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Economia

Indino: "Come congeniato il Reddito di Cittadinanza è un fallimento, lo ha capito anche la politica"

Il presidente di Confcommercio Rimini: "Per la costruzione di politiche per il lavoro il fallimento del Reddito di Cittadinanza deve portare ad una sua profonda riforma"

Il Presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino interviene sul tema del lavoro a seguito dell’incontro dal titolo “Nella diversità, per il bene comune” che si è svolto martedì (23 agosto) al Meeting di Rimini. “Ho avuto modo di assistere all’interessante incontro che si è svolto al Meeting di Rimini, in cui si sono confrontati i principali leader politici candidati alle prossime elezioni. Innanzitutto, la prima nota di apprezzamento va agli organizzatori del Meeting di Rimini, non solo per questo incontro ma per l’intera kermesse, per essere riusciti ancora una volta a realizzare una manifestazione ricca di incontri, approfondimenti e riflessioni di alto profilo e contenuto.
Ritornando all’incontro, se c’è un tema che più di ogni altro ha visto una condivisione unanime da parte degli interlocutori, anche appartenenti ad opposti schieramenti politici, è il netto giudizio negativo sul Reddito di Cittadinanza. Dal palco della politica infatti sono emerse in modo quasi brutale le critiche ad uno strumento che non ha centrato gli obiettivi per cui era stato pensato ed applicato".

"E’ una posizione che come Associazione abbiamo espresso a più riprese e ci fa piacere che finalmente, anche i diversi schieramenti politici, hanno apertamente sostenuto. D’altronde è sotto gli occhi di tutti l’inefficacia di una misura tanto ambiziosa quanto complessa - sostiene il presidente Indino -. Sia ben chiaro, da parte nostra abbiamo sempre riconosciuto l’importanza e il valore della misura come assistenza a chi non può lavorare, ai ceti più bisognosi, alle famiglie che versano in condizioni di difficoltà, solo per citare qualche esempio. Non si tocchino tali sostegni e, anzi, li si potenzino per riconoscere dignità ad ogni individuo. Per la costruzione di politiche per il lavoro, invece, il fallimento del Reddito di Cittadinanza deve portare ad una sua profonda riforma, alla luce della chiara distinzione strutturale tra misure e percorsi di contrasto del rischio povertà e misure e percorsi di inserimento e reinserimento lavorativo".

"Le posizioni espresse dai leader politici sono state così nette, seppur provenienti da sensibilità molto diverse tra loro, che mi fa essere ottimista sul fatto che il futuro governo, qualsiasi esso sia, vi metterà mano nella direzione da noi auspicata. Con buona pace dei tanti opinionisti, ex politici, sindacalisti, che a livello locale ma anche nazionale non hanno perso occasione per attaccare me e l’associazione che rappresento per aver espresso posizioni critiche sul Reddito di Cittadinanza, ora largamente condivise dalla quasi totalità del mondo politico.
Sempre durante l’incontro sono stati toccati altri temi che come associazione stiamo portando avanti convintamente da anni, a partire dall’abbattimento del cuneo fiscale, per aiutare lavoratori e imprese in un momento di estrema difficoltà. E’ emerso che il taglio del cuneo fiscale potrebbe portare una mensilità in più nelle tasche dei dipendenti, una vera e propria boccata di ossigeno per i lavoratori e le loro famiglie costrette ad affrontare un’inflazione che continua a crescere e una caro-bollette senza precedenti".

"Si è parlato poi del salario minimo e da alcuni schieramenti è stato fatto presente quanto noi ribadiamo da tempo e cioè che il tema è da inquadrare all’interno della contrattazione collettiva, portata avanti da chi realmente rappresenta il mondo del lavoro ed il mondo delle imprese, da valorizzare sempre più a discapito del dumping contrattuale e da altri comportamenti opportunistici, che purtroppo continuano ad avere facile gioco con effetti deleteri per l’intera economia".

Indino conclude: "Durante l’incontro è emersa anche l’ipotesi della reintroduzione dei voucher nel turismo. Un’apertura che riteniamo utile inserire in un compiuto ragionamento sulla buona flessibilità governata e contrattata dei rapporti di lavoro, in grado di rispondere all’esigenza di flessibilità di un settore per noi trainante come quello turistico e di contrasto del lavoro nero e della disoccupazione, nonché per la risposta a domande di lavoro non soddisfatte".

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