Dall'Istat campanelli d'allarme, redditi sotto la media Nazionale e si accorcia la speranza di vita
E' quanto emerge dallo studio diffuso dalla Camera di Commercio: sul tema sicurezza il numero di rapine denunciate ogni 100 mila abitanti è 71,9 (+78,4% rispetto al dato nazionale e +76,2% rispetto alla regione)
Sono da poco usciti, ad opera dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), gli indicatori di benessere equo e sostenibile 2021 delle province italiane, che hanno la pretesa di misurare e confrontare, ricorrendo a dati quantitativi e qualitativi, la bontà dei diversi modelli di sviluppo territoriale, evidenziandone esiti e ritardi.
Salute
Nell’ambito della dimensione salute è evidente come la pandemia da Covid-19 abbia influenzato in negativo, nel territorio di Rimini più che negli altri territori, gli indicatori legati al tema dell’aspettativa di vita (stime 2020). Risultano positivi per il territorio gli indicatori legati al tema della mortalità all’anno 2018. Nel dettaglio, nel territorio riminese i valori del 2019 relativi alla speranza di vita alla nascita per maschi, femmine e totale erano tutti significativamente superiori e migliori sia al dato regionale che a quello nazionale; le stime del 2020, segnate dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, segnano un calo della speranza di vita in tutto il territorio nazionale.
Nel territorio provinciale le stime del 2020 parlano di indicatori ancora leggermente migliori rispetto ai territori di confronto tranne per l’indicatore della speranza di vita femminile; va evidenziato però come il calo che si è registrato in Italia e in regione è stato in media di 1 anno di età per tutti gli indicatori, mentre in provincia di Rimini si sono registrati in media cali di 2 anni di età in tutti gli indicatori; significativo l’esempio della speranza di vita femminile che dal 2019, dove l’indicatore misurava 86,3 anni, uno dei più alti dell’intero territorio nazionale è sceso a 84,4 nel 2020 con un dato ora inferiore alla media regionale.
Migliori rispetto ai territori di confronto i tassi standardizzati di mortalità totale e 65 anni e più (dati riferiti all’anno 2018); il tasso standardizzato di mortalità totale si attesta a 75,2 morti per diecimila abitanti, inferiore del 5,3% al dato regionale e del 9,3% rispetto al dato nazionale; il tasso standardizzato di mortalità dai 65 anni e più è in provincia di Rimini di 371 morti per diecimila residenti, inferiore del 4,6% al dato regionale e del 8,8% rispetto al dato nazionale Il tasso standardizzato di mortalità per tumore (20-64 anni) si colloca tra il dato regionale e quello nazionale.
Nell’ambito della dimensione istruzione e formazione la provincia di Rimini presenta indicatori negativi ed intermedi rispetto ai dati nazionali e regionali. Nel dettaglio: osservando il dato riferito ai Neet, acronimo con cui si indicano i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e che non frequentano corsi formali d’istruzione o di formazione (Neither in Employment, or in Education or Training), si nota che tale percentuale nel nostro territorio è pari al 19,9% migliorativo rispetto al dato nazionale (23,3%), ma significativamente distante dal dato regionale (15,9%). La percentuale di persone con almeno il diploma (il 60,1% della popolazione di 25-64 anni) presenta un valore negativo rispetto al dato regionale (-8,7 p.p.) e, se pur con valori più prossimi, anche rispetto al dato nazionale (-2,8 p.p.).
Si evidenziano valori minori anche per gli indicatori 3 e 4, riportanti rispettivamente le percentuali di persone di 25-39 anni e 30-39 anni che hanno conseguito un titolo di livello terziario sul totale delle persone di 25-39 anni (livello terziario corrispondente all’Isced 5, 6, 7 o 8 in base allo standard Unesco preso come sistema internazionale di classificazione dei corsi di studio). Negativo il dato dei laureati in discipline tecnico-scientifiche (Stem) dove in provincia di Rimini si registra un valore (13,7%) peggiorativo rispetto al valore regionale (-3,4 p.p.) ed al valore nazionale (-2,4 p.p.).
Per quanto riguarda il tema del lifelong learning, l’area riminese è caratterizzata da una bassa percentuale di persone in età lavorativa in formazione permanente, pari al 5,9%, valore più basso di quello nazionale (-1,3 p.p.) e soprattutto di quello regionale (-3,3 p.p.).
Lavoro
Nell’ambito della dimensione lavoro e conciliazione dei tempi di vita la provincia di Rimini presenta in generale indicatori con valori più vicini alle medie nazionali rispetto ai valori medi regionali dove le differenze, in negativo, sono più accentuate: per gli indicatori con anno di riferimento 2020 è evidente come la provincia di Rimini, territorio ricco di lavoro caratterizzato dalla stagionalità dovuta alla forte vocazione turistica, abbia fortemente risentito più di altri territori degli effetti negativi della pandemia Covid-19; nel dettaglio:
Gli indicatori relativi ai tassi di mancata partecipazione al lavoro risultano entrambi migliori rispetto al dato italiano ma molto distanti dai valori regionali; in particolare il tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile (15-24 anni) che nel 2019 presentava un valore molto positivo rispetto a quelli dei territori di confronto è nel 2020 lontano di ben 14,9 p.p. dal valore regionale.
La differenza di genere nel tasso di mancata partecipazione al lavoro (6,8%) e nel tasso di occupazione (-19,2%) mostrano valori in linea con i dati nazionali, ma significativamente lontani in negativo dai valori regionali; negativa la differenza di genere delle giornate retribuite all’anno dove il dato del territorio riminese è peggiorativo rispetto ai dati regionale e nazionale.
Il tasso di occupazione (20-64 anni), pari al 68,5%, è inferiore al dato regionale (-5,2 p.p.), ma superiore a quello nazionale (+6 p.p.); il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni), pari al 32,3%, segue lo stesso andamento: -5,8 p.p. se confrontato con il dato regionale e +2,2 p.p. rispetto a quello nazionale. Il valore delle giornate medie di retribuzione nell’anno per i lavoratori dipendenti nel territorio provinciale (riferito all’anno 2019) risente fortemente dell’incidenza del lavoro stagionale in ambito turismo che caratterizza il territorio, mostrando nette differenze in negativo rispetto ai valori regionali e a quelli nazionali. I valori dei tassi di disoccupazione (15-74 anni) e giovanile (15-29 anni) presentano valori peggiorativi rispetto ai dati nazionali, ed ancor più distanti dagli ottimi valori regionali.
Negativo anche il valore del tasso di infortuni mortali e con inabilità permanente sul totale degli occupati (al netto delle forze armate) per 10.000 occupati (14,7%), con una percentuale superiore sia al dato regionale che a quello nazionale.
Gli indicatori della dimensione benessere economico descrivono per il territorio Riminese delle criticità per quanto riguarda il tema del reddito e delle difficoltà economiche, fortemente legati alla stagionalità che caratterizza il mondo del lavoro; migliore la situazione dell’indicatore relativo al tema delle diseguaglianze; nel dettaglio:
Negativo il valore del reddito lordo pro capite (16.879,50 euro) che risulta inferiore al dato italiano (-1.645,80 euro), ancor più netta la differenza con il valore regionale (-5.608,70 euro).
La retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti in provincia di Rimini, dato dal rapporto tra la retribuzione totale annua dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo assicurati presso l’Inps e il numero dei lavoratori dipendenti, presenta valori tutt'altro che positivi: è inferiore al dato nazionale (-26,2%) ed ancor di più rispetto al dato regionale (-31,8%).
Vicino ai territori di confronto, ma sempre peggiorativo, è l’importo medio annuo delle pensioni. La percentuale di pensionati con pensione di basso importo dato dal rapporto tra le pensioni vigenti inferiori a 500 euro sul totale delle pensioni (23,9%) è in linea con il dato nazionale (23,1%), ma ancora superiore a quella regionale (20,0%).
Ottimo l’indicatore in tema di diseguaglianze: nella differenza di genere nella retribuzione media dei lavoratori dipendenti, lo svantaggio delle donne risulta molto inferiore rispetto al dato nazionale ed ancor di più rispetto alla regione. Negativo il tasso di ingresso in sofferenza bancaria delle famiglie dove il valore in provincia di Rimini è superiore ai valori regionale e nazionale.
La dimensione relazioni sociali mostra tendenze diverse tra i suoi temi di disabilità, immigrazione e società civile; nel dettaglio: il territorio riminese registra una minore percentuale di alunni disabili presenti nelle scuole, sia nel totale che nelle scuole secondarie di secondo grado, rispetto a regione e Italia; la percentuale di alunni con disabilità sul totale degli alunni nell’anno scolastico 2019/2020 è in provincia di Rimini del 2,8%, inferiore di 0,2 p.p. rispetto alla percentuale media regionale e inferiore di 0,3 p.p. rispetto alla percentuale media nazionale. Per quanto riguarda le sole scuole secondarie di secondo grado il valore della provincia di Rimini (2,4%) si distanzia maggiormente dal valore regionale (-0,4 p.p.) rispetto a quello nazionale (-0,2 p.p.).
Negativo per l’anno 2019 l’indicatore relativo alla composizione percentuale di postazioni informatiche adatte nelle scuole secondarie di secondo grado dove il valore in provincia di Rimini (53,3%) è molto lontano dai valori simili che si rilevano in regione (77,3%) e in Italia (72,6%). Positiva in tema di immigrazione la percentuale dei permessi di soggiorno sul totale degli stranieri residenti (83,9% nel riminese), superiore al dato regionale (+11,6%) e ancor più superiore rispetto al dato nazionale (+17%). Il valore relativo alle associazioni o gruppi di volontariato sul totale della quota di istituzioni non profit ogni 10.000 abitanti in provincia di Rimini (58,4) è di poco inferiore al valore nazionale (60,1), peggiorativo rispetto al valore regionale (62,4).
La dimensione politica e istituzioni presenta situazioni in chiaroscuro nei diversi temi della inclusività istituzionale e della gestione delle amministrazioni locali; nel dettaglio: Buona la percentuale di donne sul totale degli amministratori di origine elettiva (38,0%), il suo valore è in linea con i valori medi regionali (38,7%), ed è migliorativo rispetto al dato nazionale (33,4%). Negativa invece la percentuale di giovani di età inferiore ai 40 anni sul totale degli amministratori comunali di origine elettiva: il valore della provincia di Rimini (20,4%) è inferiore con differenze significative sia al valore nazionale (-6,6 p.p.) che al valore regionale (-8,3 p.p.). Positivo il valore relativo all’incidenza delle spese rigide sulle entrate correnti dell’Amministrazione provinciale di Rimini (23,5%), dato migliorativo rispetto al valore regionale (28,8%) e a quello medio nazionale (25,8%). La capacità di riscossione dell’Amministrazione provinciale di Rimini che misura il rapporto tra l’ammontare delle riscossioni in conto competenza e le entrate accertate è uguale ai valori del dato regionale e dal dato nazionale (0,8 per 1 euro di entrata).
Sicurezza
La dimensione sicurezza, che analizza il tema della criminalità ed il tema della sicurezza stradale, presenta indicatori per lo più positivi per il territorio riminese; tutti gli indicatori sono riferiti all’anno 2019 e nel dettaglio si evidenzia:
Il tasso di omicidi volontari consumati che misura la media negli ultimi tre anni del numero di omicidi per 100.000 abitanti è pari a 0, valore migliore rispetto alla media regionale e nazionale. Positivo per il territorio riminese anche il dato relativo alle truffe e frodi informatiche che presenta un valore inferiore sia alla media italiana che a quella regionale. Differente è la situazione del tasso di criminalità predatoria che viene influenzato dall’alta concentrazione di presenze turistiche, in particolar modo nel periodo estivo quando tendono a prodursi con maggiore frequenza fenomeni di criminalità predatoria; in questo caso il numero di rapine denunciate ogni 100.000 abitanti è 71,9 (+78,4% rispetto al dato nazionale e +76,2% rispetto alla regione). L’andamento territoriale del tasso di violenze sessuali (12,4 ogni 100.000 abitanti) è in linea con i valori regionali, ma significativamente peggiorativa rispetto all’8,1 del dato medio nazionale.
Anche in tema di sicurezza stradale si nota come la presenza turistica nel territorio riminese influenzi il dato se questo è calcolato sul numero di abitanti: infatti mentre i dati relativi all’indice di lesività degli incidenti stradali misurati come numero di feriti per 100 incidenti stradali evidenziano strade più sicure nel territorio riminese rispetto ai territori di confronto, il tasso di feriti ogni 1.000 abitanti ha un valore peggiore rispetto alla media regionale e nazionale.
Cultura
Molto discordante nei vari indicatori della dimensione paesaggio e patrimonio culturale la posizione del territorio riminese rispetto ai territori di confronto. Nel dettaglio: molto bassa la densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico (ai sensi del D.lgs. 42/2004) sul totale delle superfici urbane nel comune capoluogo della provincia di Rimini (0,5 mq per 100 mq di superficie urbanizzata), al di sotto dei valori medi del territorio della Regione Emilia-Romagna (0,7) e ancor di più dai valori nazionali (1,8).
Ottimi gli indicatori relativi al patrimonio culturale che testimoniano come l’attenzione messa in campo dalle politiche territoriali negli ultimi anni abbia dato i suoi frutti: il numero di strutture espositive permanenti per 100 kmq presenta per il territorio riminese un valore (2,1) di gran lunga superiore ai dati regionale (1,1) e nazionale (1,6); ancor più positivo il dato relativo alla dotazione di risorse del patrimonio culturale che registra per Rimini un numero doppio rispetto alla media nazionale .
Punto di forza del territorio riminese è la diffusione di aziende agrituristiche (8,6 ogni 100 kmq), che presenta valori positivi rispetto ai territori di confronto (5,3 il dato regionale e 8,1 il dato nazionale); l’alta densità di aziende agrituristiche rispecchia la caratterizzazione turistica del territorio. La percentuale di comuni in cui sono presenti aree di particolare interesse naturalistico (presenza siti della Rete Natura 2000) è inferiore al dato regionale ed in linea con il dato nazionale.
Fatta eccezione per la dispersione da rete idrica e gli impianti fotovoltaici istallati per Kmq l’analisi della dimensione ambiente evidenzia una situazione non positiva per il territorio provinciale rispetto alla regione ed alla nazione; nel dettaglio: per quanto riguarda gli indicatori della qualità ambientale, la disponibilità di verde urbano del capoluogo di provincia di Rimini (20,3 mq per abitante) mostra un valore significativamente inferiore rispetto al territorio regionale (43,9 mq per abitante) ed a quello nazionale (33,8 mq per abitante). Peggiorativo anche il quadro riguardante il numero di giorni di superamento di limiti di inquinamento dell’aria PM10 dove il valore del capoluogo di provincia (43 gg) è di gran lunga superiore al valore regionale (32 gg). Leggermente migliore la situazione del numero di giorni di superamento per il biossido di azoto NO2 con valori provinciali (42 gg) inferiori al dato regionale (46 gg).
Positivo l’indicatore relativo alla dispersione da rete idrica che misura il valore percentuale del volume delle perdite idriche totali sui volumi immessi in rete; il dato della provincia di Rimini (25,6%) è migliorativo sia del dato regionale (-17,9%) che del dato nazionale (-39%). Il consumo di energia elettrica per uso domestico mostra valori leggermente superiori alla media regionale (+8,4%) ed a quella nazionale (+14,1%). Negativa la percentuale di consumi da energia elettrica coperti da fonti rinnovabili sul totale dei consumi interni lordi dove il dato in provincia di Rimini (10,3%) è circa la metà del valore medio regionale (20,5%) e circa un terzo di quello nazionale (34,9%). La percentuale della produzione lorda degli impianti fotovoltaici installati rispetto al valore Italia è in provincia di Rimini dello 0,4% del totale italiano contribuendo al 9,6% del valore regionale.
Ottimo il dato relativo al numero di impianti fotovoltaici installati per Kmq dove il valore della provincia di Rimini è circa il doppio del valore di regione e circa il triplo del nazionale. Nel territorio riminese gli indicatori della dimensione innovazione, ricerca e creatività mostrano valori negativi in tema di innovazione e positivi in tema di ricerca; nel dettaglio:
Negativo il valore della propensione all’acquisizione di licenze e brevetti nelle imprese attive con più di 3 addetti che misura la percentuale di imprese attive che hanno acquisito licenze e brevetti sul totale delle imprese attive impegnate in progetti di innovazione: con il valore di 5,1% i rapporti dai valori regionale (-36,9%) e nazionale (-34,3%) risultano importanti.
Servizi
La dimensione qualità dei servizi mostra per il territorio riminese un quadro positivo in quasi tutti gli indicatori nel confronto con le medie nazionali, evidenziando però ancora un generale ritardo nei confronti dei dati regionali; nel dettaglio: Gli indicatori relativi alla presenza di servizi dell’infanzia nel territorio ed ai bambini tra i 0-2 anni che hanno usufruito di servizi pubblici per l’infanzia presentano valori intermedi tra i territori di confronto; superiori rispetto ai dati nazionali ma ancora distanti dai valori medi regionali.
Positivo è l’indicatore di emigrazione ospedaliera in altra regione per ricoveri ordinari acuti sul totale delle persone ospedalizzate residenti nella regione dove la provincia di Rimini (il 3,6%) presenta un valore al di sotto di quello regionale (-12,2%) e di quello nazionale (-44,6%).
Discordanti i risultati dei servizi di pubblica utilità: positivo il numero medio annuo per utente delle interruzioni del servizio elettrico senza preavviso e superiori ai tre minuti è per la provincia di Rimini di 1, migliore rispetto al dato di 1,3 della regione e di 2,4 nazionale; la raccolta differenziata di rifiuti urbani raggiunge il 69,5%, in linea rispetto al dato regionale e +13,4% rispetto al dato nazionale; negativo e ancora molto distante dai valori regionali e nazionali è il dato relativo al numero di famiglie con accesso a Internet tramite fibra ottica.
Negativo l’indice di sovraffollamento negli istituti di pena per la provincia di Rimini (il 114,3%) che presenta un valore superiore rispetto ai dati regionale e nazionale, evidenziando una situazione di difficoltà.
L’indicatore relativo ai posti-km offerti dal trasporto pubblico locale in complesso nei comuni capoluogo di provincia (valori per abitante) presenta un valore superiore al dato regionale ed inferiore rispetto al dato nazionale. L'indicatore risulta fortemente condizionato dal numero di km/anno di servizio Tpl, assegnato alle singole Province dalla Regione Emilia-Romagna in fase di programmazione.