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Economia

Zanzini: "I commercianti di abbigliamento intravedono la fine del tunnel"

Il presidente Federmoda-Confcommercio della provincia di Rimini: “Durante la settimana c’è ancora poco movimento, ma nel weekend si lavora bene anche grazie alla ripartenza di occasioni conviviali e cerimonie"

“L’allentamento delle restrizioni inizia a portare qualche raggio di sole dopo oltre un anno di buio e anche le nostre imprese piano piano vogliono rialzarsi. Ora è il momento di sostenere il coraggio dei commercianti di vicinato. È davvero importante in questo momento – spiega Giammaria Zanzini, presidente di Federmoda-Confcommercio della provincia di Rimini - sostenere il commercio al dettaglio dei negozi di prossimità, per raddrizzare una barca che rischia ancora di andare alla deriva". I numeri dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla flessione dei consumi nel periodo della pandemia lasciano poco spazio a dubbi (-130 miliardi di spesa rispetto al 2019), ma i titolari dei negozi credono nella loro capacità di ripresa e con l’aiuto dei cittadini, dei turisti, dei nostri clienti: "siamo convinti di poter ripartire per non fermarci più".

"Il commercio, in particolare quello del settore tessile e abbigliamento - ricorda Zanzini - è uno dei settori che ha pagato più a caro prezzo le restrizioni. E non parlo solamente di noi commercianti, ma di tutta la filiera della moda, dalla produzione al vetrinista, dal commesso alla sarta. Per tutti noi e per salvaguardare il lavoro che creiamo, abbiamo bisogno che le persone riprendano la loro quotidianità e i loro acquisti sul territorio. Le previsioni non sono rosee per l’occupazione: nei settori a rischio chiusura sono impiegati 3milioni e 600 addetti e le stime per quest’anno parlano di 1.400.000 posti a rischio. Dobbiamo assolutamente evitarlo. Ora che aumentano le occasioni d’incontro e di relazione, che riparte l’organizzazione di eventi e cerimonie, che la bella stagione fa capolino, aumenta la voglia di cambiare e cambiarsi. Finalmente dopo tante restrizioni si può serenamente tornare agli “acquisti km zero” nei negozi di prossimità: un regalo a sé stessi, alla filiera della moda e anche all’ambiente, con tanto di risparmio sui viaggi della merce da un capo all’altro del mondo attraverso i colossi del web, che sono gli unici ad aver beneficiato delle nostre chiusure. Già qualcosa si sta muovendo, come abbiamo potuto constatare ascoltando gli associati, da Rimini a Cattolica, da Santarcangelo a Riccione. Ancora durante la settimana c’è poco movimento, ma nel weekend si lavora bene. Ne siamo contenti e speriamo che sia solo l’inizio. Anche perché il calo della produzione a causa della pandemia ha fatto sì che le ultime collezioni siano quantitativamente minori del solito e quindi sarebbe meglio affrettarsi".

"Ora è il momento di starci vicino - conclude Zanzini - abbiamo bisogno di normalità e di certezze per pianificare il futuro investendo per realizzare anche progetti a lungo termine. Il commercio è chiamato a confrontarsi con le prove della multicanalità e della sostenibilità e va accompagnato da una valorizzazione degli spazi urbani e dalla rigenerazione collegata a politiche e strumenti di rivitalizzazione del tessuto economico-sociale territoriale e di contrasto dei processi di desertificazione commerciale. Ora più che mai ci serve il sostegno di tutti per rendere le chiusure solo un brutto ricordo e per ripartire di slancio verso un’estate di lavoro e rilancio. Ricominciamo a passeggiare, a fare shopping, a vivere la normalità”.

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