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Economia

La "fotografia" del declino italiano: Rimini cresce ma rimane fanalino di coda con Ferrara

L'assessore Brasini: "Sono stati investiti dal 2011 oltre 500 milioni di euro in opere per la collettività, scegliendo una riqualificazione urbana radicale"

Il perché del declino declino dell'economia italiana e di come sia sempre più perifica nel contesto europeo, emerge chiaro e tondo da un'analisi de "Il Sole 24ore". In un articolo di lunedì confronta i Pil della province italiane (gli ultimi dati sono del 2016) con le medie europee. Risultato? Una fotografia nitidissima del grave declino. "Nel contesto UE – scrivono – il declino italiano non potrebbe essere più evidente guardando a dove siamo oggi e dove eravamo nel 2000 – il primo anno per cui Eurostat rende disponibili numeri a dettaglio provinciale. Da allora ogni singola provincia italiana si è allontanata dalla media europea, e alcune a un ritmo rapidissimo".

"Dal 2000, fra tutte le nazioni sviluppate solo la Grecia è cresciuta meno. Già solo all’interno dell’area euro, per fare un paragone, Francia e Germania sono cresciute in media dell’1,4% l’anno, la Spagna dell’1,8. L’Italia, per parte sua, si è fermata allo 0,3%. Nel frattempo una parte importante della crescita nell’Ue è arrivata da est, ovvero da una serie di nazioni come Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Romania, che partivano da un livello di sviluppo minore ma nel tempo si sono avvicinate al resto del continente a larghi passi".

All'interno dell'articolo online è inoltre possibile analizzare la situazione provincia per provincia e Rimini come le altre province emiliano-romagnole, pur con andamento altalenante, negli ultimi anni è cresciuta. Sia il Pil complessivo che quello per abitante sono in aumento, pur rincorrendo le altre province della Regione. Il Pil totale è di 9.760 milioni di euro. Solo quello di Piacenza (8.900) e Ferrara sono più bassi. A Bologna sfiora i 40mila milioni, a Modena i 26.000, a Reggio-Emilia 18.000, a Forli-Cesena e Ravenna supera i 12mila milioni, a Parma 16.000.

Il Pil procapite
A Rimini è di 29mila euro, invece è di oltre 30mila a Forli-Cesena e Ravenna e quasi 40mila a Bologna e Modena. A Parma (36mila) Reggio-Emilia (34mila), Piacenza (31mila). Ferrara è invece poco al di sopra dei 26mila euro pro capite. In discesa libera per tutte le province il confronto con le medie europee.

"Nonostante l’Italia abbia pagato e stia pagando duramente l’avvento della crisi, ormai decennale – afferma l’assessore Gianluca Brasini –  ci sono alcuni territori –  e Rimini è tra questi- in cui non è mai venuta meno la volontà di lottare e la capacità di arrestare il declino nazionale. I dati assoluti del PIL prodotto e quelli del PIL pro capite pongono quella riminese tra le province che hanno avuto una crescita dopo i picchi critici, a differenza di gran parte delle province del paese,  in un contesto che vede l’Italia intera in difficoltà rispetto al resto d’Europa. Le ragioni di questi risultati, riportati nelle tabelle del Sole 24 Ore, risiedono nell’abnegazione dei riminesi e delle imprese locali ma, senza dubbio, anche negli sforzi degli Enti pubblici. Il Comune di Rimini, tanto per esemplificare, ha investito dal 2011 oltre 500 milioni di euro in opere per la collettività, scegliendo una riqualificazione urbana radicale piuttosto che la stagnazione e il tirare a campare. Questo ha portato a cambiare atteggiamenti consolidati e abitudini, ma voltandoci indietro si vede come- nell’Italia in crisi- la nostra provincia continui a essere tra quelle più produttive

Tabella del PIL complessivo e per abitante della provincia di Rimini

tabella pil rimini-2

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