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Economia

Nel riminese un'impresa su tre è artigianale, nel 2022 la crescita ha sfiorato il 3%

Oltre il 40% delle aziende è nel settore delle costruzioni e sono in aumento del 4,1% seguite dal manifatturiero che però è in flessione dello 0,7%

Nel territorio Romagna - Forlì-Cesena e Rimini un’impresa su tre è artigiana; i dati elaborati dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna confermano la rilevanza, la diffusione e la centralità dell’artigianato. Nel corso del 2022 migliora il saldo tra iscrizioni e cessazioni. Le imprese artigiane attive crescono ed evidenziano un trend in aumento nel settore delle costruzioni, nei servizi alla persona e nei servizi alle imprese; diminuiscono, invece, nel comparto alloggio e ristorazione, nel manifatturiero e nei trasporti. Continua l’incremento delle società di capitale e la riduzione dell’incidenza delle società di persone.

“Nelle province di Forlì-Cesena e Rimini crescono le imprese artigiane attive, con una dinamica in controtendenza rispetto a Emilia-Romagna e Italia, dove invece sono in flessione. Aumenta, perciò, la numerosità delle imprese attive e l'imprenditorialità artigiana, cioè l'incidenza dell'artigianato sul totale delle imprese – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Questi elementi positivi dimostrano ancora una volta l'importanza e la reattività del sistema artigiano locale, sebbene sia centrale e predominante l'effetto traino del settore costruzioni. Oggi è, però, difficile identificare un sentiero di espansione certo e il trend di ripresa del 2022 è messo in discussione dagli effetti di rimodulazione dei bonus fiscali legati all'edilizia e dai gravi elementi di discontinuità e instabilità economica, come il costo e la scarsità di alcune materie prime, il costo dell'energia, l'elevata inflazione e la crescita dei tassi di interesse nominali, che complicano notevolmente lo scenario di breve periodo. Per questo l’impegno della Camera della Romagna, insieme a tutti gli attori del territorio, è finalizzato a sostenere l’imprenditorialità del territorio, con interventi concreti, dalla facilitazione dell’accesso al credito, alla semplificazione e all’innovazione, per stabilizzare e accrescere, in modo che possano essere competitive sui mercati nazionali e internazionali”.

Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, su dati Infocamere, la dinamica anagrafica nell’anno 2022 evidenzia, nelle due province, Forlì-Cesena e Rimini, 1.668 iscrizioni e 1.409 cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio), con un saldo positivo di 259 unità, (nel 2021 fu pari a 210 imprese). La consistenza del saldo di cui sopra dipende anche dall’inclusione delle imprese artigiane dei due Comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini (lasciando il territorio Pesarese); il saldo al netto di tale componente esogena sarebbe stato, in ogni modo, positivo e pari a 179 unità.

Rispetto al 2021 (e al netto degli effetti dimensionali indotti dalle modificazioni territoriali di cui sopra), il dato delle iscrizioni risulta aumentato del 4,9%, mentre le cessazioni non d’ufficio sono cresciute dell’8,1%. Con riferimento al periodo pre pandemia, invece, il dato delle iscrizioni risulta superiore del 9,1% alla media 2017-2019, mentre il livello delle cessazioni non d’ufficio è ancora inferiore del 13,5%. Al 31/12/2022, le imprese artigiane attive rappresentano circa un terzo (il 30,3%) del totale delle imprese attive provinciali, a fronte del 31,1% della regione e al 24,7% dell’Italia. Alla data in esame, le imprese artigiane attive sono 21.711, in aumento del 1,2% rispetto al 2021, dato complessivamente migliore (e in controtendenza) di quello regionale (-0,8%) e nazionale (-1,1%). Tale variazione è comprensiva anche del conteggio statistico dei due Comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini; la crescita delle imprese artigiane attive al netto di tale componente esogena sarebbe stata, in ogni modo, pari al +0,8%.

Con riferimento ai settori di attività, le imprese artigiane del settore costruzioni rappresentano il 41,0% del totale delle imprese artigiane provinciali, in aumento del 3,1%; il 19,7% opera nel manifatturiero, in flessione dello 0,7%; il 12,7% si ritrova nelle “altre attività di servizi” (+0,5%), che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l’elevata intensità artigiana; il 7,3% nel Trasporto e magazzinaggio (-1,7%); il 5,1% nel commercio (-0,6%), il 5,0% in alloggio e ristorazione (-2,2%) e il 3,2% nei servizi alle imprese (+5,8% la dinamica tendenziale). La maggioranza delle attività artigiane (il 73,2%) è costituita come ditta individuale (+1,7% rispetto al 2021).

In base alle elaborazioni dell’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, su dati Infocamere, nel corso del 2022, in provincia di Rimini, si sono iscritte 861 imprese artigiane e se ne sono cancellate 658 (al netto di quelle d’ufficio): il saldo è positivo per 203 unità (nel 2021 fu pari a +177 imprese). Il tasso di crescita annuale delle imprese registrate è pari al +2,09%, ampiamente superiore al dato regionale (+0,78%) e nazionale (+0,62%). La consistenza del saldo di cui sopra dipende anche dall’inclusione delle imprese artigiane dei due comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini (lasciando il territorio Pesarese); il saldo al netto di tale componente esogena sarebbe stato, in ogni modo, positivo e pari a 123 unità.

Rispetto al 2021 (e al netto degli effetti dimensionali indotti dalle modificazioni territoriali di cui sopra), il dato delle iscrizioni risulta aumentato del 4,4%, mentre le cessazioni non d’ufficio sono cresciute del 15,3%. Con riferimento al periodo pre pandemia, invece, il dato delle iscrizioni risulta superiore del 12,2% alla media 2017-2019, mentre il livello delle cessazioni non d’ufficio è ancora inferiore del 14,7%. Al 31/12/2022, in provincia di Rimini si contano 9.876 imprese artigiane attive, pari al 28,1% del totale (31,1% in Emilia-Romagna e 24,7% in Italia); esse sono aumentate del 2,1% rispetto al medesimo periodo del 2021, dato complessivamente migliore (e in controtendenza) di quello regionale (-0,8%) e nazionale (-1,1%). Tale variazione è comprensiva anche del conteggio statistico dei due comuni (Montecopiolo e Sassofeltrio) che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini; la crescita delle imprese attive al netto di tale componente esogena sarebbe stata pari al +1,3%.

Con riferimento ai settori di attività economica, le imprese artigiane del settore costruzioni rappresentano il 42,1% del totale e sono in aumento del 4,1%, un risultato che si è consolidato nel corso dell’anno (e che ha ripetuto la positiva performance del 2021), quale effetto diretto degli incentivi governativi alle ristrutturazioni private che hanno fortemente stimolato la domanda edilizia. Quello delle costruzioni è un settore centrale per l’artigianato provinciale, infatti, oltre a costituire la maggioranza delle attività artigiane locali, si caratterizza per la rilevante presenza di imprese artigiane (8 imprese su 10 attive in edilizia sono artigiane). Al suo interno è possibile distinguere le dinamiche dei comparti principali: le attività di Costruzione di edifici sono in aumento del 3,6% su base annua, così come le imprese artigiane dedicate ai lavori di costruzione specializzati (che costituiscono l’85,0% del settore e ove rientrano le attività di impiantistica) sono cresciute del 4,2% rispetto al 2021.

Proseguendo nell’analisi, il 18,4% delle imprese artigiane opera nel settore manifatturiero (-0,4% la dinamica) e il 12,6% nelle “Altre attività di servizi” (+1,1%), che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l’elevata intensità artigiana (l’82,4% delle imprese del settore è artigiana). In flessione (-0,3%) le imprese artigiane operanti nel settore trasporto e magazzinaggio (pari al 6,7% del totale), nel comparto del turismo (alloggio e ristorazione: incidenza 5,6%, -1,9% la dinamica tendenziale) e nel commercio (incidenza 5,1%, -0,4% la dinamica). Crescono, infine, le imprese artigiane nei servizi alle imprese (+8,7%, 3,4% l’incidenza) e nelle attività professionali e tecniche (+4,8, 2,2% l’incidenza).

Con riferimento alle aggregazioni territoriali della provincia di Rimini, la maggioranza delle imprese artigiane si ritrova nei Comuni marittimi (dove il Capoluogo è prevalente con il 38,5% del totale delle imprese artigiane, in crescita dell’1,7%), mentre la loro intensità (numero imprese artigiane sul totale delle imprese attive) è superiore alla media nelle vallate (Valconca e Valmarecchia), che costituiscono il 23,3% del totale dell’artigianato provinciale; in tale area 35 imprese su 100 sono artigiane e in aumento del 4,5% rispetto al 31/12/2021. Nell’area del Basso Conca si concentra il 13,7% delle imprese artigiane, stabili (+0,2%). In generale, nelle aree collinari e montane della provincia (dove si localizza il 23,3% delle imprese artigiane) l’intensità dell’artigianato è superiore alla media provinciale, mentre appare minore nelle zone della costa, dove tuttavia si ritrovano i due terzi delle attività artigiane, con una crescita tendenziale dell’1,5%.

Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 73,7%), sono in crescita nei 12 mesi (+2,3%); in flessione le società di persone artigiane (-1,4%), che costituiscono il 17,6% delle imprese artigiane. Le società di capitale si confermano in aumento dell’8,0%, con un trend superiore a quello degli altri territori di riferimento (+6,0% Emilia-Romagna e +5,6% Italia) e costituiscono l’8,0% delle imprese artigiane provinciali. Anche per le attività artigiane, così come per la totalità delle imprese provinciali, si nota, nel medio periodo, una tendenza in aumento delle società di capitale e una riduzione di quelle di persone.

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