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Economia

Tagli alle Poste, insorgono i sindacati

All’ordine del giorno, la necessità di organizzare iniziative sul territorio per indurre le Poste a rivedere alcune decisioni e trovare soluzioni condivise sulle problematiche evidenziate dai sindacati

Si è svolto lunedì pomeriggio l’attivo dei delegati delle Poste di Cgil, Cisl, Uil, Failp e Ugl. All’ordine del giorno, la necessità di organizzare iniziative sul territorio per spingere l’azienda Poste Italiane a rivedere alcune decisioni e trovare soluzioni condivise sulle problematiche evidenziate dalla RSU. Nella zona di Rimini, in particolare, è previsto il taglio di 22 zone di recapito e la ricollocazione di 29 postini.

“A fronte della decisione unilaterale dell’Azienda di partire con una serie di interventi nella divisione recapito, le organizzazioni sindacali, congiuntamente alla RSU delle unità produttive coinvolte, sono pronte ad aprire formale conflitto di lavoro ai sensi dell’art. 17 del vigente CCNL e di chiedere l’apertura della relativa procedura, motivata dalle ricadute sul personale dell’attivazione del progetto recapito – si legge nella nota dei sindacati -. Il progetto presentato da Poste Italiane a livello nazionale prevede una serie di interventi nella divisione, fra i quali la modifica dei parametri per la determinazione delle zone di recapito e un taglio di personale di quasi duemila unità in sole cinque regioni fra cui l’Emilia Romagna”.

La trattativa a livello nazionale non ha prodotto alcun accordo e anche a livello regionale non c’è stato accordo sulle ricadute sul personale conseguenti all’attivazione del progetto e le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Failp e Ugl manifestano la loro profonda contrarietà alla proposta dell’Azienda di tagliare su Rimini 22 zone di recapito e di ricollocare 29 postini. Anche se è stata accolta in maniera positiva dalle segreterie sindacali provinciali l’apertura di un tavolo di confronto paritetico sul clima lavorativo da parte dell’azienda territoriale per affrontare  il tema delle pressioni commerciali sui direttori e operatori degli uffici postali, l’obiettivo per i sindacati è evidenziare la carenza di personale allo sportello negli uffici postali di Rimini, e porre mano a una serie di problematiche quali l’organizzazione delle trasferte, la chiusura degli uffici postali nel periodo estivo, la scarsa disponibilità di esercenti abilitati all’utilizzo della poste pay lunch (buoni pasto) sul territorio di Rimini, la raccolta netta sul sistema premiante, la qualità dei servizi dati dagli attuali appalti postali,  i corsi di formazione pomeridiani fuori dall’orario di lavoro e il rispetto dell’orario d’obbligo. A ciò si aggiunga l’intenzione della chiusura indiscriminata e unilaterale di alcuni uffici postali, senza valutare le conseguenze per quei cittadini che trovandosi già in aree disagiate si vedono ridurre ulteriormente i servizi.

Le OO.SS. hanno congiuntamente concordato una serie di iniziative che consentiranno nei prossimi mesi di tenere viva l’attenzione e la tensione sulla ristrutturazione. Oltre al conflitto di lavoro sopra citato, sono state proposte ai lavoratori forme di svolgimento della prestazione che rispettino pedissequamente tutti gli adempimenti previsti (con prevedibile rallentamento della prestazione stessa). Inoltre dovranno essere avviati tutti gli interventi relativi al rispetto totale della sicurezza e alla manutenzione dei mezzi. Si prevede anche il coinvolgimento dei sindaci dei di tutta la provincia di Rimini chiedendo l’approvazione nel consiglio comunale di un specifico odg, la convocazione di conferenze stampa dove preannunciare i presumibili gravi disagi ai cittadini, incontri con i rappresentanti politici e istituzionali locali, presidio davanti alla Prefettura e sedi aziendali, e altre iniziative nei comuni.
 

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