Poste nelle zone montane: il pericolo di perdere i presidi dovrebbe essere scongiurato

L'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio risponde al Presidente dell'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, di cui fa parte anche il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti, sulla paventata riduzione del servizio postale nelle aree montane e insulari del nostro Paese. La questione riguarda anche l'entroterra riminese, ricorda Arlotti, che riferisce come una recente delibera dell'Autorità di Regolamentazione (AGCom), nella parte relativa ai punti di accesso alla rete postale, ha modificato i criteri di distribuzione degli uffici postali con una particolare attenzione alle località classificate come "montane e rurali" e alle isole minori.

"Il piano annuale degli interventi di razionalizzazione degli uffici postali - ha assicurato Caio all'Intergruppo parlamentare - sarà pertanto definito nel rispetto dei nuovi ed ulteriori vincoli per il riassetto del modello di presidio di tali zone". Il pericolo di perdere i presidi postali dovrebbe essere quindi scongiurato. "Mi associo al presidente dell'Intergruppo Enrico Borghi nell'esprimere soddisfazione per la rassicurazione fornita circa il rispetto ella delibera dell'AGCom - afferma il deputato riminese -. Spogliare le aree montane e rurali anche dei presidi postali, in aggiunta a tutte le altre problematiche legate alla mobilità, all'orografia e al tessuto socioeconomico di quei territori, si sarebbe aggiunto ai fattori di spopolamento che con fatica cerchiamo di arginare attraverso provvedimenti mirati. Il servizio universale erogato sull'intero territorio nazionale è una condizione che deve essere garantita a tutti i nostri cittadini e siamo certi che un’azienda come Poste Italiane abbia gli strumenti adeguati per stare sul mercato senza venir meno agli obblighi contratti con lo Stato".