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Economia

Piano dell'Energia, l'assessore Sabba: "Obiettivi ambiziosi"

L’approvazione, lo scorso mercoledì, da parte del Consiglio provinciale del Piano dell’Energia della Provincia di Rimini ha un significato importante

L’approvazione, lo scorso mercoledì, da parte del Consiglio provinciale del Piano dell’Energia della Provincia di Rimini ha un significato importante. Si compie un atto, proprio nella Settimana Europea dell’Energia sostenibile, che la Legge regionale n.26/2004  assegna alla Provincia e che definisce obiettivi precisi che l’intero territorio deve contribuire a raggiungere; e attribuisce un compito più preciso all’ufficio energia che dal momento della propria istituzione ha lavorato sul doppio binario del rilascio delle autorizzazioni e del Piano dell’Energia e del Piano Clima, altro lavoro fondamentale per l’equilibrio tra ambiente, sviluppo e territorio.

Il lavoro è il frutto di un ampio confronto che condotto con i Comuni, i primi referenti in questo progetto, con le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le imprese e le tante associazioni del mondo ambientalista più volte incontrati in vari seminari, assemblee pubbliche e riunioni. Ciascuno ha contribuito con proprie proposte, suggerimenti, indicazioni. Forse ora si avvia il lavoro più difficile, fare in modo che gli obiettivi che il Piano indica siano attuati per cui serve un lavoro di squadra da fare con i Comuni, piccoli e grandi, con le associazioni di categoria e con tutti i cittadini. Questa è la strada che indica anche l’Unione Europea, non norme astrattamente vincolistiche che rimangono lettera morta, ma cooperazione e impegno di più soggetti, nella consapevolezza che c’è un gioco in cui tutti coloro che partecipano hanno solo da guadagnare, per acquisire risultati positivi.

Sostanzialmente si possono riassumere in due punti: minori consumi di energia che si traducono in risparmio economico, e contemporaneamente miglioramento dell’ambiente e quindi della qualità della vita di tutti i cittadini  (ed è evidente anche l’importanza per il turismo di questo risultato) Circa i punti salienti del Piano, in primo luogo va sottolineata  un’ampia e documentata ricognizione dell’attuale situazione. Ci sono in questa parte del Piano dati importanti sui consumi, suddivisi per fonti impiegate, e sulle caratteristiche della nostra domanda di energia. In una provincia che per caratteristiche socio economiche consuma molto e produce poca energia all’interno del proprio territorio. Con un settore come il terziario che con attività commerciali e alberghi richiede molta energia e che finora, tranne qualche lodevole eccezione, ha fatto poco sia in termini di impegno per ridurre i consumi, sia per produrre piccole quantità di energia da fonti rinnovabili.

 Il bilancio energetico della Provincia di Rimini fotografato al 2010 fa segnare un consumo finale pari a 817 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio). Tale fabbisogno è coperto per il 33,05% dal petrolio, per il 46,14% dal gas naturale, per il 17,87% dall’energia elettrica e solo per il 3,06% dalle fonti rinnovabili. Il costo di questi consumi ammonta complessivamente a circa 350 milioni di euro. Ora se risparmiassimo il 20% annuo, come indica l’Unione Europea in dieci anni avremmo prodotto un risparmio che potrebbe da solo realizzare  un investimento nel settore dell’energia senza precedenti.

L’industria consuma energia il 17,23% del totale, i trasporti il 26,53%, il terziario il 20,75% (di cui il turismo 6,22%), il residenziale incide del 35,22% e  l’agricoltura solo dell’1,26%. Il Piano Provinciale prende le mosse dal secondo Piano Triennale di Attuazione del Piano Energetico Regionale, approvato nel 2011 e definisce il quadro degli obiettivi da raggiungere, tenendo conto, da un lato del grado di maggiore efficienza che viene progressivamente raggiunto (per cui a parità di domanda calano in maniera tendenziale i consumi); dall’altro dell’incremento delle quote di produzione di energia da fonte rinnovabile.

“Il Piano prevede azioni che riducono i consumi – spiega l’assessore all’Ambiente della Provincia di Rimini, Stefania Sabba - attraverso misure in linea con la normativa regionale. Si veda ad esempio la legge regionale per l’edilizia residenziale e quanto è previsto dagli accordi sulla qualità dell’aria e sul trasporto pubblico locale: la mobilità sostenibile è un obiettivo prioritario per ridurre i consumi, risparmiare e migliorare la qualità  dell’aria con risultati da perseguire con politiche rigorose.”

Senza azioni “virtuose” e necessarie, i consumi salirebbero nel 2020 a 1139 ktep, quasi il 40% in più degli attuali, mentre le rinnovabili rimarrebbero confinate a poco più del 3%. In uno scenario di Piano al 2020, quindi con il perseguimento di azioni che modificano l’attuale tendenza, il consumo finale si attesterà 899 ktep, ovvero circa il 10% in più di quanto consumato nel 2010, con le rinnovabili che aumentano al 17% del totale del fabbisogno energetico. Il petrolio avrebbe un peso del 17%, sul totale, il gas il 41%, l’energia elettrica il 15%. In percentuale l’industria determinerebbe un consumo pari al 13,8%;  i trasporti il 25,4; il residenziale il 37%; il terziario il 22% e l’agricoltura poco meno dell’1%. In termini di produzione di energia vuol dire avere 2 MW di idroettrico; 122MW di fotovoltaico; 15 MW di eolico e 116 di Biomasse e Biogas.

 “Questi obiettivi sono ambiziosi – sottolinea ancora l’assessore Sabba - ma raggiungibili, a patto però che si verifichi una condizione di stabilità normativa e di incentivi economici non sottoposti a continue variazioni come invece è accaduto con troppa frequenza negli ultimi due/tre anni. Il Decreto sulla crescita appena annunciato dal Governo e la prossima pubblicazione del V Conto Energia ci auguriamo siano il segno di un cambiamento di indirizzo che consenta alle imprese di programmare investimenti in ragione di un quadro di riferimento ben determinato.”

Tra le principale azioni promosse dal Piano Provinciale, in accordo con gli assi di intervento del Piano Regionale, va citato l'avvio del lavoro per l’adesione dei Comuni, in forma associata, al Patto dei Sindaci (il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori) con possibilità di accedere ai contributi del bando regionale. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

Va ricordato anche la costituzione formale dello  Sportello Energia (anche con compiti di coordinamento e supporto per i Comuni e per le imprese), la realizzazione di azioni per promuovere impianti di produzione di energia rinnovabile nelle aree produttive ecologicamente attrezzate (la convenzione per l’erogazione dei finanziamenti sarà firmata a breve); la prosecuzione delle iniziative sperimentali (progetto europeo 4Power, eolico off shore, progetto Carbon Free per la sede Dario Campana, veicoli a bassa emissione); la qualificazione energetica dell’edilizia e del patrimonio pubblico; il miglioramento trasporto pubblico (più passeggeri, revisione delle linee, più corsie preferenziali, TRC, Rimini/RSM, più ZTL, ecc.), la mappatura degli impianti e localizzazione con il sistema aperto all’uso esterno con il sistema del  Web Gis; la prosecuzione del monitoraggio sull’energia e sulle emissioni in atmosfera d’intesa con i Comuni; la conclusione del Piano Clima in collaborazione con la Regione Emilia Romagna; e l'attività di supporto per assistere le imprese nella ricerca dei fondi per l’innovazione nel settore dell’energia (bandi regionali, nazionali, europei).

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