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Economia

Rallenta il calo delle imprese artigiane nel secondo trimestre 2018

Nel periodo aprile-giugno 2018 nella provincia di Rimini si sono verificate 192 iscrizioni e 163 cessazioni, con un saldo pari a +29 unità

Secondo i dati diffusi da Movimprese – Infocamere, al 30 giugno 2018 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 23.891 localizzazioni artigiane registrate (sedi e unità locali), di cui 23.815 attive; le imprese artigiane registrate (sedi) ammontano a 21.798, di cui 21.737 attive. In termini di incidenza percentuale delle imprese attive artigiane, sul totale delle imprese attive, la quota risulta pari al 30,4%, inferiore al peso che si registra in Emilia-Romagna (31,6%) ma superiore al peso che si riscontra in Italia (25,4%).

Nel periodo aprile-giugno 2018 nell’aggregato Romagna si sono verificate 428 iscrizioni e 366 cessazioni, con un saldo pari a +62 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane registrate (al netto delle cancellazioni d’ufficio) risulta positivo (+0,29%), in linea col dato regionale (+0,23%) e superiore a quello nazionale (+0,18%). Nel confronto con il 30/06/2017 si rileva una diminuzione dello 0,6%, dato migliore della variazione altrettanto negativa a livello regionale (-0,9%) e nazionale (-1,2%); positivo è però il rallentamento del calo delle imprese artigiane attive, con una variazione annua negativa, nel 1° semestre 2018, che risulta essere la più bassa nel medio periodo (confrontando gli stessi periodi dal 2013).

Con riferimento ai settori maggiormente significativi, prosegue il ridimensionamento del principale settore artigiano rappresentato dalle Costruzioni (38,9% del totale delle imprese artigiane attive), in flessione dell’1,0% rispetto al medesimo trimestre del 2017), condizionando, sostanzialmente, la performance di tutto il territorio in esame; in diminuzione anche il Manifatturiero (incidenza del 21,0%), dell’1,7%, i Trasporti (8,4%), del 2,0%, il Commercio (5,4%), -0,3%, e le Attività di alloggio e ristorazione (5,0%), -1,1%. In crescita, invece, le Altre attività di servizi (prevalentemente alle persone), dell’1,1% (incidenza del 12,9%), e i Servizi alle imprese, con un +4,6% (2,8%).

Per quanto riguarda la forma giuridica, si evidenzia la decisa crescita delle società di capitale artigiane (+6,8% rispetto al 30 giugno 2017), dato significativo in quanto si tratta del segmento maggiormente strutturato del sistema imprenditoriale; la sua incidenza, pari al 6,4% del totale delle aziende artigiane, risulta inferiore a quella della regione (6,9%) ma superiore a quella nazionale (6,0%). In merito alle altre forme, le ditte individuali, pari al 72,4% delle imprese attive artigiane (74,7% in regione, 77,8% in Italia), sono diminuite dello 0,5% mentre le società di persone, pari al 21,0% delle imprese attive artigiane (18,0% in regione, 15,9% in Italia) sono calate del 3,2%.

“In un contesto generale caratterizzato dall’incertezza – commenta Fabrizio Moretti, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini – le dinamiche del nostro tessuto produttivo sono orientate al miglioramento anche se sono ancora molte le difficoltà che le imprese si trovano ad affrontare, in modo particolare quelle artigiane che, per loro natura, sono di piccole dimensioni. In particolare, sono indicatori incoraggianti il dato relativo al calo delle imprese attive, che è il più basso registrato negli ultimi 5 anni; il saldo iscrizioni-cessazioni del secondo trimestre di quest’anno, pari a + 62 unità e quello nettamente positivo delle attività nei servizi alle imprese e alle persone. Ma la tendenza che ritengo debba essere maggiormente evidenziata è la crescita decisa delle società di capitale che evidenzia una maggiore strutturazione delle imprese e conferma un cambio culturale nel fare impresa. Cambiamento che la Camera di commercio sta favorendo e supportando con un piano di iniziative e di contributi a partire da quelli per promuovere la digitalizzazione delle nostre imprese.”

In provincia di Rimini al 30 giugno 2018 si contano 10.624 localizzazioni artigiane registrate (sedi e unità locali), di cui 10.583 attive; le imprese artigiane registrate (sedi) ammontano a 9.702, di cui 9.670 attive. In termini di incidenza percentuale delle imprese attive artigiane, sul totale delle imprese attive, la quota provinciale è pari al 28,1%, inferiore al peso che si registra in Emilia-Romagna (31,6%) ma superiore al peso che si riscontra in Italia (25,4%). Nel secondo trimestre del 2018 si sono verificate 192 iscrizioni e 163 cessazioni, con un saldo pari a +29 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane registrate (al netto delle cancellazioni d’ufficio) risulta positivo (+0,30%), superiore al dato regionale (+0,23%) e nazionale (+0,18%).

Nel confronto con il 30/06/2017 si rileva una diminuzione dello 0,6%, dato migliore della variazione altrettanto negativa a livello regionale (-0,9%) e nazionale (-1,2%); positivo è però il rallentamento del calo delle imprese artigiane attive, con una variazione annua negativa, nel 1° semestre 2018, che risulta essere la più bassa nel medio periodo (confrontando gli stessi periodi dal 2013). Con riferimento ai settori maggiormente significativi, prosegue il ridimensionamento del principale settore artigiano rappresentato dalle Costruzioni (40,1% del totale delle imprese artigiane attive), in flessione dell’1,1% rispetto al medesimo trimestre del 2017; in diminuzione anche il Manifatturiero (incidenza del 19,8%), dell’1,5%, i Trasporti (7,7%), del 2,9%, e le Attività di alloggio e ristorazione (5,8%), -1,6%. In crescita, invece, il Commercio (incidenza del 5,3%) dello 0,6%, le Altre attività di servizi (prevalentemente alle persone), del 2,1% (12,6%), e i Servizi alle imprese, con un +4,9% (2,9%).

Per quanto riguarda la forma giuridica, si evidenzia la decisa crescita delle società di capitale artigiane (+7,0% rispetto al 30 giugno 2017); la sua incidenza, pari al 6,5% del totale delle aziende artigiane, risulta inferiore a quella della regione (6,9%) ma superiore a quella nazionale (6,0%). Riguardo alle altre forme, le ditte individuali, pari al 73,0% delle imprese attive artigiane, sono diminuite dello 0,4% mentre le società di persone, pari al 20,2%, sono calate del 3,7%.

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