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Economia

Imprese, in provincia il valore aggiunto scende dell'11%: brutti segnali dall'export

"A essere maggiormente penalizzato sarebbe il settore dell'industria, mentre per agricoltura, silvicoltura e pesca ci si attende addirittura "una fase di rilancio

Le stime sul valore aggiunto della provincia di Rimini nel 2020 prevedono un calo dell'11,1%, seguito da un parziale recupero nel 2021 del 6,4%, superiore a tutte le province emiliano-romagnole. È uno dei dati che emerge dal nono Osservatorio sull'economia e il lavoro a cura di Giuliano Guietti presidente dell'Ires-Cgil regionale. Secondo queste stime, si legge nel documento, "a essere maggiormente penalizzato sarebbe il settore dell'industria, mentre per agricoltura, silvicoltura e pesca ci si attende addirittura "una fase di rilancio". Brutte notizie dall'export, nel primo semestre dell'anno in "calo molto secco" del 26,6%. Per quanto rguarda il commercio al dettaglio, nel primo trimestre "segna una forte caduta, per effetto del lockdown". Per quanto riguarda il numero delle imprese attive, nel primo semestre prosegue il calo del 2019 e al 30 giugno sono 34.087. "Relativamente scarsa" e' la presenza di imprese artigiane, il 28%. Sul fronte del turismo, da gennaio ad agosto la provincia di Rimini ha subito una riduzione del 45,6% degli arrivi e del 45,9% delle presenze. Con differenze tra le diverse localita' e "la maggiore penalizzazione" nel capoluogo. Il calo degli arrivi e' stato "molto piu' contenuto" a luglio, giu' del 25,3%, e agosto, del 6,4%. Piu' fosco il quadro dell'occupaizone: i saldi degli ultimi mesi del 2019 e "quelli fortemente negativi" di gennaio e febbraio "attestano ulteriormente la difficolta' economica e occupazionale antecedente al manifestarsi dell'epidemia". Nei mesi di marzo e di aprile il crollo delle attivazioni e' "verticale": ad aprile non si arriva a contarne 1.000, 219 nel turismo, contro le oltre 12.000 dell'aprile 2019.

Sempre ad aprile e' stata raggiunta la "punta record" di quasi quattro milioni e mezzo di ore complessivamente autorizzate di cassa integrazione, equivalenti a quasi 28.000 lavoratori a zero ore. Infine nella provincia di Rimini nel 2020 hanno ottenuto il reddito di cittadinanza 3.335 nuclei familiari e la pensione di cittadinanza 620 nucleim complessivamente il 2,7% delle famiglie residenti. Dunque, commenta il segratario generale della Cgil provinciale Isabella Pavolucci, "tutti i dati dell'ultimo periodo risentono della pandemia da coronavirus e del conseguente lockdown". Il territorio, come dimostra "la forte divaricazione tra l'andamento degli occupati e quello delle ore lavorate", e' "sempre piu' caratterizzato da lavori precari, stagionali e a tempo parziale". E, aggiunge la sindacalista su ambiente e territorio, "gravi conseguenze derivano e ancor piu' possono derivare da un suolo fortemente consumato", una quota del 12,8%, la piu' alta in regione, con Cattolica e Riccione sopra al 50%, e "molto interessato da rischiosita' idrogeologica, in particolare quella da alluvioni, che coinvolge nella sua forma piu' allarmante oltre un terzo della popolazione e delle imprese insediate".

(Agenzia Dire)

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