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Turismo, nel 2020 crollo del 44,9% negli arrivi e del 43,5% nelle presenze

Zambianchi (Camera di commercio): "Ricadute molto pesanti sugli operatori del settore, sulle filiere a monte e a valle e su gran parte dell'economia territoriale"

Crollo del 44,9% negli arrivi e del 43,5% nelle presenze, che toccano rispettivamente quota -67,3% e -67,9% se si considerano solo gli stranieri. E che invece vedono un calo notevole, ma più ridotto, per il turismo nazionale (-39,3% di arrivi, -36,4% di presenze). Partendo da questi numeri sul movimento turistico nel 'suo' territorio il presidente della Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini, Alberto Zambianchi, parla di "ricadute molto pesanti sugli operatori del settore, sulle filiere a monte e a valle e su gran parte dell'economia territoriale". Per dare una mano alla ripresa, ora, serve "ridare impulso alla realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali di supporto, a partire da quelle che migliorano la capacità di apertura e scambio e, di fatto, rendono più competitivi e attrattivi i nostri territori". Zambianchi fa notare che la scorsa estate, appena gli effetti della pandemia hanno iniziato a rallentare, "i turisti italiani sono tornati a premiare le nostre località con una crescita sensibile di arrivi, che ha rappresentato un segnale particolarmente incoraggiante". Il "rilancio" ora deve partire da "innovazione", "forti iniziative di valorizzazione del Made in Italy", "nuovi investimenti e nuove politiche di utilizzo dei Fondi Europei, che sono funzionali ad una visione sinergica" come per esempio ristorazione e a industria dell'alimentazione "che siano concretamente integrabili con cultura e sostenibilità ambientale", aggiunge il presidente.

Eccetto gennaio e febbraio, dove gli effetti della pandemia non si erano ancora manifestati, tutti i mesi registrano risultati negativi; nel periodo estivo si riscontrano le perdite minori, con agosto che fa segnare "solo" un -3,0% degli arrivi e un -13,2% delle presenze, settembre che chiude con un -19,8% di arrivi e -16,8% di presenze e luglio con un -21,1% negli arrivi e un -36,4% nelle presenze. Presenze in calo in tutti i comuni. Riguardo alle località balneari: -40,9% a Cesenatico, -40,5% a Gatteo, -34,8% a San Mauro Pascoli e -31,7% a Savignano sul Rubicone. Con riferimento ai grandi comuni: -43,0% a Forlì e -39,8% a Cesena. Per ciò che concerne le località termali: -45,2% a Bagno di Romagna, -52,8% a Bertinoro e -59,8% a Castrocaro Terme e Terra del Sole. In diminuzione anche le presenze nei comuni dell'Appennino forlivese (-41,4%) e nei comuni cosiddetti collinari (-37,5%). Passando a Rimini si nota una forte diminuzione annua degli arrivi (2.052.571 unità) del 45,9% e delle presenze (9.030.695 unità) del 44,4%: la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -66,7% negli arrivi e un -67,3% nelle presenze, mentre risulta più ridotto il calo del turismo nazionale (-40,3% di arrivi, -37,2% di presenze). Anche qui da marzo in poi i risultati sono negativi. Nel periodo estivo comunque si riscontrano le perdite minori, con agosto che fa segnare "solo" un -5,8% degli arrivi e un -16,0% delle presenze, settembre che chiude con un -27,8% di arrivi e -28,3% di presenze e luglio con un -25,0% negli arrivi e un -40,1% nelle presenze. Uno sguardo alle località balneari: -47,7% a Rimini, -37,5% a Riccione, -45,3% a Bellaria-Igea Marina, -45,1% a Cattolica e -41,4% a Misano Adriatico. In diminuzione anche le presenze nei comuni cosiddetti collinari (-39,9%) e negli altri comuni (località dell'Appennino comprese, -35,1%).

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