rotate-mobile
Economia

Lo studio: giovani, precari e donne pagano il conto salato della crisi. Ma mancano i "lavoratori digitali"

La Camera di commercio di Forlì-Cesena e Rimini ha presentato, lunedì pomeriggio, il “Rapporto sull'Economia 2020 e scenari”, con l'analisi economica.

La Camera di commercio di Forlì-Cesena e Rimini ha presentato, lunedì pomeriggio, il “Rapporto sull'Economia 2020 e scenari”, con l'analisi economica. Dall'analisi dei principali indicatori riferiti all'anno 2020, in termini di variazioni tendenziali, rispetto al 2019, si deduce chiaramente la situazione di grave difficoltà che interessa anche i territori provinciali. L'iniziativa ha visto il saluto del ministro dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa e del presidente Alberto Zambianchi, mentre Roberto Albonetti, segretario generale della Camera ha commentato i principali dati economici per le province di Forlì-Cesena e Rimini.

Nelle province di Forlì-Cesena e Rimini i livelli occupazionali sono in calo (-2.3%) e aumenta la disoccupazione (+0.7%), specialmente giovanile (+10,3%) e soprattutto nel Riminese, mentre sulle altre fasce il calo è nettamente minore e varia tra il 2 e il 5%. Nello specifico territorio di Forlì-Cesena è particolarmente evidente il divario occupazionale tra uomini e donne: infatti l'occupazione maschile è aumentata del 2% a discapito di quella femminile che risulta diminuita del 6%. Ovvero, 8 punti percentuali di differenza contro i soli 2 a livello regionale (la variazione nell’occupazione maschile e femminile a livello regionale è rispettivamente del -1% e del -3% ). Oltre all'età conta la carriera alle spalle, specialmente su alcuni comparti ad alta interazione personale. Tra i casi di rilievo, si può citare il settore dello spettacolo che in alcune zone di Italia ha fatto registrare un calo dei contratti relativi a un primo impiego quasi “doppio” rispetto al calo subito dai lavoratori con esperienza consolidata (52% contro 32%).

C’è un incremento elevatissimo delle ore autorizzate di Cassa integrazione (+1717,2%) e un ampio ricorso agli altri ammortizzatori (es. Covid Bonus 600 euro). Il rapporto tra posti vacanti e disoccupazione ha toccato il punto minimo dell'efficienza del mercato del lavoro in Italia: nel 2020 un’impresa su tre non riusciva a trovare le persone idonee a garantire 1,2 milioni di contratti di lavoro (tasso di posti vacanti circa 1%), specialmente per carenza di competenze digitali ormai richieste in sei assunzioni su dieci. In particolare, sul totale delle imprese, l’8,7a Rimini e il 10,7% a Forlì Cesena dichiarano di dover assumere. Purtroppo, in entrambe le province oltre il 30% delle professioni per le quali vi sono posti vacanti sono considerate difficili da reperire.

I dati tendenziale 2020 (confronto sullo stesso periodo 2019) restituiscono un quadro di complessiva difficoltà di tutta l'economia, compresa quella romagnola. Infatti, le imprese attive calano dello 0,5%, diminuiscono le sedi di impresa e le localizzazioni. Si confermano però livelli tuttora molto elevati di imprenditorialità (96 imprese attive ogni 1000 abitanti rispetto a 86 a livello nazionale).  Si segnala un forte calo della produzione industriale (-11%; in positivo l’alimentare); -Si registra una flessione netta delle esportazioni, -11% superiore alla media regionale (-8.2%) e nazionale (-9.7%), mentre in positivo è solo il mobile imbottito; in negativo tutti i principali paesi di destinazione.

Il trend economico negativo nel nostro territorio colpisce più fortemente le piccole imprese che vedono un calo di produzione, fatturato e ordinativi quasi doppio rispetto alle aziende più strutturate (sui primi 3 trimestri 2020 il calo dei tre indicatori sugli stessi 3 trimestri 2019 si aggira intorno al 16% per le imprese con meno di 10 dipendenti mentre per le imprese con oltre 50 dipendenti il calo è di 10%, 9% e 7,07% per produzione, fatturato e ordinativi rispettivamente). Per quanto riguarda il turismo, le presenze turistiche sono in forte calo (-43,5%) anche se in misura minore rispetto al dato regionale (-44,5%) e nazionale (-52,3%)

Commenta Albonetti: “Ci troviamo quindi ad affrontare un contesto profondamente mutato, probabilmente in maniera irreversibile. Come ha ricordato Draghi nel suo discorso di insediamento al Senato “uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce”. La crisi ha colpito in modo asimmetrico territori, settori, tipologie di imprese e di lavoratori penalizzando: i mix produttivi caratterizzati da comparti ad alta interazione personale (come il turismo e i servizi alla persona) e le imprese meno strutturate (a partire da quelle artigiane), i giovani, le donne e i soggetti meno qualificati. Per questo sono urgenti investimenti in formazione, riqualificazione e innovazione. Interventi che non sono favoriti dal calo del fatturato, dai problemi di liquidità e dall’incertezza delle prospettive (che hanno ovviamente messo in discussione molti progetti imprenditoriali), ma proprio per questo quanto mai necessari. Le misure “tampone” in termini di ammortizzatori sociali e il sostegno al credito (principalmente attraverso le operazioni con il Fondo di garanzia) sono ancora necessarie, ma non bastano più. Inoltre, la vera ripresa economica dipenderà anche dal successo del piano vaccinale. Il nostro territorio può contare, anche sulla forte reattività e la capacità di risposta del nostro sistema produttivo, che ha tempestivamente ripreso livelli produzione efficaci appena le misure di contenimento sono state allentate”.

All'evento, sono intervenuti relatori autorevoli. Il contributo di Carlo Cottarelli, Direttore Osservatorio Conti Pubblici - Università Cattolica si è focalizzato su "NEXT generation EU: quali strumenti a favore dei giovani". Massimiliano Valeri, Direttore generale del CENSIS - Centro Studi Investimenti Sociali è intervenuto su "Società e pandemia: i giovani nel nuovo scenario". Carlo Ratti, Founder del CRA - Carlo Ratti Associati e Director di MIT Senseable City Lab ha raccontato l'esperienza di "Senseable Start-Up - storia di un'invenzione diventata innovazione".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo studio: giovani, precari e donne pagano il conto salato della crisi. Ma mancano i "lavoratori digitali"

RiminiToday è in caricamento