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Economia

Imprenditoria femminile, nasce il fondo regionale: partenza con un milione

"L'obiettivo è sostenere con contributi a fondo perduto fino a un massimo di 30mila euro le micro e piccole imprese"

La Regione mette in milione per far nascere nuove imprese "rosa" in Emilia-Romagna. È l'obiettivo del neonato "Fondo regionale per l'imprenditoria femminile e women new deal", attivato dalla Giunta regionale con un budget di un milione di euro nel 2021 e operativo dopo l'estate "per favorire l'avvio, la crescita e il consolidamento di attività imprenditoriali a conduzione femminile, con la maggioranza dei soci donne e professioniste", come fa sapere la stessa Regione. Si tratta, informa viale Aldo Moro, di uno strumento finanziario innovativo rivolto espressamente al mondo delle imprese e delle professioni al femminile, "con l'obiettivo di sostenere con contributi a fondo perduto fino a un massimo di 30.000 euro le micro e piccole imprese, anche in forma associata, e le singole partite Iva che operano sul territorio regionale da non più di cinque anni". Il fondo, che potrà essere alimentato con ulteriori risorse finanziarie secondo le necessità che man mano si presenteranno, sarà affidato in base a un'apposita convenzione ad Artigiancredito, attuale gestore dei due fondi regionali di finanza agevolata Microcredito e Starter. "Sono molto orgogliosa- festeggia l'assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori- di aver avviato questo nuovo progetto che vedrà le donne al centro di un'azione concreta sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, pioniera nelle pari opportunità. Abbiamo deciso di costituire questo fondo proprio per incentivare le donne a scommettere su loro stesse e le proprie risorse, in un mercato del lavoro ancora troppo spesso segnato da disuguaglianze e discriminazioni".

 "Il nostro obiettivo - prosegue Lori - è quello di favorire il consolidamento, lo sviluppo e l'avvio di attività imprenditoriali a conduzione femminile o con maggioranza dei soci donne. Tutto questo a maggior ragione oggi, dopo una pandemia che si è abbattuta fortemente sul mondo femminile penalizzandolo ulteriormente, anche in una regione come la nostra, in cui l'occupazione femminile segna un dato al di sopra della media nazionale". Questo fondo, rivolto alle donne imprenditrici, "si aggiunge al recente bando a favore di enti locali e associazioni per il sostegno di progetti di formazione, autoimprenditorialità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro capaci di valorizzare davvero le donne in una società che non discrimina ma promuove i propri talenti".

Tra i requisiti per essere classificate come imprese femminili, e quindi usufruire dei sostegni a fondo perduto, le società cooperative e di persone dovranno avere come soci almeno il 60% di donne. Nel caso invece delle società di capitali dovranno essere intestate alle donne imprenditrici almeno i due terzi delle quote di partecipazione. La stessa percentuale minima richiesta per la composizione degli organi di amministrazione. I progetti finanziabili comprendono gli investimenti necessari all'avvio, allo sviluppo e al consolidamento dell'impresa e alla messa sul mercato di prodotti e/o servizi. In particolare, tra le spese ammissibili figurano quelle per ristrutturazioni edilizie, acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, hardware e software, arredi, brevetti, iniziative promozionali e partecipazione a fiere ed eventi, consulenze specialistiche e spese per formazione. (fonte Dire)

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