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Vola l'export riminese: nei primi 9 mesi del 2021 segna un +19,9%

A fare la parte del leone sono gli Stati Uniti che col 14% del totale assorbono il 60% della produzione, Albonetti, Segretario Generale della Camera di commercio: "Un fattore competitivo di portata strategica"

Nel periodo gennaio-settembre 2021, nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, si registra un deciso incremento annuo dell’export, sostenuto dalla forte ripresa della domanda estera, come logica conseguenza del rafforzamento del commercio a livello mondiale, avvenuto soprattutto nel secondo trimestre dell’anno. Aumento che risulta superiore alla variazione regionale, ma minore di quella nazionale, e che ha il merito, grazie alla performance del forlivese, di compensare la perdita verificatasi nei primi nove mesi del 2020, rispetto a gennaio-settembre 2019. In crescita il valore esportato dei principali prodotti, così come le esportazioni verso i principali Paesi, eccezion fatta di quelle verso il Regno Unito, qui con differenze nelle due province.

“I dati confermano la forte crescita dell’export per le imprese dei nostri territori, con un valore che raggiunge livelli superiori di quelli dei primi tre trimestri del 2019. Un risultato importante, considerato che gli scambi commerciali con l'estero, non solo generano nuovo valore, ma sono anche una grande opportunità per promuovere l'apertura e l'attrattività dell'intero sistema territoriale – commenta Roberto Albonetti, Segretario Generale della Camera di commercio della Romagna –. L'export rappresenta, infatti, un fattore competitivo di portata strategica che, però, riguarda principalmente un numero limitato di imprese più strutturate, che sono anche quelle maggiormente in grado di cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri. È quindi necessario operare affinché alla crescita del valore dell’export, si accompagnino anche l’aumento delle imprese esportatrici e il rafforzamento delle filiere, a partire da quelle più innovative. Per questi motivi la Camera di Commercio della Romagna supporta le imprese (anche attraverso la rete del Sistema Camerale) ad approcciare i mercati esteri in modo competitivo, con azioni mirate che consentano di sfruttare al meglio anche le nuove tecnologie, e fornisce servizi informativi, formazione, risorse e semplificazione attraverso la digitalizzazione. Tra le attività realizzate nel corso del 2021, la Camera ha organizzato 10 seminari su temi di interesse a cui si aggiungono gli incontri e le attività di supporto e sostegno all’export per le PMI, con il coinvolgimento diretto degli imprenditori. Quest’anno la Camera ha erogato circa 197.000 euro attraverso il bando regionale per la preparazione delle PMI ai mercati internazionali e 120.000 euro di contributi alle imprese delle nostre province per la partecipazione a eventi fieristici. Anche i numeri dell’attività amministrativa testimoniano la vivacità degli scambi con l’estero nei nostri territori: gli uffici hanno risposto a oltre 100 quesiti diretti da parte delle imprese, e sono stati rilasciati quasi 28.000 certificati e documenti per l’esportazione”.

Nei primi nove mesi del 2021 le esportazioni in provincia di Rimini sono state pari a 1.947 milioni di euro, con un incremento del 19,9% rispetto ai primi nove mesi del 2020, superiore alla variazione regionale (+18,7%) ma inferiore, seppur lievemente, al dato nazionale (+20,1%); tale incremento, però, non recupera la perdita verificatasi tra gennaio e settembre 2020 (-18,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente), con un valore dell’export che si attesta su livelli inferiori di quelli dei primi tre trimestri del 2019 (-2,6% la variazione gennaio-settembre 2021-2019). In termini tendenziali, rallentano le esportazioni nel terzo trimestre (luglio-settembre 2021): +11,1% su luglio-settembre 2020, dopo il +53,0% registrato nel secondo trimestre (su aprile-giugno 2020); trend che, comunque, risulta superiore al risultato conseguito nei primi tre mesi dell’anno in corso (+4,1% su gennaio-marzo 2020).

Nei nove mesi complessivi del 2021 aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti: +23,3% i macchinari e gli apparecchi meccanici (28,6% del totale), +40,7% i mezzi di trasporto (11,6%), di cui +37,9% le navi e imbarcazioni (10,9%), +15,3% i prodotti alimentari e le bevande (9,0%), +8,5% i prodotti in metallo (6,9%), +59,8% gli apparecchi elettrici (6,2%) e +21,0% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,4%). L’eccezione è rappresentata dagli articoli di abbigliamento (14,4% dell’export), in calo del 2,5%. I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, gli Stati Uniti (14,0% del totale), la Francia (9,4%), la Germania (8,5%), il Regno Unito (6,2%), la Spagna (4,4%) e la Polonia (4,1%); sono gli Stati Uniti a registrare la maggiore variazione annua (+60,6%), a cui segue la Spagna (+33,7%), la Francia (+21,7%), la Polonia (+20,5%), il Regno Unito (+13,6%) e la Germania (+13,5%). Positivo, infine, il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nei primi nove mesi dell’anno e pari a +1.105 milioni di euro, in crescita del 15,0% rispetto a quello del periodo gennaio-settembre del 2020.

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