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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Vola l'export riminese: +25% nei primi 6 mesi dell'anno

Zambianchi (Camera di Commercio): “Anche se non hanno ancora raggiunto di livelli pre-Covid, i dati locali sono molto incoraggianti"

Nel primo semestre dell’anno, la ripresa della domanda estera, in un contesto di rafforzamento del commercio mondiale, porta ad un deciso incremento tendenziale dell’export dell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Aumento superiore alla variazione regionale e nazionale e che ha il merito di compensare la perdita verificatasi nei primi sei mesi del 2020, rispetto a gennaio-giugno 2019. In crescita il valore esportato di tutti principali prodotti, così come le esportazioni verso i principali Paesi; si riduce sensibilmente, inoltre, la variazione negativa dell’export verso il Regno Unito, segno che si iniziano a intravedere gli effetti dell’accordo siglato con la UE nel dicembre scorso.

“Anche se non hanno ancora raggiunto di livelli pre-Covid, i dati locali dell’export sono molto incoraggianti. Se solo torniamo indietro di un anno, notiamo che la situazione è decisamente migliorata e le esportazioni si confermano uno dei principali motori della crescita – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Questo incremento, si inserisce in un trend espansivo di tutto il commercio mondiale che ha caratterizzato la prima metà dell'anno in corso. Un’espansione che è stata spinta in avanti dalla ripresa dei consumi, e quindi, anche della domanda estera. Un’altra considerazione merita il fatto che sul proprio territorio l'export rappresenta certamente un fattore competitivo e di esso spesso si avvantaggiano principalmente le imprese più strutturate, che sono quelle maggiormente in grado di cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri. Si tratta di tutti dati che permettono alla nostra economia di poter contare su una solida base di ripartenza. È, però, necessario operare affinché alla crescita del valore dell’export, si accompagnino anche l’aumento delle imprese esportatrici e il fisiologico rafforzamento delle filiere della subfornitura. Compito delle Istituzioni è, perciò, quello di lavorare in sinergia, per creare le condizioni migliori per la crescita di tutto il sistema imprenditoriale, a partire dalla modernizzazione infrastrutturale e dalle attività di accompagnamento / servizio all’export. La Camera di Commercio della Romagna è da sempre impegnata in tale opera di rafforzamento, fatta di servizi, di contributi e di attività di formazione, e tutto ciò, sia per le imprese che già operano con l’estero, sia per quelle che stanno approcciando i mercati esteri per la prima volta”.

Nel primo semestre 2021 le esportazioni in provincia di Rimini sono state pari a 1.239 milioni di euro, con un incremento del 25,6% rispetto ai primi sei mesi del 2020, superiore alla variazione regionale (+24,4%) e nazionale (+24,2%); tale incremento, però, non recupera la perdita verificatasi nel primo semestre 2020 (-26,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente), con un valore dell’export che si attesta su livelli inferiori di quelli del primo semestre 2019 (-7,7% la variazione primo semestre 2021-2019). Aumentano sensibilmente le esportazioni dei principali prodotti: +34,3% i macchinari e gli apparecchi meccanici (30,6% del totale), +36,0% i mezzi di trasporto (9,9%), di cui +32,5% le navi e imbarcazioni (9,2%), +8,1% i prodotti alimentari e le bevande (8,5%), +10,3% i prodotti in metallo (6,9%), +69,4% gli apparecchi elettrici (6,7%) e +28,2% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,6%). Variazione altrettanto positiva, anche se più contenuta, per gli articoli di abbigliamento (+3,9%, 14,7% dell’export).

I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, gli Stati Uniti (12,9% del totale), la Francia (9,9%), la Germania (8,9%), il Regno Unito (5,7%), la Spagna (4,5%) e la Polonia (4,0%). La maggiore variazione annua è fatta segnare dagli Stati Uniti (+39,8%), a cui segue quella della Francia (+36,9%), della Spagna (+35,8%), della Polonia (+28,1%), del Regno Unito (+19,2%) e della Germania (+17,8%). Da evidenziare, in tale contesto, l’incremento delle esportazioni verso il Regno Unito, dopo il calo nel primo trimestre dell’anno (-14,9%), segnale degli effetti favorevoli derivanti dall’accordo siglato con la UE nel dicembre scorso. Positivo, infine, il saldo commerciale (esportazioni al netto delle importazioni) registrato nei primi sei mesi del 2021 e pari a +713 milioni di euro, in crescita del 25,8% rispetto a quello del primo semestre del 2020.

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