Una serata di riflessioni a teatro con lo spettacolo "Arianna ha perso il filo"
EVENTO ANNULLATO
Un nuovo spettacolo quello in programma sul palcoscenico del Teatro Villa di San Clemente, venerdì 2 dicembre, ore 21.00. Un’opera scritta, interpretata e diretta da Barbara Bovoli.
Arianna ha perso il filo vuole essere una ironica riflessione sulla vita, le relazioni e gli affanni di tutti noi, occupati a rincorrere il capo che darà senso e sicura felicità, nell’aggrovigliato gomitolo della vita. Arianna è una psicologa che lavora da casa tramite chat di sostegno. Un giorno, mentre sta preparando la torta per il compleanno della figlia riceve una strana telefonata da un anonimo che con voce contraffatta dice di chiamarsi “disperato79” … la conversazione tra i due prenderà da subito dei toni decisamente divertenti divagando su tematiche diverse che si srotoleranno veloci in un tourbillon travolgente che esploderà in un finale a sorpresa. Un testo per la prima metà travolgentemente comico, ma con un finale amaro. Un doppio binario che corre da un lato sul mito, dall’altro su riflessioni attuali prendendo di mira con dissacrante ironia la follia della vira moderna con i suoi ritmi, le sue promesse, i suoi schemi mettendo al bando la scottante verità di una società che ha tolto ai giovani ogni punto di riferimento; studi, lavoro, politica, famiglia…tutto vacilla e non perdere il filo diventa impresa da supereroi. Ma mentre ognuno di noi si arrovella a rincorrere questo o quest’altro Teseo, di qualunque obiettivo si tratti, succede qualcosa (e menomale) che non avevamo calcolato. Una rottura allo schema. E lui? Il suo Teseo? Che fine ha fatto? E, se dovesse ricomparire all’improvviso, sarà capace Arianna di aiutarlo, dopo tutto questo, a srotolare il gomitolo e trovare ancora una volta l’uscita?
“(…) il testo della Bovoli, con la finezza psicologica che lo contraddistingue, spazia intelligentemente dalla comicità alla satira, ai toni epici propri della tragedia greca, all’utilizzo sapiente del corpo e dello spazio (Lecoq docet) per poi tornare all’amarezza disincantata di una vita che non è proprio quella immaginata. Un percorso comune a tanti, forse tutti, ma di cui non tutti prendono coscienza. Lei lo fa e ce lo mostra, col suo spettacolo originale, sorprendente, che gioca col sorriso per affondare il colpo quando meno lo si aspetta, lasciando senza fiato, in un finale inaspettatamente forte, ma reso meno duro dalla consapevolezza matura del personaggio. Monologo dal testo non semplice, anche fisicamente impegnativo per la minuta ma atletica Barbara, che riesce ad arrivare a segno come una sberla assestata sul volto di chi si illude di poter controllare tutto. Anche la potenza inarrestabile della vita stessa. Si ride, si riflette, ci si emoziona, ci si commuove. Applausi”.