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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Oltre 730mila euro spesi dal Comune per l’esecuzione di ordinanze per privati inadempienti

Per il salasso, palazzo Garampi pone il problema all’attenzione dell’Anci, affinché sostenga una proposta di legge a sostegno degli enti locali

E’ di oltre 730mila euro la spesa che il Comune di Rimini ha sostenuto per l’esecuzione d'ufficio di ordinanze contingibili e urgenti per conto dei privati inadempienti e di cui è in attesa di rientrare. Una cifra considerevole tale da spingere l’Amministrazione Comunale a porre il problema all’attenzione dell’Anci, affinché sostenga una proposta di legge che il Comune di Rimini si è impegnato a predisporre per far sì che gli enti locali nei casi delle esecuzioni di ufficio siano anch’essi riconosciuti tra i “creditori privilegiati”, in considerazione del fatto che le risorse utilizzate per tali interventi di competenza ‘privata’ sono pubbliche e dunque di tutti i cittadini.

Come è noto, il sindaco può adottare provvedimenti, anche contingibili e urgenti, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano la salute, l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana, in certi casi anche su segnalazione degli uffici giudiziari. Accade però sempre più spesso che i diretti interessati dal provvedimento non ottemperino a quanto richiesto, costringendo così il Comune a provvedere d’ufficio e anticipando le spese. Negli ultimi tempi, anche a causa della crisi economica, per l’Amministrazione comunale è diventato complesso rientrare di queste somme, con un credito ancora da recuperare che si aggira intorno ai 730mila euro. Un ammanco che si registra quando l'Ente, nel momento in cui tenta di rivalersi sul privato, si trova a dover fare agire su un patrimonio già gravato da pignoramenti e ipoteche, con limitate possibilità di ottenere il concreto recupero delle somme anticipate in buona sostanza dalla comunità. Sulla somma pesa in particolare l’intervento che l’Amministrazione ha compiuto all’ex area Ghigi, per un importo di circa 600mila euro.

Il problema ha assunto una dimensione tale da spingere l’Amministrazione Comunale a chiedere all’Anci di sostenere una proposta di normativa che consenta ai Comuni di avere maggiori possibilità di rientrare delle somme, godendo di una sorta di priorità sui crediti derivanti dalle esecuzioni d'ufficio delle ordinanze contingibili e urgenti. Non si tratta di un problema solo economico, ma anche di principio. Allo stato attuale infatti, i costi derivanti dall'esecuzione d'ufficio delle ordinanze restano in Italia a carico della collettività anche quando i pericoli che minacciano l'incolumità pubblica o la sicurezza urbana sono causati dall'attività o dall'inerzia di singoli privati.

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