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Unindustria celebra il 70esimo: "Produzione e ordini in aumento dopo 2014 difficile"

"Nella nostra Provincia (dati Camera di Commercio di Rimini) nel biennio 2015-2017 il Prodotto Interno Lordo crescerà di 1,5 punti percentuali - illustra Maggioli -. Previsione confermata anche dall'indagine congiunturale di Unindustria Rimini"

"Raggiungiamo il traguardo dei 70 anni con grande orgoglio. Lo facciamo con l'ottimismo delle nostre piccole e grandi imprese, forti delle tante eccellenze che continuano a raccogliere successi senza piegarsi alle difficoltà dovute alla crisi.  Un nuovo gradino della nostra storia che saliamo proiettati al futuro, orientati al cambiamento, allo sviluppo, all'innovazione ed all'internazionalizzazione, ma allo stesso tempo ben radicati nel nostro passato e consapevoli del presente". Queste le parole con cui il presidente di Unindustria Rimini Paolo Maggioli ricorda il settantesimo anniversario dell'Associazione degli Imprenditori di Rimini.  

"Da quel 14 giugno del 1945 - spiega il presidente Maggioli - quando  un gruppo di imprenditori, avendo nelle orecchie ancora gli scoppi delle bombe, fondò l'associazione per partecipare da protagonisti alla ricostruzione ed allo sviluppo della Provincia, il cammino è stato lungo e pieno di ostacoli. Su tutti ovviamente la crisi degli ultimi 7 anni, che però non ci ha né scoraggiato né piegato e finalmente, in questo primo semestre del 2015, sembra avere leggermente allentato la morsa. Le prime avvisaglie di una possibile inversione di tendenza della congiuntura, ancorché fragile e piena di incertezze, ci fanno sperare in un futuro di ripresa" .

I DATI - "Nella nostra Provincia (dati Camera di Commercio di Rimini) nel biennio 2015-2017 il Prodotto Interno Lordo crescerà di 1,5 punti percentuali - illustra Maggioli -. Previsione confermata anche dall’indagine congiunturale di Unindustria Rimini che vede chiudere il 2014 ancora in difficoltà, ma con segnali di miglioramento ed apre ad un primo semestre 2015 dove i dati sulla produzione e le previsioni degli ordini sono considerati in aumento dal 35% delle imprese campione. Due gli elementi fondamentali su cui si è fatto leva in questi anni: il cambiamento e le imprese". Precisa il presidente di Unindustria: " Il cambiamento è entrato nelle imprese ed in pochi anni abbiamo cambiato pelle partendo dai processi produttivi e dall’innovazione per coinvolgere poi l’organizzazione e l’area commerciale e proiettarsi, infine, fortemente verso l’export e l’internazionalizzazione (il fatturato estero delle piccole-medio-imprese della nostra Provincia è passato dal 20% del 2013 al 35% del 2014). Per quanto riguarda le Imprese è necessario affermare il loro ruolo, molto spesso dimenticato da taluni: senza imprese non c’è sviluppo, non ci sono posti di lavoro, non si produce ricchezza da distribuire".

Continua Maggioli: "La stessa Associazione sta vivendo un importante cambiamento. Dopo l'unione con Api avvenuta lo scorso anno, infatti, Unindustria Rimini sta passando il testimone a Confindustria Romagna il cui processo di unione porterà dal prossimo anno alla nascita di un'unica Associazione di tutte le territoriali della Romagna che rappresenterà circa 1.500 aziende per quasi 70.800 dipendenti. Il cambiamento quindi, iniziando dalla ripartenza dell’economia del territorio e di conseguenza delle nostre imprese, deve essere l’idea guida per il futuro. Molti i fattori che giocano un ruolo importante in questo quadro, come il credito".

"Con questo spirito gli imprenditori - sottolinea Maggioli - si sono fatti promotori di una lista di minoranza nel rinnovo del consiglio d'amministrazione di Carim. Un impegno che purtroppo non è stato colto nel significato che aveva ed è inspiegabile che non sia stata accolta l’apertura di Unindustria Rimini, in rappresentanza di gran parte del mondo produttivo, a partecipare al rilancio di Carim nel quadro di un più vasto impegno a favore dell’economia del nostro territorio. E' inspiegabile come la Fondazione si sia letteralmente contrapposta a noi imprenditori e non abbia valutato ed incoraggiato l'ingresso degli imprenditori stessi, attraverso la lista proposta nel consiglio d'amministrazione, ma si sia ancora una volta chiusa in se stessa, cadendo ancora di più se possibile, in quell'isolamento che già troppi danni ha creato a quella che ancora oggi è la banca più grande e radicata del nostro territorio".

Chiosa Maggioli: "A tutti i livelli, nazionale, regionale e locale occorre lavorare ancora per alleggerire la pressione fiscale e snellire la burocrazia per permetterci così di essere competitivi sia a livello europeo sia a livello mondiale. Soffermandosi al locale, si nota che dopo anni nei quali si chiedeva alle PA ed, in particolare, al Comune di Rimini un segnale per superare la crisi alcune iniziative paiono avviarsi nella direzione giusta. In primo luogo si auspica che tutte le iniziative abbiano al centro il mondo produttivo e le imprese pensando che la nostra economia, fortunatamente, può disporre di due potenti motori che sono “l’industria dell’ospitalità” ed “il manifatturiero"".

IL CAMBIAMENTO PER RIMINI ED IL SUO TERRITORIO NON E' PIU' RINVIABILE. - "Siamo convinti - conclude il presidente di Unindustria - che per rappresentare le legittime istanze degli imprenditori e dei loro progetti, per contribuire a stimolare le PA affinché snelliscano la burocrazia, nel senso di farla diventare amica delle imprese, per reperire le risorse sia pubbliche che private necessarie a finanziare i progetti di sviluppo, Confindustria Romagna che sta nascendo tra le tre associazioni di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena sia lo strumento giusto per raggiungere tali obiettivi mettendo in campo il peso e la forza di un’area così significativa come la Romagna.
Noi come imprese con questo progetto stiamo dando l’esempio che con l’impegno e la tenacia si possano raggiungere traguardi di semplificazione, riduzione dei costi e di utilità per le imprese inimmaginabili. Ci attendiamo altrettanto dalla Pubblica Amministrazione".

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