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Confcommercio brinda a un'estate positiva ma resta il nodo degli eventi

I commercianti riminesi plaudono alle iniziative, gli imprenditori di Riccione, Cattolica e Misano Adriatico li considerano “inutili” (60%) e in alcuni casi anche “dannosi”

Confcommercio della Provincia di Rimini chiude la stagione estiva 2017 con un sondaggio fra i suoi soci che sancisce definitivamente il segno più sull’estate appena mandata in archivio. L’analisi, basata su un campione rappresentativo, è stata portata avanti da Confcommercio provinciale tramite interviste e comprende i risultati su risposte multiple che hanno fornito gli imprenditori che operano sulla Riviera di Rimini, ripartiti a metà fra chi ha la propria attività nel Comune di Rimini e chi lavora nei comuni della zona sud della provincia (Riccione, Misano Adriatico e Cattolica).   In linea generale, l’81% degli intervistati giudica la stagione estiva 2017 uguale (20%) o migliore (61%) rispetto a quella precedente in termini di presenze e incassi. Per chi lavora nel Comune capoluogo, tale percentuale scende al 78%, mentre nella zona sud della Provincia sale all’84%. Con riferimento alla tipologia di turisti che hanno scelto la nostra Riviera, possiamo osservare una Rimini frequentata per la maggior parte da turisti italiani (per lo più famiglie con bambini), ma con un’incidenza forte di stranieri, che si ripartiscono tra lo zoccolo duro tedesco e dell’area centro-europea e una fetta sempre più consistente di turisti provenienti dall’Est. Nella zona sud della Riviera, invece, più pronunciata la presenza degli italiani rispetto agli stranieri e anche in questo caso è il target “famiglie” quello che cresce e si consolida sempre più, soprattutto a discapito del turismo giovanile.

Per quanto riguarda la ripartizione temporale, più della metà degli intervistati dichiara di aver avuto maggiore affluenza nei week-end e nei festivi in concomitanza degli eventi organizzati sul territorio, seppure con una netta distinzione di valutazione tra gli imprenditori del Comune di Rimini e quelli della zona sud. Se i “riminesi” ritengono infatti che gli eventi siano stati utili ad aumentare l’affluenza di turisti nelle loro attività (72%), gli imprenditori di Riccione, Cattolica e Misano Adriatico considerano gli eventi “inutili” (60%) e in alcuni casi anche “dannosi” per la propria attività. A Rimini, infatti, gli imprenditori si ritengono soddisfatti degli eventi, in particolare di quelli maggiormente pubblicizzati (ad esempio la Notte Rosa), ma consigliano di sfruttare meglio tali opportunità puntando sulla promozione di pacchetti turistici abbinati ai grandi eventi e sull’organizzazione di iniziative di richiamo durante tutto l’arco dell’anno, in modo da destagionalizzare l’offerta turistica. A penalizzare la voce “Eventi” a Rimini, ma soprattutto negli altri Comuni interessati dall’indagine, è la collocazione della stragrande maggioranza delle iniziative in un'unica o comunque in poche aree delle città, con il conseguente effetto attrattivo dei flussi di turisti e visitatori che quindi frequentano meno le zone non interessate dagli eventi.

Da qui quindi la richiesta di una dislocazione più capillare delle iniziative e, soprattutto, di una loro taratura sul pubblico giovanile, valutato sempre più latitante, soprattutto nella Perla Verde. Infine, agli intervistati è stato chiesto di descrivere, con una sola parola, un “punto di attenzione” su cui si dovrebbe intervenire per rendere ancora migliore l’estate che verrà. A farla da padrone sono state: Aeroporto (21%), Promozione del territorio (16%), Programmazione eventi (15%), Viabilità e parcheggi (11%), Sicurezza (7%), Qualità alberghiera (6%). “Da un’attenta lettura dei dati - dichiara il presidente provinciale di Confcommercio, Gianni Indino - emerge chiaramente la soddisfazione degli operatori rispetto alla stagione appena conclusa. Certamente ci sono dei distinguo, soprattutto nel commercio tradizionale, ma osservando gli indicatori nel complesso è il segno “+” a caratterizzare l’estate 2017. I risultati dell’indagine, inoltre, si allineano alle buone performance, chi più chi meno, osservate in termini di arrivi e presenze nei Comuni della Riviera. Certo è che sempre di più sono gli italiani a fare la parte del leone, ma possiamo anche dire che a fianco dei nostri bacini tradizionali di riferimento, a partire da quello tedesco, sta crescendo sempre più un turismo dell’est che non significa necessariamente Russia".

"Come si evince anche dai punti di attenzione finali - conclude Indino - su tali aspetti viene dato grandissimo rilievo all’aeroporto e al suo ruolo strategico per lo sviluppo turistico del nostro territorio. Sempre più famiglie e sempre meno giovani, questo è un altro dato che l’indagine restituisce trasversalmente in tutti i Comuni. Sull’indebolimento del turismo giovanile vorrei soffermarmi per sottolineare come sia sempre più urgente una strategia condivisa e di prospettiva per recuperare uno dei serbatoi che da sempre caratterizza e qualifica la nostra destinazione turistica. Nel nostro piccolo, anche se poi tanto piccolo non è stato visto il clamore che siamo riusciti a creare, abbiamo realizzato con il sostegno di Regione e APT l’iniziativa “Il lavoro più bello del mondo” per promuovere il nostro territorio – guarda caso secondo punto di attenzione emerso dall’indagine - e la sua vocazione all’intrattenimento nei confronti di giovani, italiani ed europei. Serve anche questo ma serve molto di più. Interessanti anche i punti di attenzione che hanno concluso l’indagine. Dopo aeroporto e promozione del territorio, di cui ho già detto, grande rilievo agli eventi: croce e delizia degli operatori per quanto già ben spiegato nell’indagine.  Rincuora vedere il tema della Sicurezza nelle retrovie, ennesima testimonianza della percezione dell’episodicità dei gravi fatti avvenuti alla fine della stagione estiva e non di quell’emergenza che corvi e civette vogliono far credere per qualche manciata di voti”.

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