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Ritornano i voucher nel turismo, i sindacati: "Peggioramento per la Romagna"

I lavoratori ed i delegati dei sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini parteciperanno mercoledì al presidio davanti a Montecitorio a Roma

I lavoratori ed i delegati dei sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini parteciperanno mercoledì al presidio davanti a Montecitorio a Roma per protestare contro l’introduzione dei voucher nel settore turistico, mentre nel Parlamento si discuterà della conversione in legge del cosiddetto 'Decreto dignità'. Il settore del turismo occupa in Romagna fino a 110.000 lavoratori e precisamente 42.000 nella provincia di Rimini, 35.000 in quella di Forlì-Cesena e 32.000 in quella di Ravenna contribuendo a realizzare circa il 10% del PIL dell’economia romagnola.

Spiega una nota di Cgil, Cisl e Uil: “Già la la contrattazione nazionale del comparto turistico ha individuato adeguate soluzioni sia per le richieste di flessibilità delle imprese condizionate da esigenze stagionali, sia per riconoscere adeguati livelli retributivi e normativi per i lavoratori del settore. La reintroduzione del voucher nella riviera romagnola peggiorerebbe sicuramente le condizioni di lavoro degli occupati in questo settore, non riconoscendo la qualità della loro professionalità, da tutti riconosciuta, ed incentivandoli a cercare lavoro qualificato altrove.
In questo modo il turismo romagnolo si metterebbe in concorrenza sui bassi prezzi con altri mercati turistici contro i quali, invece, si può gareggiare e primeggiare solo nella qualità”.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini sollecitano inoltre imprese ed enti locali a lavorare sul versante di un’offerta turistica che allunghi la stagione estiva e la integri con tutte le risorse della Romagna: entroterra, borghi, città d’arte, turismo congressuale  e termale, soggiorni di benessere ed eventi sportivi. Dice la nota: “Infatti solo con la valorizzazione dell’intera capacità di attrazione della nostra “Terra” si potrà realizzare un turismo di qualità superiore, in un periodo più ampio rispetto alla sola stagione estiva. Questo consentirà investimenti nel personale e nelle strutture con benefici per le imprese turistiche e l’economia romagnola”.

“Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini ritengono che il Governo e il Parlamento, se davvero vogliono sostenere i lavoratori più deboli, dovrebbero intervenire urgentemente sulla normativa della NASPI, la nuova indennità di disoccupazione, che per i lavoratori stagionali ha comportato un taglio notevole del sostegno economico durante le fasi di non occupazione, determinando ricadute sociali che recentemente sono state rappresentate da diversi istituti di ricerca”, concludono i sindacati.

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