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Economia

Parte col piede giusto il nuovo viaggio di Banca Carim

Sono attualmente 7431 i Soci di Banca Carim. La maggioranza delle azioni è detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, oggi al 58,73%

A poco più di 70 giorni dal suo insediamento, il Presidente di Banca Carim SpA, Sido Bonfatti, ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto dal nuovo Consiglio di Amministrazione insieme alla nuova Direzione Generale dell’istituto di credito, oltre a delineare le future strategie operative. Dal 30 settembre Banca Carim è tornata alla gestione ordinaria, dopo due anni di commissariamento  ed un’attività inevitabilmente concentrata sulla riorganizzazione interna e sul rafforzamento patrimoniale.

"Il nuovo CdA  sottolinea Bonfatti - è chiamato ora ad una rinnovata attenzione dello sviluppo commerciale per consolidare il ruolo di banca di riferimento del territorio, nel rispetto dei principi di trasparenza e correttezza nelle relazioni con la clientela. In ogni caso, in momento aziendale non privo di difficoltà, Banca Carim ha sempre sostenuto realtà assai importanti per l’economia locale. Anche quando, nonostante il rilevante ruolo svolto, la banca ha dovuto prendere atto che impegni assunti nei suoi confronti, sia da soggetti privati che pubblici, sono stati disattesi e, in taluni casi, con comportamenti che hanno destato qualche meraviglia. Soprattutto nei casi nei quali garantisce la gran parte dei debiti, Banca Carim non è stata adeguatamente coinvolta nelle scelte strategiche (scelta advisor, destinazione dei finanziamenti, ecc.)".

Banca Carim agirà su tre fronti, annuncia il presidente: "rappresentare la volontà di vederle riconosciuto il ruolo adeguato, riepilogare con i partecipanti al capitale delle imprese sostenute una più idonea modalità operativa, attivare una concertazione fra istituti di credito per affrontare in modo più efficace le situazioni di crisi all’insegna della tempestività e dell’efficienza. Per quanto riguarda le prospettive del bilancio di Banca Carim, il presidente Bonfatti ha ipotizzato un obiettivo ambizioso nel raggiungimento di un dividendo alla fine del 2013. Distribuirlo sarà decisione da prendere alla luce della costante richiesta di patrimonializzazione che perviene da Banca d’Italia".

I SOCI PROTAGONISTI INSIEME A FAMIGLIE E PMI

"L’obiettivo, da conseguire insieme a tutta la struttura, è anche quello di produrre uno sforzo straordinario per comunicare ai soci, alle famiglie e alle piccole e medie imprese del territorio che sono essi stessi i clienti primari e privilegiati della Banca - chiarisce Bonfatti -. Dal primo giorno di ordinaria attività si rileva un vigore appassionato di tutta la struttura. Il recupero di un dialogo costruttivo con i soci della Banca è fondamentale. L’immagine firmata dall’artista riminese Eron (utilizzo gentilmente concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini) accompagnerà le iniziative che la Banca intraprenderà in questo suo nuovo viaggio insieme e nell’interesse dei suoi Soci".

"A partire dall’approvazione di iniziative che garantiranno privilegi economici riservati a coloro che sono stati e saranno al fianco della Banca. E’ stato inoltre avviato lo studio, che terminerà a breve, per individuare un sistema che offra agli azionisti un sistema trasparente, disciplinato e relativamente tempestivo per l’esecuzione di ordini di compravendita delle azioni della Banca", chiosa il presidente

BANCA CARIM ATTENTA AL FUTURO DEL TERRITORIO

Attenzione che è alta anche per ciò che avviene in città. "La prospettiva di sviluppo del territorio, manifestata dall’attuale Amministrazione, è seguita con grande interesse da Banca Carim che vuole privilegiare il sostegno alle piccole imprese e start up che vorranno intraprendere progetti innovativi ed ecosostenibili", evidenzia Bonfatti.

IL PIANO INDUSTRIALE DI BANCA CARIM

"Il Piano Industriale redatto dai Commissari ad agosto 2011, considerate le molte variazioni nello scenario economico finanziario, deve essere necessariamente aggiornato sulla base di nuove analisi - sottolinea Bonfatti -. Il Consiglio di Amministrazione ha già in calendario una prima discussione sulle linee guida che governeranno il nuovo Piano Industriale, che si conta di presentare nei primi mesi del 2013. Non è prevista la diminuzione degli sportelli, ma una migliore distribuzione sul territorio di maggiore interesse. Ciò significherà verificare la possibilità di scambiare sportelli periferici per Banca Carim con altrettanti che saranno ritenuti periferici dalle banche cedenti, nell’interesse reciproco".

"Non è previsto nessuna diminuzione dell’organico - assicura il presidente -. Agiremo su qualche benefit accessorio per andare ad un contenimento dei costi del personale. Banca Carim vuole assumere una responsabilità precisa in questo senso, non mirando solo all’ottimizzazione del profitto ma tenendo conto dell’attuale situazione sociale, salvaguardando tutti i posti di lavoro. Ciò pur in presenza di decisioni diverse di tanti gruppi bancari che invece hanno scelto la strada dei tagli di personale".

"Le iniziative intraprese in queste settimane, lo stanziamento di un plafond di 25 milioni a favore delle piccole e medie imprese per il pagamento della 13a mensilità ai collaboratori (ad oggi oltre 100 richieste pervenute) ed il finanziamento messo a disposizione dei tre gruppi primi classificati al Concorso “Nuove Idee Nuove Imprese” (per un totale di 38mila Euro) lasciano ben intendere il segno distintivo della direzione che si intende intraprendere", continua Bonfatti.

LA QUESTIONE ETICREDITO

"Come riferito anche dal Commissario nel corso dell’Assemblea dello scorso settembre, Banca d’Italia ha auspicato il perseguimento dell’operazione di integrazione di Eticredito in Banca Carim, in considerazione dei reciproci benefici che le due banche ne avrebbero tratto - chiarisce il presidente -. Nel prendere atto dell’auspicio, il CdA di Banca Carim ha proposto dettagliati contenuti tecnici della possibile operazione di integrazione e li ha puntualmente sottoposti ad Eticredito. In attesa di una risposta ufficiale, sulla quale dovrà poi nuovamente pronunciarsi il CdA di Carim, è doveroso precisare che non sono mai state poste preclusioni sulla costituzione di un ‘comitato etico’".

"Banca Carim è certamente interessata all’operazione - sottolinea Bonfatti -. Tuttavia, poiché la stessa non rappresenta una necessità poiché Banca Carim ha già ampiamente superato i  parametri stabiliti dalla Banca d’Italia, anche in virtù dell’avvenuta cessione delle azioni proprie detenute in portafoglio, il suo compimento sarà possibile solo a condizioni che la rendano sostenibile, fattore che Carim non ha potere di condizionare poiché la sua partecipazione in Eticredito è inferiore al 10%. Banca Carim è interessata a che la prospettata integrazione abbia la massima condivisione possibile da parte dei  soci : ed è a questo obiettivo che sta lavorando".

BANCA CARIM SPA – Un quadro d’insieme

 

Sono attualmente 7431 i Soci di Banca Carim. La maggioranza delle azioni è detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, oggi al 58,73%. Altri azionisti istituzionali sono Banca Popolare dell’Etruria (2,77%), Chiara Assicurazioni SpA, Cassa di Risparmio di Cesena SpA, CSE Consulting Srl, Banca Interprovinciale SpA, Consultinvest SpA, Cassa di Risparmio di Cento SpA e Cassa di Risparmio di Ferrara SpA (tutti con partecipazioni inferiori al 2%). Banca Carim è presente in sei regioni (Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Umbria) con 96 sportelli ed occupa circa 750 dipendenti.

Sotto il profilo gestionale il Consiglio di Amministrazione ha, tra l’altro, aggiornato l’assetto organizzativo delle funzioni di direzione generale dell’organigramma aziendale tenendo conto della necessità di porre le strutture nelle condizioni più idonee per affrontare la fase di rilancio della Banca e dare concreto supporto alla rete delle filiali, che peraltro è già in fase di riorganizzazione. Inoltre, sempre al fine di una operatività più snella e aderente alle richieste della clientela, sono stati razionalizzati e snelliti alcuni processi e sono stati approvati nuovi regolamenti interni sulla concessione e gestione del credito, sulla gestione del portafoglio titoli e della liquidità, sulla gestione delle spese.

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