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2012, "annus horribilis": calano le imprese nel riminese

Dai dati diffusi da Infocamere Movimprese ed elaborati dall'Ufficio Statistica della Provincia di Rimini, compaiono 2940 imprese cessate a fine 2012 contro le 2749 del 2011

Il 2012 viene confermato come "annus horribilis" per l'imprenditoria italiana. Dai dati diffusi da Infocamere Movimprese ed elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini, compaiono 2940 imprese cessate a fine 2012 contro le 2749 del 2011. Al tempo stesso, le nuove iscrizioni scendono da 2888 a 2851. Il saldo finale tra ’11 e ’12 è, quindi, negativo: con un -168 imprese (pari ad un -0,47 percentuale). Le imprese attive sul territorio provinciale scendono da 35949 a 35781.

Entrando nel dettaglio, a guidare la classifica delle attività economiche in sofferenza è il settore delle costruzioni, con -102 imprese rispetto al 2011 (pari a -1,8%); segue il manifatturiero, con -82 aziende (-2,9%). La percentuale negativa è superiore perché le imprese di costruzioni sono di più: 5622 contro le 2760 del manifatturiero. Al terzo posto si colloca il settore, da tempo in crisi endemica a livello nazionale, comprendente agricoltura, silvicoltura e pesca (-58 imprese, -1,9%). Le imprese sono scese, per questo comparto, dalle 2987 del 2011 alle 2929 del 2012.

Il settore riguardante il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le riparazioni di autoveicoli e motocicli, molto presente sugli organi d’informazione locale in seguito alla chiusura di alcuni esercizi “storici” del centro riminese,  è anch’esso in segno negativo con un saldo di -23 imprese, dopo lunghi anni di saldo attivo. Le imprese, infatti, scendono complessivamente da 9378 (2011) a 9355 (2012).

Ma c’è anche qualche segno “+”, come il 5,7% registrato dai servizi d’informazione e comunicazione e il 2,7% della categoria che comprende noleggi, agenzie viaggi e varie tipologie di aziende di servizi a supporto delle imprese. L’estratto delle imprese iscritte come artigiane, conferma l’andamento complessivo: -2,5% per le costruzioni, -2,2% il manifatturiero, -2,8% agricoltura, silvicoltura e pesca. Le imprese artigiane sono 176 in meno rispetto al 2011.

“Oltre alle cronache locali - ha commentato l’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Rimini, Juri Magrini – che, ormai quotidianamente, ci segnalano i problemi (se non la chiusura) di imprese storiche e rilevanti per il tessuto socio-economico riminese, bastano già questi freddi dati a fotografare lo stato di difficoltà del sistema Rimini. Quando tre settori portanti come le costruzioni, il manifatturiero e l’agroalimentare appaiono a consuntivo con segno “-“ è evidente che ci troviamo dinnanzi ad una sofferenza complessiva del nostro territorio. In più, i dati citati non riportano il ‘peso’ delle imprese cessate o in cattive acque, alcune delle quali qualitativamente e quantitativamente molto importanti per l’economia locale”.

“L’imprenditoria riminese si conferma vitale e reattiva: è l’unica nota positiva, ma da non sottovalutare”. Ha concluso Magrini. “I numeri ci raccontano che, nonostante un contesto non facile, gli imprenditori riminesi hanno ancora la forza di mettersi in gioco, rischiare, supplire con l’innata creatività romagnola alla mancanza di risorse. Ecco perché, ora come non mai, vanno sostenuti con ogni mezzo disponibile e, dove possibile, tutelati dalle speculazioni che, inevitabilmente, emergono nei momenti difficili. Nonostante i bilanci sempre più magri, l’Amministrazione Provinciale Riminese continuerà a supportare le imprese, mettendo a disposizione le risorse disponibili e proseguendo nell’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla legge”.

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