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A Riccione l'alta formazione sul giornalismo d'inchiesta: "Conta l'esperienza"

Matteo Scanni, presidente dell’associazione: “Il giornalismo investigativo e l’inchiesta televisiva in particolare sono saperi di bottega: non esistono libri di testo, conta solo l’esperienza"

Si chiama "I wanna be yourt (watch) dog" ed è la novità dell’anno per i giornalisti appassionati di informazione investigativa. Le Giornate del giornalismo di Riccione, in programma dal 4 al 6 settembre, insieme a un nutrito calendario di incontri, proiezioni e spettacoli propongono tre giorni di workshop gratuiti, pensati appositamente per chi si occupa di informazione: più di venti incontri con professionisti, consulenti, documentaristi e reporter di fama internazionale.

Ideati per favorire l’aggiornamento di professionisti e pubblicisti iscritti all’Ordine, i workshop affrontano aspetti tradizionali e nuove frontiere del mestiere con un taglio pratico e divulgativo. Si analizzano le tecniche dell’intervista e il data journalism, il mestiere del fotoreporter e quello dell’autore di webdoc. Si danno suggerimenti concreti su come raccogliere informazioni online, analizzare dati complessi e costruire narrazioni accattivanti, rispettando l’etica professionale e tutelandosi da qualsiasi rischio legale. E non solo: giornalisti e professionisti di lungo corso insegnano come produrre inchieste in linea con i più alti standard internazionalie come vendere i propri lavori ai grandi broadcaster europei.

Tra i docenti, solo per citare i professionisti di gruppi e testate straniere, Juliana Ruhfus (Al Jazeera), Elena Cosentino e Paul Kenyon (BBC), Juliet Ferguson e Gavin Mac Fadyen (Centre for Investigative Journalism), Margo Smit (International Consortium of Investigative Journalists), Alexandre Brachet (Upian). E ancora, autori e dirigenti di emittenti e testate italiane, avvocati, sceneggiatori, blogger e un grande maestro di fotogiornalismo come Livio Senigalliesi. L’unico modo per imparare il giornalismo investigativo è praticarlo con competenza. È questo il punto di partenza che ha seguito l’associazione DIG | Documentari Inchieste Giornalismi nel costruire il programma.

Matteo Scanni, presidente dell’associazione: “Il giornalismo investigativo e l’inchiesta televisiva in particolare sono saperi di bottega: non esistono libri di testo, conta solo l’esperienza. Così abbiamo deciso di organizzare dei workshop molto operativi, affidandoli ad alcuni dei migliori reporter in circolazione. Verrà trattato ogni aspetto dell’inchiesta, anche quelli molto tecnici, come l’uso della camera nascosta e il doorstepping. È un pacchetto pensato soprattutto per i freelance e i giornalisti indipendenti, abituati ad autoprodursi, è il loro lavoro che DIG vuole sostenere”.

Inseriti nel programma delle Giornate del Giornalismo di Riccione, i workshop (tutti gratuiti e della durata di tre ore) sono tenuti in italiano o inglese. Per iscriversi è necessario compilare i form disponibili sul sito www.associazionedig.org e poi completare la registrazione sulla piattaforma SIGeF. Per ogni workshop sono assegnati tre crediti OdG, validi ai fini della formazione continua. L’Ordine di riferimento è quello della regione Emilia-Romagna.

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