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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Cresce il grado di internazionalizzazione delle aziende riminesi

Presentata l'indagine annuale realizzata da Confindustria Romagna con il Contributo di Banca Carim

AREE GEOGRAFICHE INTERESSATE: rimane forte la predominanza dell’Europa. 
ESPORTAZIONI: l’Europa Comunitaria (dei 28 Paesi Membri) continua ad essere la principale area di riferimento (86,5% del campione), in aumento rispetto al 2015. Segue l'Europa (non UE) ed il Medio Oriente.  In controtendenza il Centro-Sud Africa (7,1% delle preferenze) in calo rispetto al 2015. 
IMPORTAZIONI: confermato il predominio dell’Europa Comunitaria e dell’Asia, rispettivamente il 78,5% ed il 47,3% delle imprese campione che si dichiarano importatrici. Segue il Medio Oriente. 

CINQUE PAESI DI DESTINAZIONE PER IMPORTANZA: Germania (59,4%), Francia (57,4%), Regno Unito (46,5%), Spagna (41,3 %) e Russia (33,5%). È interessante evidenziare la posizione degli Stati Uniti in crescita rispetto al 2015 con il 31,3% (50 imprese), a dimostrazione del forte interesse che l’economia americana sta imponendo sui mercati internazionali nonostante il risultato inaspettato delle ultime elezioni presidenziali. Da notare che quest’anno dopo anni assistiamo ad un incremento delle esportazioni verso la Russia di 3 punti percentuali, nonostante la svalutazione del rublo e l’operatività rallentata di molte banche russe.

PAESI DI INTERESSE NEL PROSSIMO TRIENNIO: anche quest’anno si confermano essere Stati Uniti con il 33,9% mentre al secondo posto l’interesse va nella direzione del Regno Unito (18,6%), sinonimo del fatto che l’effetto Brexit non è ancora un fattore ritenuto critico dalle imprese. 

OSTACOLI ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE: Alla domanda hanno risposto 156 imprese, in termini comparativi, rispetto ai dati 2015. Le imprese della Provincia di Rimini dimostrano di percepire in maniera maggiore gli Ostacoli Strutturali e/o di Servizio (75%), seguiti dagli Ostacoli Conoscitivi (73,7), gli Ostacoli Finanziari e/o di Supporto (34,6%) gli Ostacoli Dimensionali (30,1%) ed infine, gli Ostacoli Socio-Economici e/o Politici (21,2%). 
Tutti gli ostacoli rispetto al 2015 registrano una crescita. Ciò è da imputare all’aumento considerevole delle aziende campionate, che hanno ben compreso l’importanza di strutturarsi per essere maggiormente competitive sul mercato globale.

SERVIZI PRIORITARI: Informazioni Commerciali e di Mercato e sulla Legislazione Doganale (69,8%), Assistenza in materia di Contrattualistica e Normativa Estera (69,1%), Ricerca di Partners Stranieri (59,9%), Organizzazione della Partecipazione a Fiere Specializzate (44,4%) Organizzazione di Missioni all’Estero (40,7%), Finanziamenti del Processo di Internazionalizzazione (39,5%) e Ricerche di mercato anche attraverso Agenzie Specializzate (34%).
L’accesso a servizi di supporto in materia di internazionalizzazione viene ritenuto sempre più un elemento fondamentale per il successo delle attività al di fuori dei confini nazionali. Di questo Confindustria Romagna è assolutamente consapevole e lo testimoniano le numerose iniziative ed i servizi messi a disposizione della propria base associativa (ad. esempio, l’intensa attività di formazione, l’organizzazione di Progetti Paese e missioni, il supporto nella predisposizione di pratiche di finanziamento a valere sugli strumenti Simest e sui bandi regionali), con lo scopo di assisterla ed orientarla in una più efficiente e remunerativa attività di internazionalizzazione.

FORME DI COLLABORAZIONE: Le aziende che hanno sperimentato forme di collaborazione con l’estero sono 76 (42%) rispetto al totale delle 179 che hanno risposto alla domanda. La forma di collaborazione che viene maggiormente ricercata dalle imprese è quella Commerciale (82,2%). Quest’anno le forme di Cooperazione Produttiva e gli Accordi di Joint-Venture si sono invertiti di posizione, piazzandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto con l’11,8% e il 9,2%. In generale sono meno utilizzate le forme di collaborazione in termini di Accordi Tecnici e/o Formativi (7,9%) e di Cooperazione nel campo della ricerca (5,3% in crescita).
Con riferimento alle aree geografiche in cui le nostre associate hanno instaurato le collaborazioni attuali o passate, il primato è della Germania e della Cina (18,4%), seguite a ruota dagli Stati Uniti (17,1%) e dal Regno Unito (13,2%). Seguono Russia (11,8%), Spagna (10,5%), Francia (9,2%), Turchia e Belgio (5,3%).

AGGREGAZIONI: oltre il 66% delle imprese campione si dimostra interessato a valutare ipotesi di aggregazione con imprese della stessa filiera finalizzate all’internazionalizzazione.
 

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