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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Indagine di Cna: "Soltanto il 36% delle imprese ha effettuato investimenti"

Per il secondo anno consecutivo Cna Industria Rimini ha commissionato una ricerca realizzata insieme ad un'équipe di R&A Consulting guidata dal prof.Berti, dell'università degli studi di Urbino "Carlo Bo

Per il secondo anno consecutivo Cna Industria Rimini ha commissionato una ricerca realizzata insieme ad un’équipe di R&A Consulting guidata dal professor Alessandro Berti, dell’università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. La ricerca è finalizzata a comprendere l’evoluzione dei rapporti banche-Pmi e lo stato dell’arte della consapevolezza imprenditoriale rispetto alla difficoltà del momento economico.

I risultati della ricerca, condotta attraverso la somministrazione di un questionario sottoposto a un campione di imprese della provincia di Rimini, consentono di aprire un interessante spaccato sia sulle aziende intervistate, sia sulla qualità del rapporto tra banche e Pmi analizzate, nonché sul sostegno offerto dai finanziatori rispetto ai fabbisogni evidenziati, al fine di constatare se e in che misura le Pmi abbiano acquisito una reale consapevolezza delle problematiche gestionali che le caratterizzano e se esse siano o meno soddisfatte delle relazioni intrattenute con gli intermediari creditizi.

Aprendo i lavori, il Presidente di Cna Industria Rimini Fabrizio Moretti ha introdotto evidenziando che "come imprenditore non posso che esprimere una forte preoccupazione per la generale crisi di mercato in atto, sia a livello nazionale che locale, di cui la scarsa propensione all’erogazione  di liquidità da parte delle banche è un fattore complementare. Noi imprenditori non siamo abituati a lamentarci per partito preso, ma con il nostro lavoro siamo qui a dimostrare quotidianamente che siamo ancora sul campo, ad affrontare il rischio d’impresa e testimoniare la nostra determinazione ad andare avanti, malgrado tutto”.

Il professor Berti, nell’illustrare la ricerca ha così sintetizzato gli elementi principali emersi: "il campione su cui abbiamo lavorato è costituito da aziende con una media di 20 dipendenti. Le imprese che nel triennio analizzato hanno effettuato maggiori investimenti sono quelle con 20-29 dipendenti (il 41%). Le imprese più anziane sono quelle che impiegano mediamente meno di 10 dipendenti. Il 56% delle imprese intervistate vede la compagine societaria aperta a figure esterne alla cerchia famigliare, ma soltanto il 20% del totale ha inserito nel suo organico figure direttive che non siano proprietari, a riprova della forte chiusura della PMI".

"Il 60% delle imprese che registrano la presenza di responsabili della gestione finanziaria ha registrato un andamento crescente del fatturato - ha aggiunto Berti -. Soltanto il 36% delle imprese ha effettuato investimenti; Tra gli investimenti effettuati prevale quello in macchinari (30%), mentre è crollata quella in terreni e fabbricati (3%) e risulta troppo bassa quella in ICT (6%). Per quanto riguarda la propensione all’indebitamento, ben il 67% delle PMI fa ricorso esclusivamente all’autofinanziamento, anche in conseguenza del credit crunch. Tutte le aziende fanno ricorso al multi banking e il 57% selezione la banca sulla base di criteri di mercato, cioè le migliori condizioni praticate".

"Il livello di soddisfazione che le aziende esprimono circa la rispettiva relazione con le banche è alto, cioè del 72% per chi comunque ricorre all’autofinanziamento e dell’88% per chi ricorre all’indebitamento bancario - ha proseguito Berti -. Le aziende più giovani dimostrano maggiore apertura, capacità di innovazione e ricorso a figure esterne, maggiore propensione agli investimenti in tecnologie ed in definitiva, maggiori trend di sviluppo". Il responsabile di Cna Servizi Finanziari Fabio Bianchi ha evidenziato come “l'associazione si preoccupa ogni giorno di aiutare le imprese nel dialogo con la banca, offrendo al contempo preziosi strumenti di garanzia come Unifidi e Fidati, consorzi di garanzia che rendono più facile l’accesso al credito”.

Il responsabile di Cna Industria, Alessandro Rapone, nel concludere i lavori, ha sottolineato che “Cna Industria ha commissionato questa ricerca per consentire una crescita di consapevolezza delle imprese circa l’importanza della cultura finanziaria, in modo di poter meglio negoziare con le banche. A questo proposito il sistema Cna mette in campo in parallelo numerosi strumenti di formazione.  Banche e Imprese sono interlocutori naturali sulla scena economica e di fronte alla crisi possono soltanto o perdere o vincere insieme”.

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