Riccione Cinema d’Autore: al CinePalace la rassegna di cinema di qualità
Si ripropone anche quest’anno una delle rassegne cinematografiche più longeve e frequentate del comprensorio riminese. Le chiavi del successo di Riccione Cinema d’Autore sono una programmazione rigorosa, sempre attenta alle novità più recenti ma anche alla storia del cinema, con la riproposizione dei Classici in versione restaurata. L’ultima frontiera della visione cinematografica, quella dei docu-film legati all’arte, ai grandi musei del mondo, alla Danza e all’Opera, trasmesse in diretta via satellite dai più prestigiosi teatri internazionali, sta regalando grosse soddisfazioni alla rassegna riccionese. L’esempio più recente: il docu-film sull’Hermitage di San Pietroburgo, nel 250esimo anniversario della sua nascita, proiettato al CinePalace lo scorso martedì 14 ottobre, è stato visto da 300 spettatori e ha richiesto l’attivazione contemporanea di due sale cinematografiche.
Lunedì 20 ottobre ore 21,15
Martedì 21 ottobre ore 20,30
Il Cinema ritrovato/ Classici restaurati in prima visione.
Trent'anni senza François Truffaut
I 400 colpi (Les 400 coups, Francia/1959,93') di François Truffaut
Presentazione video di Paolo Mereghetti.
Primo film di Truffaut, e primo della serie Doinel. Antoine Doinel, come il Michel Poiccard di Godard, corre più forte che può: ha quattordici anni, è uno studente furbo e svogliato, allestisce altarini in onore di Balzac, ruba una macchina da scrivere. Antoine cambia il modo in cui il cinema guarda il mondo: sguardo infantile, struggente, dalla finestrella del cellulare che lo porta al riformatorio, sguardo di colpo adulto davanti al mare che blocca la sua corsa. Godard ha fatto della nouvelle vague qualcosa di travolgente, Truffaut l'ha destinata all'eternità.
"Con I 400 colpi François Truffaut entra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra infanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al potere di Vitrac. Ragazzi terribili di Melville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossellini, insomma ragazzi di Truffaut, espressione che passerà dopo l'uscita del film nel linguaggio comune. Si dirà presto i ragazzi di Truffaut come si dice i lancieri del Bengala, i guastafeste, i re della mafia, gli assi del volante, o anche per dirla in due parole i drogati del cinema" (Jean-Luc Godard).
Lunedì 27 ottobre ore 20,30
Martedì 28 ottobre ore 21
Le cose belle (Italia 2013, 80') di Agostino Ferrante e Giovanni Piperno
con Enzo della Volpe, Fabio Rippa, Adele Serra, Silvana Sorbetti.
Quattro vite a confronto nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata di oggi. La fatica di diventare adulti attraverso gli occhi di quattro ragazzi napoletani: Fabio ed Enzo, due maschietti dodicenni ancora bambini, e Adele e Silvana, due signorinelle quattordicenni. Quattro sguardi pieni di bellezza, tristezza, ironia, ingenuità, cinismo.
“Si dice che il tempo aggiusti tutto e che le cose belle prima o poi verranno. Ma il tempo esiste davvero? O è solo un'illusione? Si muove fra queste domande "Le cose belle" (Italia, 2013, 88'). Girato per le strade di Napoli, il film di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno percorre le storie dei suoi protagonisti immediato come un documentario, ma anche intenso come un'opera di finzione. Nel 1999, Ferrente e Piperno domandarono a quattro adolescenti napoletani come immaginassero il loro futuro, e poi raccolsero le loro risposte in "Intervista a mia madre", piccolo film mandato in onda su Raitre. Nel 2011, più di dieci anni dopo, li hanno di nuovo messi davanti alla macchina da presa, ormai uomini e donne fatti. Che cosa è stato dei loro progetti, delle loro speranze? È stato galantuomo, il tempo? “(Roberto Escobar)
Martedì 28 ottobre ore 21
“Riusciranno i nostri eroi. I nuovi autori del cinema italiano incontrano il pubblico”. Incontro con il regista Giovanni Piperno
L’incontro con il regista precede la proiezione del film Le cose belle.
Lunedì 3 novembre ore 21
Martedì 4 novembre ore 20,30
Belluscone - Una storia siciliana (Italia/2014, 95') di Franco Maresco
Con Ciccio Mirra, Salvatore De Castro, Tatti Sanguineti, Salvatore Ficarra, Valentino Picone
“Un film che è già culto, un'opera straordinaria, intimamente wellesiana, che parla di noi e per noi “ (Dario Zonta). "Partito come documentario sul rapporto tra Berlusconi e Cosa nostra, il film devia verso un viaggio tra i cantanti neomelodici al seguito dell'irresistibile impresario Ciccio Mira, come a mostrare una sorta di transfert collettivo e delle assonanze tra due mondi in apparenza lontani. ma in realtà tutto subito si interrompe e collassa: Maresco, ci dice il film è sparito, forse vittima del proprio film, e sulle sue tracce parte parte un Tatti Sanguineti un po' Caronte e un po' Philip Marlowe. Si ride, certo, ma il sentimento finale è quasi straziante. Perchè Maresco in fondo ha una grande pietà per il mondo terribile che narra: il vero orrore gli sembra piuttosto il volto dell'Italia di oggi" (Emiliano Morreale)
Martedì 11 novembre ore 21
Mercoledì 12 novembre ore 20,30
Il cinema ritrovato/ Classici restaurati in prima visione
Gioventù bruciata (Rebel Without a Case, USA/1955, 111’) di Nicholas Ray
Soggetto: Nicholas Ray, dal saggio omonimo di Robert Lindner.
Copia proveniente da Warner Bros. per concessione di Park Circus. Restaurato da Warner Bros. In collaborazione con The Film Foundation, grazie al contributo di Gucci e The Film Foundation
Rebel without a Cause resta la rappresentazione hollywoodiana più emblematica della gioventù moderna (gli italiani e altri europei avevano già compiuto questa ricognizione), non più incarnata dalle presenze stereotipate di Shirley Temple e Mickey Rooney ma da creature fragili, tormentate e disorientate sulla soglia dell'età adulta. Nessun altro film seppe addentrarsi così tanto in questa tematica. [...]
Il film traeva la propria verosimiglianza dalla ricerca antropologica, sempre cara a Nicholas Ray. Ma non avrebbe potuto conquistare il rango di verità eterna senza il CinemaScope (nel glorioso formato 2.55:1) e il colore (ricordiamo che il film fu girato per dieci giorni in bianco e nero prima che la Warner Bros. decidesse il passaggio al colore): lo testimoniano già i primi sensazionali minuti nella stazione di polizia. La messinscena è fondamentale in questo sottile e improbabile melodramma condensato in ventiquattro ore. I giovani volti di Dean e Wood, prima estranei l'uno all'altra e ora costretti ad affrontare l'ignoto, mettono in campo la tenerezza quale sorprendente antagonista di un mondo troppo crudele e la miracolosa forza dell'innocenza ancora intatta. Anche i luoghi, come il planetario e la sua notte artificiale seguita da una notte vera e dai suoi lampi di vita familiare, offrono un efficace contrasto con l'ipocrisia del mondo adulto. Ma le parole più eloquenti restano quelle di François Truffaut, che considerava James Dean "un eroe baudelairiano": "In James Dean i giovani d'oggi si ritrovano completamente, e più che per le ragioni che si citano di solito, violenza, sadismo, frenesia, malvagità, pessimismo e crudeltà, per altre infinitamente più semplici e quotidiane: pudore dei sentimenti, fantasia in ogni occasione, purezza morale senza rapporti con la morale corrente ma più rigorosa, gusto inestinguibile dell'adolescente per la competizione, ebbrezza, orgoglio e rimpianto di sentirsi 'fuori' della società, rifiuto e desiderio di integrarsi e infine accettazione - o rifiuto - del mondo come è". (Peter von Bagh)
Ingresso unico: 5 euro
Abbonamento ai quatto film: 16 euro
Informazioni: Riccione Cinema D’autore/ Comune di Riccione/ Istituzione Riccione per la Cultura (tel 0541 608369) CinePalace Multicinema, via Virgilio 19 Riccione, tel 0541 605176.