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Economia

Il 2020 annus horribilis: la disoccupazione arriva al 9,8%, quello giovanile si attesta al 37,5%

Autorizzate, sul territorio provinciale, quasi 20 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, (+1320,0%); in fortissimo aumento il ricorso alla CIG Ordinaria (+1717,2, 71,6% della CIG totale)

I dati 2020 sul mercato del lavoro, come prevedibile, risentono anche nei nostri territori del contesto straordinario e difficile: occupazione in diminuzione, disoccupazione in aumento, forte crescita della cassa integrazione e deciso calo delle assunzioni. La situazione, pesantemente condizionata dalla pandemia, risulta maggiormente critica nel Riminese e, nel contesto generale, per i giovani. Il forte sostegno degli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti hanno svolto un ruolo molto importante nel contenere gli effetti della situazione. Dopo la presentazione del Rapporto sull’economia 2020 e scenari, prosegue la diffusione di analisi e valutazioni che affrontano i temi e i fenomeni più significativi per la governance dei nostri territori.

Sulla base dei dati “grezzi” relativi alle Forze lavoro 2020, calcolati come media annua trimestrale, l’aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) presenta dinamiche che peggiorano sensibilmente rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, il tasso di attività (15-64 anni), pari al 72,4%, cala di 2 punti percentuali, il tasso di occupazione (15-64 anni), pari al 67,0%, decresce di 2,3 punti percentuali e il tasso di disoccupazione fa segnare un +0,7, portandosi al 7,3%, con quello giovanile (15-24 anni), che si attesta al 27,6%, registrando un fortissimo incremento, pari a +10,3 punti percentuali. Nel confronto con Emilia-Romagna e Italia, il tasso di occupazione risulta più basso del dato regionale (68,8%) ma superiore a quello nazionale (58,1%), mentre il tasso di disoccupazione è più alto della media regionale (5,7%) ma inferiore al dato nazionale (9,2%). In termini numerici, a livello tendenziale, nell’area Romagna si assiste ad un calo degli occupati (319mila unità nel 2020) del 3,6% e ad un aumento dei disoccupati (25mila unità) pari al 6,3%: decresce maggiormente l’occupazione femminile (-6,4%) rispetto a quella maschile (-1,3%) ma, al tempo stesso, si rileva un deciso aumento degli uomini disoccupati (+22,9%), in contrapposizione alla diminuzione del numero delle donne disoccupate (-5,3%). In crescita anche gli “inattivi” (288mila unità), cioè coloro che non cercano più attivamente un lavoro, del 4,3%.

Nell’anno 2020 sono state autorizzate più di 42 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, con un rilevante incremento, causa disposizioni specifiche Covid-19, rispetto al 2019 (+1717,2%); in fortissimo aumento il ricorso alla CIG Ordinaria (+2199,9, 71,6% della CIG totale), che comprende, nello specifico, le suddette disposizioni, mentre ricompare la CIG in deroga (26,6%) che nel 2019 non era stata prevista. La CIG straordinaria, di esigua entità (1,8%), risulta invece in calo (-22,9%). In uItimo, ulteriori criticità emergono dai dati “destagionalizzati” relativi ai rapporti di lavoro dipendente: gli ultimi dati, aggiornati al terzo trimestre 2020, rilevano 107.972 attivazioni, tra gennaio e settembre 2020, con un decremento, rispetto ai primi nove mesi del 2019, del 23,0%. Diminuzione anche per le relative cessazioni (-21,4% annuo, 107.744 rapporti terminati). Unica nota lieta, il saldo (differenza tra attivazioni e cessazioni) dell’intero periodo, che risulta essere positivo: +228.

Il Mercato del lavoro: focus provinciale Rimini

I dati relativi alle Forze lavoro 2020, calcolati come media annua trimestrale, per la provincia di Rimini mostrano una situazione di netta difficoltà. Rispetto all’anno precedente, infatti, peggiorano, e non di poco, tutti gli indicatori; il tasso di attività (15-64 anni), pari al 70,5%, cala di 2,6 punti percentuali, il tasso di occupazione (15-64 anni), pari al 63,4%, decresce di 3,7 punti percentuali e il tasso di disoccupazione fa segnare un +1,8, portandosi al 9,8%, con quello giovanile (15-24 anni), che si attesta al 37,5%, facendo registrare un incremento addirittura di 20,6 punti percentuali. Nel confronto con Emilia-Romagna e Italia, il tasso di occupazione risulta inferiore al dato regionale (68,8%) ma più alto di quello nazionale (58,1%), mentre il tasso di disoccupazione è superiore sia alla media regionale (5,7%) sia al dato nazionale (9,2%). In termini numerici, a livello tendenziale, si assiste ad un calo degli occupati (141mila unità nel 2020) del 5,5% e ad un aumento dei disoccupati (15mila unità) del 17,8%: decresce maggiormente l'occupazione femminile (-6,6%) rispetto a quella maschile (-4,7%) ma, al tempo stesso, si rileva un forte aumento degli uomini disoccupati (+39,7%), rispetto all’incremento molto più contenuto del numero delle donne disoccupate (+2,6%). In crescita anche gli “inattivi” (136mila unità), cioè coloro che non cercano più attivamente un lavoro, del 5,3%.

Nell’anno 2020 sono state autorizzate, sul territorio provinciale, quasi 20 milioni di ore di Cassa Integrazione Guadagni, con un rilevante incremento, causa disposizioni specifiche Covid-19, rispetto al 2019 (+1320,0%); in fortissimo aumento il ricorso alla CIG Ordinaria (+1717,2, 71,6% della CIG totale), che comprende, nello specifico, le suddette disposizioni, mentre ricompare la CIG in deroga (33,5%) che nel 2019 non era stata prevista. La CIG straordinaria, di esigua entità (2,2%), risulta invece in calo (-36,9%). Negativi, infine anche i dati “destagionalizzati” relativi ai rapporti di lavoro dipendente, con ultimo aggiornamento al terzo trimestre 2020; nel dettaglio, si rilevano 51.549 attivazioni, tra gennaio e settembre 2020, con un decremento, rispetto ai primi nove mesi del 2019, del 28,5%. Diminuzione anche per le relative cessazioni (-27,2% annuo, 51.036 rapporti terminati). Unica nota lieta, il risultato in termini di saldo (differenza tra attivazioni e cessazioni), che, sui primi tre trimestri 2020, risulta pari a +513. 

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