rotate-mobile
Economia

Qualità della vita, i riminesi con livelli di reddito sotto la media. Bene la salute, resta il nodo sicurezza

A dirlo è la sintesi dei dati sul benessere equo e sostenibile (Bes) diffusa dalla Camera di Commercio della Romagna

Le profonde ferite lasciate nell’ambito della dimensione salute dalla pandemia si stanno pian piano cicatrizzando. Le stime 2021 degli indicatori legati al tema dell’aspettativa di vita sono tutti in ripresa rispetto al 2020, anche se non ancora tornati ai livelli del 2019. A dirlo è la sintesi dei dati sul benessere equo e sostenibile (Bes) diffusa dalla Camera di Commercio della Romagna. Risulta positivo per il territorio il tasso standardizzato di mortalità all’anno 2019. Le stime del 2021 parlano di un rimbalzo nel territorio riminese rispetto al 2020 di circa 0,6 anni sulla speranza di vita totale favorito più che altro dalla componente femminile che ha visto il proprio dato crescere dagli 84,4 anni del 2020 ai 85,4 nelle stime del 2021 (+1 anno); minore è la crescita della componente maschile che si attesta a 0,2 anni rispetto al 2020. Nel territorio riminese le stime 2021 relative alla speranza di vita alla nascita per maschi, femmine e totale presentano tutte valori superiori e migliori sia al dato regionale che a quello nazionale.

Migliori rispetto ai territori di confronto i tassi standardizzati di mortalità totale e 65 anni e più (dati riferiti all’anno 2019); il tasso standardizzato di mortalità totale si attesta a 76 morti per diecimila abitanti, inferiore del 3,6% al dato regionale e del 7,9% rispetto al dato nazionale; il tasso standardizzato di mortalità dai 65 anni e più è in provincia di Rimini di 384,1 morti per diecimila residenti, inferiore del 3% al dato regionale e del 7,6% rispetto al dato nazionale. Il tasso standardizzato di mortalità per tumore (20-64 anni) si colloca tra il dato regionale e quello nazionale.

Lavoro

Nell’ambito della dimensione lavoro e conciliazione dei tempi di vita la provincia di Rimini presenta in generale indicatori con valori più vicini alle medie regionali rispetto ai valori medi nazionali dove le differenze, in positivo, sono più accentuate: notevole la ripresa degli indicatori nel 2021 dopo un 2020 dove la provincia di rimini, territorio ricco di lavoro caratterizzato dalla stagionalità dovuta alla forte vocazione turistica, aveva risentito più di altri territori degli effetti negativi della pandemia.

Gli indicatori 2021 relativi ai tassi di inattività risultano entrambi migliori rispetto al dato italiano ed in linea con i valori regionali, così come la differenza di genere (F - M) nel tasso di inattività (+11,4 p.p.) e nel tasso di occupazione (-14,3 p.p.). Il tasso di occupazione (20-64 anni), pari al 70,6%, è inferiore al dato regionale (-2,9 p.p.), ma superiore a quello nazionale (+7,9 p.p.); il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni), pari al 35,8%, segue lo stesso andamento: -2,0 p.p. se confrontato con il dato regionale e +4,7 p.p. rispetto a quello nazionale.

Il valore del numero medio di giornate retribuite nell’anno 2020 (ultimo aggiornato) per i lavoratori dipendenti nel territorio provinciale risente fortemente dell’incidenza del lavoro stagionale in ambito turismo che caratterizza il territorio e delle conseguenze sul mondo del lavoro della pandemia da Covid-19, mostrando nette differenze in negativo rispetto ai valori regionali e a quelli nazionali (186,5 giornate retribuite in provincia, E-R: 233,3, ITA: 223,1); la differenza di genere è evidente (-21,2 tra femmine e maschi), soprattutto nel confronto nazionale.

I valori dell’anno 2021 dei tassi di disoccupazione 15-74 anni e giovanile 15-34 anni (rispettivamente, 7,4% e 13,3%), di molto migliorati rispetto al 2020, si inseriscono in mezzo tra le medie regionali e nazionali.

Permane elevato il dato sugli infortuni sul lavoro e inabilità permanente (dato 2020), che si attesta all’11,2 (per 10mila occupati), superiore sia al dato regionale sia al dato nazionale.

Benessere economico

Gli indicatori della dimensione benessere economico descrivono per il territorio riminese delle criticità per quanto riguarda il tema del reddito e delle difficoltà economiche, fortemente legati alla stagionalità che caratterizza il mondo del lavoro; migliore la situazione dell’indicatore relativo al tema delle diseguaglianze. Il confronto si basa sulle ultime rilevazioni statistiche dell’anno 2020.

Negativo il valore del reddito medio per contribuente (17.429 euro) che risulta inferiore al dato italiano (-2.367 euro), e ancor più netta la differenza con il valore regionale (-4.196 euro). La retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti in provincia di Rimini, dato dal rapporto tra la retribuzione totale annua dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo assicurati presso l’Inps e il numero dei lavoratori dipendenti, presenta valori tutt'altro che positivi (14.937 euro), essendo inferiore al dato nazionale (-27,7%) ed ancor di più al dato regionale (-34,1%).

L’importo medio annuo delle pensioni (11.398 euro) e la percentuale di pensionati con pensione di basso importo, dato dal rapporto tra le pensioni vigenti inferiori a 500 euro sul totale delle pensioni, sono prossimi (ma sempre peggiorativi) al dato nazionale, ma ancora molto distanti dai valori regionali (anno 2021).

Ottimo l’indicatore in tema di diseguaglianze: nella differenza di genere nella retribuzione media dei lavoratori dipendenti, lo svantaggio delle donne risulta molto inferiore rispetto al dato nazionale ed ancor di più rispetto alla regione. Intermedio il tasso di ingresso in sofferenza bancaria delle famiglie (0,7%), dove il valore in provincia di Rimini è migliore rispetto al dato nazionale e peggiore, anche se di poco, al dato regionale (anno 2021).

Sicurezza

La dimensione sicurezza, che analizza il tema della criminalità ed il tema della sicurezza stradale, presenta indicatori per lo più negativi per il territorio riminese, tutti gli indicatori sono riferiti all’anno 2020 e mostrano dei valori peggiorativi rispetto all’anno 2019. Il tasso di omicidi volontari consumati, che misura la media negli ultimi tre anni del numero di omicidi per 100.000 abitanti, passa da 0 nel 2019 a 0,6 nel 2020; al contrario di quanto analizzato nel 2019 questo repentino peggioramento porta l’indicatore ad essere nel 2020 peggiore rispetto alle medie regionale e nazionale.

Negativi per il territorio riminese anche i dati relativi alle truffe e frodi informatiche (418 per 100mila abitanti) ed il tasso di criminalità predatoria (75,9 per 100mila abitanti), con una differenza: se da un lato i reati predatori mostrano valori e differenze rispetto ai territori di confronto in linea con i trend degli ultimi anni, le truffe e frodi informatiche subiscono un’inversione di tendenza: se nel 2019 il dato era migliorativo rispetto ai territori di confronto, nel 2020 si evidenzia il contrario. Infine, l’andamento territoriale del numero di violenze sessuali (11 ogni 100mila abitanti) è in linea con i valori regionali, ma significativamente peggiorativa rispetto al dato medio nazionale (7,6).

In tema di sicurezza stradale si nota come la presenza turistica nel territorio riminese influenzi il dato se questo è calcolato sul numero di abitanti: infatti mentre i dati relativi all’indice di lesività degli incidenti stradali misurati come numero di feriti per 100 incidenti stradali evidenziano strade più sicure nel territorio riminese rispetto ai territori di confronto, il tasso di feriti ogni 1.000 abitanti (4,2) presenta un valore peggiore rispetto alla media regionale e nazionale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Qualità della vita, i riminesi con livelli di reddito sotto la media. Bene la salute, resta il nodo sicurezza

RiminiToday è in caricamento