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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Tutta la paura del mondo": tornano a Rimini gli appuntamenti di "Biblioterapia"

A chiudere la rassegna sarà il grande storico Carlo Ginzburg, con il suo ultimo libro Paura reverenza terrore. Cinque saggi di iconografia politica (Adelphi, 2015)

Dal 24 ottobre al 23 gennaio torna il ciclo di conversazioni e letture ad alta voce “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri”, organizzato per il settimo anno dalla Biblioteca Gambalunga e curato da Oriana Maroni, con il patrocinio dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Tema e  titolo dell’edizione 2015 è "Tutta la paura del mondo". Un programma denso che intreccia parole e immagini, quello di Biblioterapia 2015, per delineare le figure della paura e – in filigrana – per indicarne gli antidoti (la fiducia, la responsabilità e magari il coraggio, formidabile stimolo alla definizione della vita come ricerca) e la bibliografia, attraverso sei “Conversazioni” con filosofi, psicoanalisti, teologi e antropologi del calibro di Andrea Tagliapietra, Alessandra Ginzburg, Sergio Givone, Roberto Esposito, Piero Stefani, Francesco Remotti, Carlo Ginzburg.  

All’ascolto della parola dei maestri faranno da contraltare le immagini cinematografiche della nuova edizione di “Cinema e psicoanalisi”, che quest'anno, sotto il titolo di “Chi ha paura della paura?” proporrà tre film esemplari scelti, introdotti e commentati, da psicoanalisti della Società psicoanalitica italiana (SPI), in collaborazione con la Cineteca comunale, e le “Narrazioni” letterarie e artistiche, in cui incontrare il regista Pupi Avati, che presenterà Il ragazzo in soffitta (Guanda, 2015); lo storico dell’arte Gabriello Milantoni, che tratterà il tema Irreale e cangiante come un sogno. Metamorfosi della paura nelle arti figurative; il reading con musica dal vivo Sotto il segno di Phòbos, a cura di Lorella Barlaam e dell’associazione Mala Testa, con visual di Maurizio Giuseppucci. A chiudere la rassegna sarà il grande storico Carlo Ginzburg, con il suo ultimo libro Paura reverenza terrore. Cinque saggi di iconografia politica (Adelphi, 2015).

Ad aprire il ciclo di Conversazioni, il 24 ottobre, sarà Andrea Tagliapietra, ordinario di storia della filosofia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, affrontando con "Icone della fine. Apocalisse e orrore metafisico un tema su cui il pensiero sembra arenarsi". A seguire, il 7 novembre, la psicanalista Alessandra Ginzburg, didatta della Società Psicoanalitica Italiana e membro della International Psychoanalytic Association, con la sua riflessione su La paura della perdita nella “Ricerca del tempo perduto” di Proust. L’incontro successivo, il 21 novembre, vedrà Sergio Givone, ordinario di Estetica all'Università di Firenze, confrontarsi con La paura del disumano. Roberto Esposito, ordinario di filosofia teoretica dell’Università di Pisa, il 28 novembre, con Il potere tra parole e cose si soffermerà sull’antinomia fra persone e cose su cui si è fondata la civiltà, a partire dalla sua riflessione sul tema della paura posta dalla filosofia moderna a principio stesso della politica.

Con Terrore e grande oscurità piombarono su di lui” (Genesi 15,12). Scene di paura nella Bibbia  il biblista e studioso di ebraismo Piero Stefani, docente alla Facoltà Teologica a Milano, il 5 dicembre indagherà questo sentimento universale, antico come l’umanità, a partire dal Genesi, in cui compare la prima attestazione del termine “paura” nella Bibbia. Vincere la morte o vincere la paura della morte? è la domanda che proporrà il 19 dicembre il grande antropologo Francesco Remotti, studioso della «trasformazione culturale» dei corpi e degli spiriti dei morti nella società contemporanea.

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