Una giornata all'insegna della scoperta dell'Anfiteatro romano della città
Nella giornata di sabato 3 giugno, l'Associazione di promozione sociale "Legio VI Ferrata" Aps offre alla cittadinanza l'opportunità di immergersi nella spettacolarità e magnificenza dell'Amphitheatrum Ariminensis MMXXIII: l'anfiteatro romano che sin dall'antichità è custodito tra "le mura" della città di Rimini. Per l'occasione, infatti, sarà possibile andare alla riscoperta di tale ricchezza architettonica, sofffermandosi e mettendone in risalto al tempo stesso gli aspetti archeologici ma anche la sua funzione cruenta originaria.
Nello specifico, il programma della giornata sarà suddiviso in tre parti distinte:
- Dalle ore 10:00 alle ore 12:30: incontro aperto alla cittadinanza per far conoscere gli aspetti della romanità riminese sia in ambito militare che civile. Si andranno a toccare diverse tematiche dell’evo antico, tra cui aspetti militari ma anche argomenti prettamente femminili.
I visitatori potranno toccare con mano oggetti ed interagire direttamente con i rievocatori storici presenti, diventando parte integrante del dialogo.
Lo scopo di questo progetto è quello di far conoscere vari argomenti della romanità, che andremo ad indicare nei post nell’evento e soprattutto far vedere de visu come poteva essere equipaggiato un legionario e le vesti di una donna del tempo.
Oltre alla parte oratoria ci sarà la possibilità di far giocare i più piccoli con scudi e spade in legno per far loro replicare i movimenti e le formazioni più famose dell’esercito romano.
- Dalle ore 16:30 alle ore 19:00: visite guidate all’anfiteatro per conoscere tutti i suoi aspetti archeologici. E' necessaria la prenotazione
?L’anfiteatro romano fu eretto a Rimini nel II sec. d.C., presumibilmente al tempo dell’imperatore Adriano (ritrovata di una sua moneta nella malta). Al tempo lo stesso era collocato vicino al mare e vicino al torrente Aprusa (Ausa) quindi inserito in un contesto paesaggistico molto suggestivo. Di forma ellittica è uno degli anfiteatri con l’arena che si avvicina molto come misure a quelle dei ben più grandi e famosi anfiteatri. Poteva ospitare all’incirca 15.000 persone, su due ordini sovrapposti di 60 arcate raggiungendo un’altezza complessiva di 15 metri. Al suo interno venivano effettuati spettacoli gladiatori (ludi) e rappresentazioni di cacce (venationes).
Visite guidate gratuite con quattro turni dacirca 30 minuti l’una, con prenotazione.
- Dalle ore 21:00 alle ore 23:00: spettacolo "Munera: sangue e redenzione" (a cura di Ars Dimicandi)
Lo spettacolo inizia elencando gli elementi salienti che caratterizzano la scenografia muneraria, ovvero i giochi a giudizio di vita e morte da parte del pubblico (munera, appunto): la forma ellittica dell’anfiteatro, la vasca bassa di sabbia (arena), la presenza delle due porte (sanavivaria e libitinaria) e l’attestazione di figuranti in vece di Caronte e Hades.
Una narrativa avvincente collega questi elementi identificativi – grazie a descrizioni di poeti e storici antichi, da Omero a Valerio Flacco – al palazzo di Ade nell’oltretomba, nel punto esatto dove le anime dei trapassati son giudicate. A popoli e Re la porta del tartaro, agli eroi quella dei Campi Elisi o… del ritorno in vita.
Il sangue versato in contesto funerario, d’altronde, serviva a evocare le anime dei defunti, per sancire la fugace comparsa in terra del mondo dei morti. E non casualmente il sangue era cagionato dai gladiatori, nella fossa al centro del palazzo-anfiteatro infero. Il sangue, la sofferenza e l’eroismo erano l’unico modo per esser giudicati “degni” della porta sanavivaria.
Ingresso gratuito posti limitati a sedere
La manifestazione sostiene fermamente la candidatura di Rimini a Capitale italiana della cultura per il 2026