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Economia

Rimini, boom di assunzioni a tempo indeterminato nel primo trimestre dell’anno

Allo stesso tempo scende del 3,55% la cassa integrazione, in particolare la Cig in deroga che crolla del 98,88% a fronte di un aumento del 77,87% della Cig straordinaria.

Aumentano del 117,3% rispetto allo stesso periodo del 2014 i rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato iniziati fra gennaio e fine marzo in provincia di Rimini, rappresentando il 15,4% dei contratti. E salgono complessivamente del 7% gli avviamenti, con picchi nel settore delle costruzioni, dei servizi e del commercio. Allo stesso tempo scende del 3,55% la cassa integrazione, in particolare la Cig in deroga che crolla del 98,88% a fronte di un aumento del 77,87% della Cig straordinaria.

Lo riferisce il deputato PD riminese Tiziano Arlotti, che illustra i dati sul mercato del lavoro provinciale relativi al primo trimestre 2015 elaborati dal Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini sulla base delle comunicazioni obbligatorie registrate dai Centri per l’impiego provinciali nel periodo in esame e riguardanti rapporti di lavoro dipendente (esclusi rientri da sospensione; lavoro domestico; lavoro autonomo a partita IVA; lavoro marittimo; lavoro accessorio; tirocinio e lavoro di pubblica utilità).

“Decontribuzione, taglio dell’ Irap e contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti in un contesto economico e finanziario virtuoso (QE attivato dalla Banca Centrale Europea, calo del prezzo del petrolio e rapporto dollaro euro che rafforza le nostre esportazioni) sono palesemente determinanti per questa svolta. Dimostrano che puntare sulla stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato si può contrastare efficacemente la precarizzazione del lavoro”, afferma Arlotti.

Avviamenti.  “Il dato del primo trimestre è eccezionale e chiude con +117% di assunzioni a tempo indeterminato. Dimostra che l’effetto del Jobs Act (efficace dal 7 marzo) è stato rilevantissimo. Infatti nei primi due mesi dell’anno l’aumento degli avviamenti a tempo indeterminato era stato del 77%, per effetto della decontribuzione e del taglio dell’Irap previsto dalla Legge di stabilità. Il confronto fra questo e il dato che fotografa i primi tre mesi fa vedere la netta spinta data dal Jobs Act”.

“Sul totale degli avviamenti in provincia nel 2015, quelli a tempo indeterminato sono nel primo trimestre il 15,4%, mentre nell’intero anno precedente pesavano per poco più del 5,5%. Diminuiscono appena dell’1% gli avviamenti a tempo determinato, mentre calano l’apprendistato (-11,8%), le collaborazioni (-12,4%), il lavoro intermittente e altre forme atipiche. Degli avviati il 69,6% sono residenti nel territorio riminese, in aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo 2014. L’aumento degli avviati al lavoro è omogeneo per le fasce d’età dai 25 anni in poi (in media +8%) e vi è una sostanziale parità nelle assunzioni tra uomini (50,4%) e donne (49,6%). Dati che significano che si è preferito assumere a tempo indeterminato e che il processo di stabilizzazione interessa soprattutto persone residenti nella provincia. Diminuiscono le assunzioni di apprendisti, probabilmente legate al fatto che molti hanno preferito cogliere gli strumenti della decontribuzione e del Jobs Act per accendere rapporti di lavoro”. Nel dettaglio, da gennaio a marzo di quest’anno sono stati 18.262 (di cui 2.807 a tempo indeterminato) gli avviamenti al lavoro, ovvero le assunzioni  con rapporti di lavoro dipendente (subordinato e parasubordinato) in imprese o enti pubblici in provincia di Rimini. Oltre mille in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, quando furono 17.069. La gran parte riguardano il settore dei servizi (42%), seguito da alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (30,6). Percentuali più basse per commercio (7,9), agricoltura e pesca (7,8), industria (6,5) e costruzioni (4,6). E’  però quest’ultimo settore a registrare la crescita percentuale di avviamenti più consistente rispetto al 2014, con +34,9%, seguito da servizi (+11,2%) e commercio (+10,3), mentre in alberghi, ristoranti e pubblici esercizi gli avviamenti del primo trimestre risultano in calo dell’1,5%.
 
Cassa integrazione. “Nel periodo esaminato le ore autorizzate scendono complessivamente del 3,55% (da 2.006.386 a 1.935.232), flessione spinta dal calo della Cig ordinaria (-16,38%) e soprattutto di quella in deroga (-98,88%) che di fatto viene quasi azzerata. Sale del 77,87% la Cig straordinaria, con un picco del 3409,96% nel commercio (che segna dall’altro lato un -97,10% della Cig in deroga) , +177,51% in edilizia (dove complessivamente la cassa integrazione scende però del -10,75%) e +29% nell’industria (dove complessivamente sale in misura minore, 11,30%)”.

“C’è una tendenza a ridurre il ricorso alla Cassa integrazione, e sarà interessante capire quali sono le tipologie di imprese che hanno proceduto alle assunzioni e quali hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Il confronto con le dinamiche nazionali e regionali, i numeri straordinari delle assunzioni a tempo indeterminato uniti ai dati positivi sulle esportazioni ( seppur inferiori alla media regionale) mostrano il grande dinamismo di cui è capace il nostro tessuto di imprese locali in un contesto in cui il 70% degli occupati sono nel settore dei servizi”.

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