Parte la stagione dei saldi, il vademecum di Federconsumatori per evitare brutte sorprese
Le stime di Federconsumatori indicano che circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali, con una spesa media a famiglia di circa 184 euro
Come ad ogni inizio anno, si apre la stagione dei saldi, che in Emilia-Romagna avrà inizio a partire dal 5 gennaio. Le stime di Federconsumatori indicano che circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali, con una spesa media a famiglia di circa 184 € (il 3% in più rispetto al 2020), anche se vi saranno sicuramente forti differenze, fra famiglie con possibilità di spesa oltre 300 Euro e altre che dovranno rimanere sotto i 100€. Tra coloro che acquisteranno a saldo non manca chi ha “rimandato” qualche regalo di Natale al periodo di vendita promozionale, per acquistarlo a prezzi più vantaggiosi.
“L’avvio dei saldi invernali di fine stagione che vedrà le famiglie spendere circa 160 euro a testa, impone una riflessione più ampia sul mondo del commercio, in particolare su quello della moda – dice il presidente di Federmoda-Confcommercio della provincia di Rimini, Giammaria Zanzini -. Per salvare il commercio al dettaglio non bastano le parole, ma serve rimettere il punto boa nella direzione giusta: serve coraggio da parte della politica nel dare forma alle nostre istanze, senza avere timore delle multinazionali o delle grandi piattaforme dell’e-commerce che ad oggi hanno messo in fuorigioco i piccoli negozi con pratiche che agiscono secondo logiche insostenibili per i commercianti di prossimità. Il sistema moda italiano è il secondo al mondo per produzione e quota di mercato e dà lavoro a oltre un milione e 200mila persone con un fatturato di oltre 95 miliardi di Euro. Siamo il primo Paese dell’Unione Europea per produzione di tessile e abbigliamento, ma nonostante questi numeri siamo incapaci di valorizzare e tutelare appieno il nostro comparto. Non possono dunque essere svendite e saldi a sollevare i commercianti di vicinato dai problemi che li attanagliano. Certo, i saldi di fine stagione permettono di avere un po’ di liquidità per fare fronte ai numerosi impegni da pagare, dai dipendenti alle imposte, dai fornitori agli affitti, ma così come sono impostati oggi li ritengo inefficaci e senza particolari effetti positivi per i fatturati delle attività. Per questo come Federazione Moda Italia dobbiamo mettere in campo programmi concreti e come rappresentanti provinciali non staremo a guardare. Vogliamo portare all’attenzione regionale e poi sul piano nazionale alcuni progetti a tutela delle micro, piccole e medie imprese legate al nostro comparto, ovvero al commercio tessile, abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori".
"Servono assolutamente una programmazione e una pianificazione commerciale delle nostre città - prosegue Zanzini - a tutela dell’identità, della storia e del Made in Italy, ma ancora più urgente è mettere in campo un patto di filiera tra industria, negozi di prossimità, piattaforme dell’e-commerce, istituti di credito e Stato centrale. Un accordo che dovrà sviluppare anche una nuova normativa sui saldi: o si impone una data univoca sul territorio e sul web, che potrebbe essere il 28 febbraio per i saldi autunno/inverno e il 30 agosto per quelli primavera/estate, oppure si liberalizzano totalmente lasciando agli imprenditori la libertà di scelta. Oggi infatti per chi commercia on-line non esiste una regola e le storture di questo meccanismo vengono pagate dai negozianti al dettaglio. Si potrebbe cominciare con l’impedire ai grandi brand di mettere in sconto sui siti on-line per almeno 12 mesi la merce ordinata dai commercianti 7/8 mesi prima della consegna nell’attività attraverso clausole restrittive in copia commissione. Inoltre, se si vuole davvero salvare il commercio al dettaglio e tutto ciò che porta alle città, ai borghi e alle nostre comunità, occorre imporre
la trasformazione di quei soggetti privati che operano sul web con la vendita di intere serie di prodotti con assortimento e non solo capi singoli o usati, in operatori commerciali professionisti con tutti gli adempimenti e gli obblighi di legge relativi, così fa far emergere un mercato dai numeri in crescita frutto di concorrenza sleale. Fondamentale, urgente e non più derogabile anche una normativa sugli Outlet, i Temporary store e gli spacci aziendali. Per quanto riguarda il rapporto con lo Stato e le banche, serve una revisione o l’abolizione degli ISA e il credito d’imposta sulla merce del magazzino. Ultimo punto, ma ben più in alto nella classifica di importanza per la sopravvivenza del commercio al dettaglio nel settore moda, è smascherare definitivamente quello che da più parti viene considerato il segreto di Pulcinella nell’industria italiana del lusso: il Parallelo Grey Market, ovvero il business del parallelo multibrand. Questo canale di vendita, non solo non è combattuto nei fatti come ci si aspetterebbe, ma anzi viene gestito in maniera sempre più professionale alla ricerca del massimo profitto sul mercato asiatico, ponendo di fatto una pietra tombale sul retail nazionale”.
Ecco di seguito alcune utili regole e indicazioni di Federconsumatori Rimini per valutare al meglio i propri acquisti.per non farsi trovare impreparati:
1) Verificare prima dell'avvio dei saldi il prezzo del prodotto che interessa per potere fare gli opportuni confronti e le valutazioni sulla reale convenienza dello sconto praticato sul prodotto.
2) Non fermarsi alla prima vetrina ma confrontare e valutare le offerte di diversi punti vendita.
3) Diffidare da vetrine coperte da manifesti che impediscono la vista della merce o di offerte con sconti esagerati, pari o superiori al 60%.
4) controllare il cartellino esposto evidente sia il vecchio prezzo che quello nuovo oltre alla percentuale di sconto praticato.
5) Il commerciante ha l'obbligo di accettare il pagamento a mezzo bancomat o carta di credito. In questa fase pandemica dovrebbe essere incentivato.
6) La merce in saldo deve riguardare la stagione in corso. Prodotti differenti di precedenti stagioni debbono essere messi in vendita in maniera separata.
7) conservare sempre lo scontrino come prova di acquisto, essenziale in caso la merce risultasse fallata o non conforme. In questi ultimi casi, infatti, scatta l'obbligo di sostituzione o di restituzione della somma spesa da parte di chi vende.
8) E' buona norma provare in negozio i capi di abbigliamento che si intendono acquistare; non vi è obbligo in proposito ma meglio diffidare di negozi che negano la prova del capo.
9) Acquisti on line: ormai si registrano forti aumenti delle vendite di prodotti on line. In occasione dei saldi si suggerisce di leggere con attenzione tutte le informazioni fornite dai portali. Ci sono in ogni caso 14 giorni di tempo dalla consegna della merce per esercitare il diritto al ripensamento e rendere quanto acquistato, previa verifica delle condizioni indicate dal venditore.
10) Per il pagamento assicurarsi della sicurezza del sistema: utilizzare connessioni protette, accertarsi che l’indirizzo web inizi con HTTPS e che compaia l’immagine del lucchetto durante la transazione. Meglio ricorrere a carte ricaricabili.
11) Garanzia: è bene infine ricordare che su tutti i prodotti acquistati on line o presso negozi in ambito UE vale la garanzia biennale (conservare scontrino o prove di acquisto). La garanzia è in obbligo a chi vende.