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Economia

Luce e gas meno cari, l'inflazione si arresta. Ma il costo dei prodotti alimentari continua ad aumentare

E' il dato relativo prezzi nel settore alimentare a destare particolare preoccupazione: pane e cereali +13,5%, carni +11,3%, pesci e prodotti ittici +10,2%

L’inflazione rilevata per il territorio di Rimini, nel mese di marzo registra un segnale di miglioramento sul fronte dei prezzi: il tasso di inflazione a febbraio si attesta al +6,9 % su base annua, con una riduzione del -0,6 % su base mensile. Un rallentamento della crescita dei prezzi determinato dalla frenata dei costi energetici, che si attestano su base mensile per quanto riguarda l’energia elettrica ad un  -17,2 % e per quanto riguarda il gas un meno -15,8%, va ricordato che seppure i prezzi nel settore dell’energia siano in calo rispetto ai picchi registrati negli scorsi mesi,  si trovano ancora molto al di sopra di quelli dello scorso anno, e che non ritorneranno a quelli pre guerra Ucraina.

Ma è il dato relativo prezzi nel settore alimentare a destare particolare preoccupazione e che  avvalora il nostro appello a non cedere a facili ottimismi. Infatti sul fronte dei beni alimentari (carrello della spesa) i prezzi anche per il mese di marzo segnano un +12,1%, nel dettaglio: pane e cereali +13,5%, carni +11,3%, pesci e prodotti ittici +10,2%, latte, formaggi e uova +19,6%, oli e grassi +32,9%, vegetali +6%, zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi +14,9%, caffè,tè, cacao +9%, prodotti alimentari n.a.c. +11,9%. Tali aumenti, essendo su prodotti ad alta frequenza di acquisto pesano in misura maggiore proprio  sulle spalle delle famiglie meno abbienti, aumentando così le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà.

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Federconsumatori crescono di giorno in giorno le rinunce a cui sono costrette le famiglie: riduzione dei consumi di carne e pesce pari al -16,9% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 12,9% dei cittadini); ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 47% dei cittadini); crescita degli acquisti presso i discount (+11%). Tale situazione si ripercuote anche sulle festività in arrivo consegnandoci per le famiglie riminesi una spesa Pasquale molto più costosa.

Oltre agli urgenti provvedimenti sul fronte energetico, sospendendo i distacchi per morosità, disponendo una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, costituendo un Fondo contro la povertà energetica, prolungando la sterilizzazione degli oneri di sistema che dovranno essere in ogni caso riformati, nonché adottando misure per contenere il costo dei carburanti, che incide fortemente sulla determinazione dei prezzi di beni e servizi, Federconsumatori Rimini rilancia la richiesta ai rappresentanti locali dello Stato, agli amministratori, alle forze sociali ed economiche, di  un tavolo di concertazione e  un osservatorio comune  volto a esaminare, studiare e contrastare gli incrementi ingiustificati di prezzi e tariffe per aprire al più presto un confronto sulla condizione economica della nostra provincia, oltre che sugli effetti dell'inflazione sulla parte più debole di famiglie e cittadini per  intervenire con misure di sostegno concertate e coordinate su tutto il territorio.

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