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Il 33% dell'energia riminese arriva dal petrolio

Il bilancio energetico della Provincia di Rimini fotografato al 2010 fa segnare un consumo finale pari a 817 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio).

L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini Stefania Sabba e il responsabile del Servizio Energia, Alberto Rossini, hanno presentato il ‘Piano di Azione provinciale per la promozione del risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili’. Il bilancio energetico della Provincia di Rimini fotografato al 2010 fa segnare un consumo finale pari a 817 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio). Tale fabbisogno è coperto per il 33,05% dal petrolio, per il 46,14% dal gas naturale, per il 17,87% dall’energia elettrica e per il 3,06% dalle fonti rinnovabili.

L’industria consuma energia il 17,23% del totale, i trasporti il 26,53%, il terziario il 20,75% (di cui il turismo 6,22%), il residenziale incide del 35,22% e  l’agricoltura solo per l’1,26%. Da questi dati risulta evidente il forte impatto del petrolio, che determina costi alti nella bolletta energetica e una dipendenza molto alta da importazioni. A ciò si deve aggiungere l’impatto fortemente negativo in termini di gas inquinanti immessi nell’atmosfera.

Il primo Piano di Azione Provinciale per la promozione del risparmio energetico e delle fonti energetiche rinnovabili (PARFER), (elaborato dall’Ufficio Energia in collaborazione con Arpa Emilia Romagna) dopo aver compiuto un’attenta analisi della scenario in cui si trova l’intero nuovo territorio della Provincia di Rimini, intende definire gli obiettivi che da qui al 2020 devono essere raggiunti per migliorare l’attuale situazione e rispettare i target fissati dall’Unione Europea nel Pacchetto Energia del 2009.

Tale prevede l’aumento di efficienza energetica per tagliare del 20% il consumo energetico dell’UE, rispetto alle previsioni al 2020; ’incremento del 20% della quota delle fonti rinnovabili entro il 2020; l’aumento della parte costituita dai biocarburanti, fino ad almeno il 10% del consumo di benzina e gasolio nella UE; e la riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli: 120g di CO2/km entro il 2012.

 L’Italia deve raggiungere la quota del 17% di produzione “verde” sui consumi di energia totali e le Regioni, e con esse il resto dei territori, sono chiamate a fare la propria parte. Il Piano Provinciale prende le mosse dal secondo Piano Triennale di Attuazione del Piano Energetico Regionale, approvato nel 2011 e definisce il quadro degli obiettivi da raggiungere, tenendo conto, da un lato del grado di maggiore efficienza che viene progressivamente introdotto nel settore (per cui a parità di domanda calano in maniera tendenziale i consumi); dall’altro dell’incremento delle quote di produzione di energia da fonte rinnovabile. E’ inoltre necessario prevedere specifiche azioni che riducano i consumi, sia attraverso il risparmio energetico, che attraverso specifiche misure normative.

Si veda ad esempio quanto per legge è obbligatorio nel settore dell’edilizia residenziale e quanto è opportuno attuare nel settore dei trasporti: la mobilità sostenibile è un obiettivo fondamentale per ridurre i consumi, risparmiare carburante e migliorare la qualità dell’aria in maniera seria e con risultati da perseguire con politiche rigorose. E’ bene dire che il Piano non può e non vuole intervenire su scelte di carattere pianificatorio: indica piuttosto obiettivi, definisce azioni di coordinamento tra i comuni e nei diversi settori economici e segnala buone pratiche già attive nel nostro territorio.

Va tenuto presente che senza azioni che si definiscono  “virtuose” e necessarie, i consumi salirebbero al 2020 a 1139 ktep, quasi il 40% in più degli attuali, mentre le rinnovabili rimarrebbero confinate a poco più del 3%. In uno scenario di Piano al 2020 invece il consumo finale si attesterebbe a 899 ktep, ovvero circa il 10% in più di quanto consumato nel 2010, con le rinnovabili che aumentano al 17% del totale del fabbisogno energetico. Tali obiettivi sono ambiziosi ma raggiungibili, tenendo conto della una forte crescita del fotovoltaico, delle biomasse e dell’eolico (anche se quest’ultima fonte è meno pronunciata), in accordo con quanto previsto del Piano regionale.

Tra le principale azioni promosse dal Piano Provinciale, in accordo con gli assi di intervento del Piano Regionale ed i relativi finanziamenti, possiamo citare, ad esempio: attivazione di specifici accordi e protocolli (bandi UE, Patto dei Sindaci, consulta provinciale dell’energia, sportello energia, ecc.); sostegno a progetti di ricerca e innovazione (es. Tecnopoli); sviluppo dell’Energy management negli enti pubblici e nelle imprese medio – grandi e nelle aree produttive; implementazione di sistemi di ricerca e trasferimento tecnologico (off shore, progetto UE 4Power, ecc.); avvio progetti di filiera della green economy in accordo con le imprese (vedi impianti a biomassa in fase di avvio, ecc.); sviluppo Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate – Apea (programma energetico per Raibano e San Clemente, già approvato); riqualificazione edifici pubblici e privati (DAL 156/2008 e s.m.i.); riqualificazione energetica urbana e territoriale (vedi PTCP 2007 e PSC/Rue dei Comuni); compartecipazione alla qualificazione energetica delle imprese agricole (Piano Sviluppo Rurale della Provincia); finanziamenti e incentivi sulla base degli Assi del Piano Energetico Regionale e del fondo regionale per l’abbattimento del costo del denaro; mglioramento del Trasporto Pubblico Locale (es. TRC); e sviluppo Mobilità lenta e ciclopedonale, Bike sharing di costa, Car pooling.

 Azioni direttamente in capo alla Provincia: semplificazione delle procedure per il rilascio autorizzazioni; monitoraggio sviluppo impianti a fonte rinnovabile; web gis – georiferimento impianti FER; interventi di comunicazione e diffusione buone pratiche; conclusione e implementazione Piano Clima e adozione misure conseguenti

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