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Economia

Il governo "benedice" la fusione tra le fiere ma i sindacati preoccupati per i lavoratori

Plauso della sottosegretaria Francesca Puglisi, le parti sociali contestano di non essere informate sui progetti per il futuro

Il Governo benedice la fusione tra la Fiera di Bologna e Ieg, la società a cui fanno capo gli expo di Rimini e Vicenza: "In questi tempi di crisi durissima", si tratta di "un'operazione davvero importante per lo sviluppo del nostro territorio", dichiara Francesca Puglisi, sottosegretaria bolognese al Lavoro, nel corso di una commissione del Consiglio comunale di Bologna convocata, in particolare, per affrontare le difficoltà segnalate dal comparto degli allestitori. Nascerà "non solo il primo polo a livello nazionale ma anche il decimo a livello mondiale", sottolinea Puglisi. Mossa positiva, per la sottosegretaria, visto che si parla di un "settore davvero trainante, nella misura in cui ha un impatto fortissimo sul turismo e sul Pil che ogni evento fieristico, in presenza ovviamente, porta al territorio: perchè chi va a un evento o a un congresso alloggia in hotel, va al ristorante, fa shopping per portare qualche prelibatezza bolognese o qualche souvenir a casa". Quindi il riavvio delle attività fieristiche e congressuali, ora nel limbo a causa del Covid, "è un motore di ricchezza essenziale per il nostro territorio", conclude Puglisi.

Ci sono le preoccupazioni dei sindacati, però. "Della fusione ormai leggiamo solo sui giornali. Non sappiamo assolutamente nulla dalla parte pubblica e sappiamo pochissimo dal punto di vista aziendale", segnala Sara Ciurlia, segretaria della Fisascat-Cisl di Bologna. "Bisogna partire proprio dal percorso di fusione per provare a costruire un tavolo che non lasci indietro nessuno e permetta a tutti di tornare a lavorare", aggiunge Ciurlia, visto che "gli invisibili in questo mondo sono tanti": proprio gli allestitori, ad esempio, oppure gli operatori impiegati con il part time ciclico verticale.

"La sede adatta per discutere è quella della legge sul sistema fieristico che la Regione Emilia-Romagna ha anticipato", dichiara Stefano Biosa della Filcams-Cgil bolognese: "E' un percorso su cui vorremmo dire la nostra, perchè il sistema fieristico è un volano per la nostra regione ed è un elemento centrale per far partire il rilancio del territorio". Per Biosa, "è evidente che all'interno di quella discussione dovremo parlare anche degli assetti del sistema regionale e di come verrà definita la qualità del lavoro". Perchè in un mondo fatto "di grandi attori che riescono a concentrare molte attività e piccole aziende- aggiunge Biosa in commissione- c'è anche disparità in termini di diritti dei lavoratori, è un tema complesso che andra' sviscerato". Sgb, invece, definisce "vergognoso" il fatto che la Regione si appresti ad aumentare la propria partecipazione al capitale sociale della Fiera "senza che vi siano preventive garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro e la loro qualità".

Il sindacato di base, in una nota, fa riferimento in particolare ai lavoratori ceduti a Bf servizi e a quelli a tempo determinato. Sgb ritiene "grave l'atteggiamento della dirigenza aziendale e dei governi locali che, al di là delle chiacchiere e dei vari protocolli istituzionali, stanno procedendo ad eliminare i diritti dei lavoratori di BolognaFiere". Per questo "continueremo a portare le nostre richieste sui tavoli sindacali aziendali e a richiedere nuovamente un incontro istituzionale in Città metropolitana- scrive Sgb- riservandoci di riprendere in qualsiasi momento lo stato di agitazione se non dovessimo arrivare ad avere garanzie sufficienti per tutti i lavoratori". Il sindacato è pronto anche a sostenere i lavoratori che dovessero decidere di "procedere in sede legale".

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