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Presidio davanti alla prefettura contro la spending review

Prosegue la manifestazione della CISL-Fp contro la spending review. Martedì dalle 9 alle 12 la CISL del pubblico impiego di Rimini farà nuovamente sentire la propria voce con un presidio con banchetto davanti alla Prefettura

Prosegue la manifestazione della CISL-Fp contro la spending review. Dopo i presidi davanti all’ospedale e alla sede dell’Ausl di lunedì scorso, martedì dalle 9 alle 12 la CISL del pubblico impiego di Rimini farà nuovamente sentire la propria voce con un presidio con banchetto davanti alla Prefettura di Rimini per informare i cittadini e le istituzioni locali e “per scongiurare scelte irrazionali e penalizzanti per la collettività”.

“La cosiddetta spending review del governo Monti, 4,5 mld già nel 2012, avrà effetti devastanti sul tessuto sociale, economico e sul mondo del lavoro pubblico, con la conseguenza che il sistema dei servizi e dei diritti del nostro paese, potrebbe uscirne devastato oltre che modificato. - si legge nella nota del sindacato - Dopo le riforme delle pensioni e del mercato del lavoro, si attacca lo stato sociale colpendo ancora una volta il lavoro pubblico, imponendo misure indiscriminate e inefficaci che creano danno ai lavoratori e ai cittadini, in perfetta continuità con le sciagurate politiche del governo precedente.Nel decreto non c'è alcuna selettività dei tagli da farsi, non si tengono in considerazione le specificità delle diverse amministrazioni e di quelle che hanno già subito riduzioni di personale o di quelle che sono già sottoposte ai patti di stabilità o alle norme del patto per la salute. E' ancora troppo timido il tentativo di andare a colpire i diversi e tanti sprechi che oggi avvengono nelle pubbliche amministrazioni a partire dalle società partecipate. Occorre fare di più! Occorre andare a colpire le concessioni, le esternalizzazioni e gli appalti. Questa sarebbe una vera spending review che taglia i costi delle consorterie e delle inefficienze dello Stato. I “grandi” professori universitari sono riusciti a trovare la strada più semplice: tagliare i dipendenti pubblici, tagliare i trasferimenti, costringere i cittadini ad una maggiore compartecipazione nella spesa sanitaria”.
 
“Non c'è alcuna attenzione a chi ha già da tempo intrapreso percorsi virtuosi, che hanno consentito di salvaguardare i livelli di servizi pur a fronte dei tagli già imposti dalle passate finanziarie. Anche l'Emilia Romagna, da sempre considerata da tutti come una regione virtuosa per stile di vita e per qualità dei servizi erogati, grazie a Monti sarà costretta a fare i conti con vere e proprie sforbiciate decise dal governo. Nella nostra regione:
- nella SANITà la soppressione di posti letto da un lato comporterebbe la perdita di posti di lavoro, e dall'altro metterebbe a rischio il diritto alla salute costituzionalmente garantito
- gli ENTI LOCALI a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato, già ampiamente decurtati dalle precedenti manovre, rischierebbero di non poter più garantire i servizi ai cittadini, agli anziani e all'infanzia
- nei MINISTERI i tagli indiscriminati e gli accorpamenti degli uffici comporterebbero una drastica riduzione degli organici con ulteriori disagi per i cittadini e per il sistema territoriale.
Tutto ciò è inaccettabile, specie in una regione come la nostra”.
 
 

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