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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Vino, l'sos delle coop romagnole sulla riduzione delle rese massime: "Fateci lavorare"

"Un danno irreparabile per la viticoltura di pianura che rischia di creare spazi commerciali a prodotti esteri"

No alla riduzione indiscriminata delle rese massime per i vini generici. Legacoop Romagna contesta la decisione del governo che, "oltre a rappresentare un danno irreparabile per la viticoltura di pianura, rischia di creare spazi commerciali a prodotti esteri provenienti dal Sud America, ma anche da Germania, Francia e Paesi dell'Est". Dove, tra l'altro, è ancora ammesso l'uso del saccarosio per aumentare il grado alcolico dei vini. "Anche la Regione l'Emilia-Romagna si è già espressa in tal senso", ricorda la centrale, dato che le cooperative producono  l'80% del vino e sostengono il reddito di gran parte delle aziende viticole. Dunque il ministero dell'Agricoltura deve "riconoscere le caratteristiche viticole della nostra Regione, dove occorre tutelare le produzioni per ettaro che storicamente la caratterizzano. Le bozze di Decreto circolate negli ultimi mesi sono irricevibili e preoccupanti", spiega il presidente, Mario Mazzotti, aggiungendo che nei prossimi giorni si cercherà il sostegno dei parlamentari romagnoli e delle Istituzioni.

"La nostra viticoltura è una grande risorsa del nostro Paese e non accettiamo politiche che finirebbero per annientarla", aggiunge Stefano Patrizi, responsabile Agroalimentare di Legacoop Romagna, ribadendo come la "riduzione indiscriminata e irresponsabile delle rese dei vitigni nel nostro territorio porterebbe a una immediata invasione di vini a basso costo". Con il governo precedente era stato raggiunto un "punto di equilibrio" che, conclude, "seppur migliorabile, era ragionevole". Per questo "ci aspettiamo che il nuovo ministro lo tenga in considerazione partendo da un serio confronto politico". (fonte Dire)

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