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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

In Provincia 134 dipendenti in esubero per un'eccedenza di spesa di oltre 6 milioni

"Tali dati - continua Gnassi - sono ascrivibili principalmente a due fattori: 'la giovane età' dell'Ente (nato solo 20 anni fa) e le politiche di personale condotte in questi anni che non hanno condotto, come avvenuto altrove, ad una 'esplosione' della pianta organica"

Lunedì mattina un articolo de 'Il Sole 24 Ore' ricostruisce, sulla base di dati UPI, la mappa dei possibili ‘esuberi’  di personale delle nuove Province alla luce della riforma Del Rio. Riforma che, incrociandosi con i tagli di risorse finanziarie inseriti nella legge di stabilità attualmente in votazione in Parlamento, esplica ora i suoi primi concreti effetti. “In verità, - interviene il presidente della Provincia di Rimini, Andrea Gnassi -  non si tratta di esuberi in senso tecnico, ma di personale a tempo indeterminato da ricollocare in altre amministrazioni (Comuni, Regioni, amministrazioni periferiche dello Stato), in virtù del trasferimento di quelle funzioni che non saranno più esercitate dagli enti di area vasta ‘riformati’. Funzioni che, come noto, allo stato della riforma Del Rio, e in attesa del confronto dei territori con le Regioni, sono numericamente molto limitate”.

Per la Provincia di Rimini, nell’articolo si parla di un’eccedenza di spesa per personale pari a 6,3 milioni di euro e di conseguenza (sulla base di un calcolo approssimativo) di 134 dipendenti in eccesso da ricollocare. Numeri, questi, frutto di stime e comunque sensibilmente inferiori a quelli medi delle altre province italiane e delle stesse province emiliano-romagnole, nell’ambito delle quali Rimini si colloca all’ultimo posto per eccedenze di spesa e di personale. “Tali dati – continua Gnassi - sono ascrivibili principalmente a due fattori: ‘la giovane età’ dell’Ente (nato solo 20 anni fa) e le politiche di personale condotte in questi anni che non hanno condotto, come avvenuto altrove, ad una ‘esplosione’ della pianta organica. Nonostante ciò, quelli citati (6,3 milioni di euro e 134 persone da ricollocare) restano numeri importanti, la cui reale e definitiva entità dipenderà dalla redistribuzione delle funzioni residue (rispetto a quelle assegnate con legge dello Stato) delegata alle singole Regioni”.

“Decisivo, pertanto, sarà l’incontro con il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna previsto per i prossimi giorni.  - sottolinea il presidente - Si può ragionevolmente ipotizzare che la Regione si muoverà in una cornice fondata, da un lato, sulla ricerca della massima efficacia nello svolgimento delle funzioni per garantire servizi di qualità ai cittadini, dall’altro, sulla tutela dei livelli occupazionali (come concordato con i Sindacati). Storicamente la Provincia di Rimini ha sempre svolto un numero elevato di funzioni delegate (con manifesto apprezzamento da parte della Regione per i risultati conseguiti), e non è improbabile che la Regione possa chiedere infine di continuare a svolgerle (con il necessario trasferimento di risorse relative), riducendo al minimo indispensabile anche i trasferimenti di personale ipotizzati sulla base dei dati UPI.”

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