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La Fiera di Rimini registra un calo del 38% dei ricavi a causa della pandemia

Dopo le "ottime performance" delle manifestazioni organizzate nei primi due mesi dell'anno è scoppiata l'emergenza sanitaria

Dopo le "ottime performance" delle manifestazioni organizzate nei primi due mesi dell'anno, è scoppiata l'emergenza sanitaria che ha fermato le anche fiere e congressi. Ma le misure attuate dal gruppo per contrastare gli effetti economici della crisi e la flessibilità della struttura dei costi operativi "hanno consentito di attenuare l'impatto della contrazione dei ricavi sui risultati operativi del gruppo che mostrano tutti valori assoluti positivi", si legge nella nota Ieg. Dunque, il risultato prima delle imposte ammonta a 10,8 milioni - in decremento di 4,4 milioni rispetto primo semestre 2019 (-29,0%)- e beneficia di un risultato positivo della gestione finanziaria di 7,7 milioni (contro un onere di 2,7 milioni dei primi sei mesi del 2019) ottenuto prevalentemente a seguito della rideterminazione, per 9,3 milioni di euro, dei debiti per put options concesse alle minorities di alcune controllate. Il risultato ammonta a 9,4 milioni, in diminuzione di 1,4 milioni (-13,1%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato del periodo di pertinenza degli azionisti della capogruppo si attesta a 9,8 milioni contro i 9,7 milioni del primo semestre 2019, in aumento di 0,1 milioni (+1,2%). Anche senza considerare l'apporto netto positivo delle partite non ricorrenti, questo risultato sarebbe stato comunque positivo e pari a 3 milioni (-67,7% rispetto al primo semestre 2019). Al 30 giugno 2020 la posizione finanziaria netta si attesta 104,8 milioni, sostanzialmente invariata rispetto ai 104,5 milioni della situazione al 31 dicembre 2019. a Pfn "monetaria" - che quindi non tiene conto del debito di 27,6 milioni derivante dall'applicazione dell'Ifrs 16, dei debiti finanziari per eventuali future put option pari a 5,7 milioni e per strumenti finanziari derivati per 5,7 milioni - si attesta a 65,8 milioni incrementandosi di 12,6 milioni rispetto ai 53,2 milioni al 31 dicembre 2019

Parallelamente le componenti non monetarie della Pfn al 30 giugno 2020 pari a 39 milioni, mostrano una riduzione dell'indebitamento di circa 12,1 milioni rispetto alla situazione al termine dell'esercizio 2019. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2020 ammonta a 115 milioni di euro rispetto ai 106,1 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Pertanto, l'attivita' del secondo trimestre è stata sostanzialmente azzerata: 1,4 milioni i ricavi del secondo quarter 2020 rispetto ai 32,7 del secondo quarter 2019 (-95,6%). Conseguentemente tutte le linee di business del Gruppo evidenziano nel primo semestre una significativa riduzione dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ci sono però dei fattori che Ieg sottolinea: la crescita organica, specie sul fronte degli Eventi Organizzati, che è stata pari a 2,4 milioni (+2,4%), solo in minima parte compensata da una trascurabile contrazione di ricavi di circa 0,3 milioni (-0,3%) dovuta al differente calendario fieristico della Capogruppo rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. E poi l'emergenza sanitaria che ha causato una complessiva riduzione di ricavi di 40,3 milioni di euro (-40,3%) rispetto al primo semestre del 2019". L'effetto cancellazione ha comportato una perdita di ricavi pari a 33,8 milioni (-33,8%) e lo spostamento delle manifestazioni ha determinato un calo dei ricavi di 6,5 milioni (-6,5%). Dal 18 agosto, però è ripresa l'attività congressuale, a partire da Meeting per l'amicizia tra i popoli e una serie di altri eventi in corso o in programma. Data però l'impossibilità di prevedere la diffusione del virus, il rischio di nuove restrizioni può esserci, e quindi si ritiene probabile che anche le manifestazioni ad oggi confermate "risentiranno in maniera sensibile degli effetti di questa crisi ancora in corso".

Per questo la società continuerà a lavorare "per organizzare al meglio gli eventi fieristici e congressuali attualmente in programma, continuerà a dar corso ai piani di azione definiti per tutelare la sicurezza e la salute degli stakeholders e per contrastare gli impatti economico-finanziari della crisi e rimane impegnata nell'attuazione delle linee strategiche di sviluppo del proprio piano industriale". Quanto alle misure per garantrire l'equilibrio finanziario nel mese di luglio, aderendo alle opportunità previste dal "Decreto Liquidità", la capogruppo ha stipulato contratti di finanziamento con Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti con garanzia Sace per 50 milioni e a oggi il gruppo dispone di liquidità a cui si aggiungono linee di credito accordate e non utilizzate per un ammontare complessivo non inferiore ai 62 milioni. Il gruppo assicura che "continuerà a dedicare particolare attenzione all'obiettivo di massimizzazione della propria dotazione finanziaria, potenzierà le azioni rivolte al contenimento dei costi operativi e monitorerà costantemente l'opportunità di usufruire di future misure di sostengo introdotte dalla autorità governative". Anche sul fronte degli investimenti la strategia rimane quella di "limitarli a quelli essenziali, continuando però a dedicare risorse a quelle azioni di sviluppo previste nel proprio piano industriale che, stante l'attuale situazione, è possibile intraprendere. Nonostante gli effetti di questa crisi senza precedenti e il perdurante stato di incertezza che caratterizza l'economia globale, il Gruppo guarda al futuro con determinazione", conclude la nota.

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