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Bellaria, torna Sottosale: ecco i nomi dell'edizione 2016

Si comincia sabato 23 luglio (ore 21.30; piazzale Santa Margherita) con una serata interamente dedicata al genio di Ferruccio Lamborghini

Il Comune di Bellaria presenta il calendario 2016 di “Sottosale. Parole a lunga conservazione”, rassegna culturale in programma tra la fine luglio e l’inizio di settembre: un totale di quattro appuntamenti, che si svolgeranno tra piazzale Santa Margherita e il Polo Est 3.0. Si comincia sabato 23 luglio (ore 21.30; piazzale Santa Margherita) con una serata interamente dedicata al genio di Ferruccio Lamborghini. Nell’occasione, il figlio Tonino Lamborghini presenterà “Ferruccio Lamborghini. La sfida, l’avventura, la Miura”.

In occasione dei 100 anni dalla nascita, questo nuovo volume celebra la genialità di Ferruccio Lamborghini. Figlio di agricoltori emiliani, fu inizialmente assemblatore di trattori sfruttando i residuati bellici, poi creatore di trattori considerati le “Rolls-Royce” dell’agricoltura. Poi divenne anche industriale nel campo dei bruciatori e dei condizionatori d’aria, costruttore di celebri granturismo, pioniere nel settore degli elicotteri, fondatore di una fabbrica di pompe oleodinamiche e infine il ritorno alla terra come coltivatore e creatore di un’impresa vinicola. Ma il suo fiore all’occhiello resta comunque la fabbrica di automobili, che gli ha dato celebrità mondiale e con cui ha dato un evidente impulso tecnico imponendo evoluzioni mai viste prima. Nella stessa occasione, la poetessa Antonella Monti presenterà il volume “Miura per Musa. Il mito”, in cui fa della Miura, il modello più amato dallo stesso Ferruccio, la sua musa ispiratrice per dare vita a componimenti intensi ed emozionanti.
 
Sabato 13 agosto (ore 21.30; piazzale Santa Margherita), Sergio Barducci presenterà “Tra levante e ponente”: un racconto, in parte autobiografico, sulla vita nella straordinaria provincia italiana. Quella provincia che da piccola sa farsi grande. Un libro che ruota, idealmente, attorno al Porto Canale di Cesenatico, oggetto per secoli di grandi interessi economici e politici, virtuale spartiacque fra due mondi che si integrano: da un lato quello della tradizione, dall’altro quello della modernità. Tante sono le storie della gente di mare e altrettanti sono i personaggi divenuti molto popolari senza perdere la loro identità locale, come Tonino Guerra o Lucio Dalla, Alberto Zaccheroni e Azeglio Vicini, Giorgio Ghezzi e Marco Pantani. È il quadro di una provincia spesso invisibile ma sempre sorprendente.
 
Sabato 20 agosto (ore 21.30; Polo Est 3.0) Edda Negri Mussolini ed Emma Moriconi presenteranno “Donna Rachele, mia nonna. La moglie di Benito Mussolini”. Da tutti è conosciuta come Donna Rachele, la moglie del Duce. Per Edda Negri Mussolini è semplicemente “la nonna”: la persona che l’ha cresciuta dopo la morte prematura della madre Anna Maria (ultimogenita di Benito e Rachele). In questo volume emerge la dimensione umana della storia: quella vera, capace di rendere unico e inedito il racconto di Edda. A parlare sono i sentimenti e le emozioni verso coloro che la Storia ci ha abituato a giudicare da un unico punto di vista. Il rapporto intenso e confidenziale tra nonna e nipote e la rigorosa e approfondita ricerca delle autrici, nei numerosi archivi, hanno permesso la correzione di errori storici ormai ritenuti verità. Accompagna il volume, un ricco apparato fotografico, in gran parte inedito, proveniente dagli album di famiglia. Si rivelano così gli aspetti più sconosciuti, intimi e umani della famiglia Mussolini, del Duce ma soprattutto di Donna Rachele, la consorte da cui Benito è sempre tornato, nonostante le molte avventure e le tante donne, Claretta Petacci compresa.
 
Chiude la rassegna, venerdì 2 settembre (ore 21.30; Polo Est 3.0), un appuntamento dedicato al grande Enzo Ferrari. Nell’occasione,  Italo Cucci presenterà “Ferrari segreto. Il mito americano”. Enzo Ferrari si è dato da fare, sempre, per non corrispondere allo stereotipo suggerito dai suoi soprannomi: dal “Drake” al Mago di Maranello per finire – dopo un duro e amaro conflitto con Santa Madre Chiesa – a una sorta di (s)qualifica... divina, Saturno, ma solo perché, secondo un illustre gesuita, “mangiava i suoi figli”, ovvero mandava a morire i suoi piloti, tanti, senza piangerli. Non meritava tanto, naturalmente, anche se certi suoi atteggiamenti suggerivano in lui durezza d’animo e cinismo; ma l’Ingegnere (ecco come gli piaceva esser chiamato, lui gran lavoratore e sportivo di origini semplici e autodidatta, dopo che la prestigiosa Università di Bologna, la più antica del mondo, l’Alma Mater, gli aveva consegnato la laurea ad honorem) aveva sofferto e continuava a soffrire per quella pesante accusa come uno scomunicato, sicché alternava alle sfuriate un forte senso dell’umorismo che piaceva soprattutto ai giornalisti, ai suoi amici/nemici. Italo Cucci, aderendo a sua volta a una sorta di condanna professionale (“Parlo volentieri con lei di tutto, perché non capisce niente di auto”) poté vivere decine di incontri con un Ferrari diverso, intimo e segreto, sempre sorridente e sereno. Un Ferrari inedito che vale la pena incontrare, in queste pagine scritte col cuore e in una ricca galleria fotografica, anch’essa senza precedenti, realizzata da un altro Mago di quei tempi, Walter Breveglieri.

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