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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Lavoro sfruttato nel settore turismo, la campagna del sindacato Adl Cobas

Con la ripresa della stagione turistica, riprende anche la campagna del sindacato Adl Cobas contro lo sfruttamento del lavoro nel settore turistico

Con la ripresa della stagione turistica, riprende anche la campagna del sindacato Adl Cobas contro lo sfruttamento del lavoro nel settore turistico. Su questo tema si sono svolti già due incontri pubblici ed elaborate le prime bozze delle grafiche che caratterizzeranno la campagna e che avranno un doppio target: turisti/cittadinanza e lavoratori/lavoratrici stagionali.

Spiega una nota: “L’obiettivo della Campagna è infatti quello di riprendere da un lato un intervento diffuso nel territorio del Comune di Rimini per attivare lo Sportello estivo su appuntamento per i lavoratori e le lavoratrici stagionali che ci contatteranno, e quindi provare a sostenere nuovamente la forza lavoro del settore che nelle ultime stagioni estive - con grande difficoltà e molto raramente - hanno deciso di affrontare le vertenze anche sul piano pubblico e politico; dall’altro quello di strutturare una comunicazione efficace per la cittadinanza e i turisti che spesso non sono a conoscenza del fenomeno del 'Lavoro Gravemente Sfruttato nel Turismo' e di quello che esso produce sia rispetto alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori stagionali, sia in merito alla qualità del servizio offerto”.  

Ed ancora: “Mentre si svolgevano i primi incontri della Campagna siamo stati contattati da una lavoratrice stagionale seguita qualche anno fa per una vertenza. Il contatto telefonico è avvenuto perché la figlia di questa lavoratrice, occupata a sua volta in hotel della Provincia di Forlì/Cesena, era stata aggredita fisicamente e spintonata dall’albergatrice a seguito di un piccolo errore commesso, determinato da una forte situazione di stress e di carico di lavoro eccessivo per una cameriera di sala alla prima esperienza, di appena diciotto anni, che doveva occuparsi da sola di 60 coperti con un piccolo aiuto da parte del figlio dell’albergatrice solamente nell’orario del servizio. La lavoratrice, con il sostegno dei famigliari, ha lasciato il posto di lavoro e ricevuto il compenso spettante. La paura, lo sconforto e la situazione creatasi l’hanno spinta a non affrontare la questione dal punto di vista penale come invece avrebbe meritato”.

“Questo episodio conferma come il Lavoro Gravemente Sfruttato nel Turismo si declini attraverso svariate forme di violenza anche fisica, imponga - anche a persone senza esperienza lavorativa specifica nel settore - un carico di lavoro eccessivo che insieme al mancato giorno di riposo favorisce frustrazione, stress, problemi di natura fisica e psicologica. Oltre a paghe indegne. Il futuro del Turismo nella Riviera Romagnola passa anche da qui e dalla capacità di coniugare innovazione, rigenerazione in chiave ecologica delle strutture ricettive e balneari e soprattutto nel riconoscere quei diritti formali, stabiliti daiContratti Collettivi Nazionali del settore, da sempre evasi e disattesi dai rapporti di lavoro in essere nelle aziende turistiche di tutta la Riviera e ora sostituiti con i voucher che cancellano tutti i dritti formali che un lavoratore e una lavoratrice subordinata dovrebbero avere, ovvero malattia, infortunio, giorno libero, contributi, ammortizzatori sociali ecc ecc . La prossima assemblea della Campagna contro lo sfruttamento nel Turismo si svolgerà Lunedì 11 Luglio alle ore 18.30 a Casa Madiba Network.
 

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