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del settore e di effettuare un presidio il 19 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 presso le sedi delle Centrali cooperative, Confcooperative, Lega Coop, Agci.

"Le rivendicazioni di chi lavora nel cosiddetto terzo settore, a partire dal rinnovo del Contratto territoriale, riguardano in particolare il rimborso chilometrico, il premio territoriale di risultato, gli inquadramenti professionali, la conciliazione fra tempi di vita privata e tempi di lavoro, la salute e sicurezza - attaccano i sindacalisti - Inoltre, il riconoscimento della dignità del lavoro e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori è una condizione indispensabile per garantire maggiore qualità dei servizi erogati, che nel caso specifico sono rivolti alle persone più fragili e alla collettività. Le Centrali cooperative, che solo a parole richiedono collaborazione e confronto, di fatto, per respingere quelle che sono legittime richieste, ripropongono generiche scusanti, legate alle criticità del momento. Motivazioni inaccettabili tanto più che il contratto è scaduto ben prima dell’aumento dei costi di carburanti ed energia e della pandemia e che la Giunta Regionale, per far fronte all’aumento dei costi energetici e per gli acquisti dei dispositivi durante la pandemia, ha stanziato dei ristori a favore dei soggetti gestori. Invece, le Cooperative sociali non hanno riconosciuto nulla alle lavoratrici e ai lavoratori".

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